Sparatoria Sacramento, Alvin Gentry e Steve Kerr: "Limitiamo uso delle armi"
la tragediaNella notte tra sabato e domenica sei persone sono morte e almeno 12 sono rimaste ferite in una sparatoria in una zona di locali a Sacramento. Prima della partita tra Kings e Warriors gli allenatori delle due squadre hanno commentato l'accaduto, invocando restrizioni sull'uso delle armi
"La più grave sparatoria nella storia di Sacramento". E' stato definito così quanto successo nella notte tra sabato e domenica nel centro della capitale californiana, in una zona molto animata e ricca di locali. La polizia sta ancora indagando sull'accaduto, ma dalle prime informazioni si tratterebbe di uno scontro tra gang rivali, in cui avrebbero sparato più persone. Quello che è certo è che tre uomini e tre donne sono morti sotto i colpi, e almeno altre 12 persone sono state ferite. Della sparatoria hanno parlato anche gli allenatori di Sacramento e Golden State, Alvin Gentry e Steve Kerr, prima della partita di domenica tra le due squadre californiane. "È una tragedia incredibile - ha detto Gentry - e spero che quanto accaduto non marchi negativamente la nostra città. È terribile che qualcosa del genere possa ancora accadere al giorno d'oggi, in un ambiente in cui tutti cercano solo di divertirsi. La questione delle armi deve cambiare - ha aggiunto - è un giorno davvero triste."
Kerr: "Servono nuove leggi sulle armi"
Sulla stessa lunghezza d'onda rispetto al tema delle armi il coach degli Warriors Steve Kerr. "Così tante vite devastate... - ha detto - non c'è molto che si possa fare o dire oggi, siamo tutti schiacciati da quanto è successo. Come Warriors condividiamo tutti il dolore della città. Faremo un minuto di silenzio prima della partita, che è la cosa giusta da fare, ma sarò onesto: questo è il mio nono o decimo minuto di silenzio che avrò vissuto come capo allenatore degli Warriors, per ricordare le perdite di persone che sono morte in sparatorie di massa. Ma non credo che i minuti di silenzio serviranno a nulla. Ad un certo punto il nostro governo deve decidere se fare leggi di buon senso sulle armi", ha attaccato Kerr, che ha perso il padre in un attacco teroristico a Beirut nel 1984 e si è sempre battuto per chiedere norme più restrittive sul possesso di armi negli Stati Uniti. "Dall'80 al 90% degli americani - ha proseguito l'allenatore - sostiene che ci debba essere un controllo dei precedenti (per poter acquistare armi da fuoro, ndr). Se avessimo del coraggio, se il nostro governo avesse del coraggio, se le persone mettessero gli altri prime delle loro carriere, delle loro campagne di rielezione, prima della loro stessa propaganda... è tutto lì davanti a noi. Queste cose accadono nelle chiese, nelle scuole, proprio in centro qui a Sacramento. Ad un certo punto spero che penseremo davvero al bene dei nostri concittadini e faremo qualcosa al riguardo".