NBA Finals, Horford gigante, male Draymond Green: le pagelle di gara-1
Gara-1 ha avuto un andamento a due facce: controllata da Golden State nei primi tre quarti, dominata da Boston nel decisivo quarto periodo da 40-16 per strappare subito il fattore campo nelle Finals. Ecco le pagelle individuali dei giocatori che sono scesi in campo e dei due allenatori
STEPH CURRY | 34 punti, 5 rimbalzi, 5 assist, 3 recuperi, 2 palle perse, 12/25 al tiro, 7/14 da tre, 3/4 ai liberi in 38 minuti Parte fortissimo con 21 punti e 6 triple nel primo quarto (nuovo record delle Finals), nel terzo quarto aggiunge alcune pennellate delle sue, ma neanche farlo rientrare a 9:35 dalla fine accorciando il suo normale riposo impedisce la rimonta dei Celtics. Comunque il migliore dei suoi. VOTO: 8
KLAY THOMPSON | 15 punti, 2 rimbalzi, 3 assist, 6/14 al tiro, 3/7 da tre in 39 minuti Non si vede molto in attacco perché in difesa deve occuparsi di Jaylen Brown, e per tre quarti riesce comunque a tenerlo sotto controllo costringendolo a una brutta serata. Un po’ come tutti i suoi compagni arriva col fiato corto nel finale di gara, ma quando viene chiamato in causa si fa trovare presente. VOTO: 6
ANDREW WIGGINS | 20 punti, 5 rimbalzi, 3 stoppate, 8/15 al tiro, 2/7 da tre e 2/2 ai liberi in 35 minuti Più di così è difficile chiedergli: segna quello che deve segnare in attacco e rende la vita difficile a Tatum in difesa, costringendolo a una brutta serata offensiva. Dà anche supporto a rimbalzo offensivo, permettendo a Looney di avere ancora più spazio e tenendo in piedi l’attacco. Solido in ogni caso. VOTO: 7
DRAYMOND GREEN | 4 punti, 11 rimbalzi, 5 assist, 2 recuperi, 3 palle perse, 6 falli, 2/12 al tiro e 0/4 da tre, 0/3 ai liberi in 38 minuti Non riesce ad avere il solito impatto nella metà campo difensiva e paga dazio lasciando Horford fin troppo libero, e per di più in attacco è disastroso, sbagliando 10 tiri di cui buona parte al ferro. Due delle sue tre palle perse sono pesanti nel quarto periodo, così come il suo 0/2 ai liberi che avrebbe potuto dare speranza ai suoi. VOTO: 4.5
KEVON LOONEY | 4 punti, 9 rimbalzi, 5 assist, 3 stoppate, 2 palle perse, 1/4 al tiro in 25 minuti Nel terzo quarto sembra Moses Malone: ogni pallone sputato dal ferro in attacco finisce nelle sue mani, chiudendo alla fine con 6 rimbalzi offensivi che fanno la differenza. È in panchina a inizio ultimo quarto e quando rientra non riesce più ad avere lo stesso impatto avuto anche sotto canestro. Ma in caso di vittoria sarebbe stato uno degli eroi di gara-1. VOTO: 7.5
JORDAN POOLE | 9 punti, 2 rimbalzi, 2 assist, 4 palle perse, 2/7 al tiro, 1/5 da tre in 25 minuti In difesa non è neanche così disastroso a inizio partita, ma anche lui viene travolto nell’ultimo quarto che comincia in campo salvo essere tolto dopo 5 minuti e mezzo in cui gli Warriors perdono di 16 punti. In attacco si accende raramente (sua la tripla del +14): c’è sicuramente bisogno di qualcosa di più per poterselo permettere in difesa. VOTO: 5
OTTO PORTER JR. | 12 punti, 4 rimbalzi, 2 recuperi, 4/5 da tre punti in 23 minuti Segna le prime quattro triple che si prende, perciò non gli si può chiedere niente di più in attacco, e in difesa riesce a tenere il campo per permettere a coach Kerr di abbassare il quintetto. Anche su di lui però pesa l’inizio di quarto periodo in cui viene travolto come tutti i suoi compagni (-15 di plus-minus nel quarto finale). VOTO: 6.5
ANDRE IGUODALA | 7 punti, 3 assist, 1 palla persa, 3 falli, 3/4 al tiro, 1/1 da tre in 12 minuti Tornato in campo dopo settimane di assenza, viene accolto da un’ovazione dei suoi tifosi e infiamma il Chase Center con una tripla nel terzo quarto che sembra la pietra tombale sulle speranze dei Celtics. La difesa di Boston lo ignora completamente e lui un po’ fa perdere pericolosità offensiva ai suoi, dimostrando di avere comunque 38 anni. VOTO: 6
STEVE KERR | Difficile valutare una partita che sembrava vinta dopo tre quarti e che invece è stata persa in un quarto periodo disastroso. Riesce a limitare bene le due stelle avversarie col suo piano partita, ma gli “altri” dei Celtics hanno fatto pagare caro le sue scelte. Ristringe la rotazione a sette uomini e mezzo: chissà che nel corso della serie non ci sarà spazio anche per altri. VOTO: 6
MARCUS SMART | 18 punti, 5 rimbalzi, 4 assist, 2 recuperi, 7/11 al tiro, 4/7 da tre in meno di 30 minuti A inizio gara sembra non rendersi conto di avere davanti Steph Curry, passando sotto i blocchi e permettendogli di entrare in ritmo da tre. In attacco però segna abbastanza da potersi permettere anche una serata non eccezionale in difesa, segnando due triple nel quarto periodo che passa per 9 minuti in panchina. VOTO: 6.5
JAYLEN BROWN | 24 punti, 7 rimbalzi, 5 assist, 2 recuperi, 4 palle perse, 10/23 al tiro, 2/8 da tre, 2/2 ai liberi in 37 minuti A fine terzo quarto è a 4/17 al tiro con 5 errori al tiro da tre punti, senza riuscire a liberarsi della marcatura di Klay Thompson. La rimonta del quarto periodo però porta la sua firma specialmente all’inizio, quando confeziona un parziale di 7-0 praticamente da solo per tornare a -5, riaprendo una partita che sembrava chiusa. VOTO: 7.5
JAYSON TATUM | 12 punti, 5 rimbalzi, 13 assist, 1 recupero, 2 palle perse, 3/17 al tiro, 1/5 da tre, 5/7 ai liberi in 41 minuti e mezzo Segna la prima tripla della partita e poi praticamente mai più, sembrando anche un po’ esitante quando prende palla. Ma ha la lucidità di coinvolgere i suoi compagni con 13 assist, senza incaponirsi con un tiro che proprio non ne voleva sapere di entrare. Avessero perso sarebbe stato il principale imputato della sconfitta, ma in quei 13 assist c’è tanta maturità. VOTO: 6.5
AL HORFORD | 26 punti, 6 rimbalzi, 3 assist, 1 recupero, 9/12 al tiro, 6/8 da tre, 2/3 ai liberi in 33 minuti E che gli vuoi dire? Ha aspettato 144 partite di playoff per raggiungere le sue prime Finals alla soglia dei 36 anni, e alla prima occasione firma 6 triple (record per un esordiente alle finali) cruciali per i suoi, di cui due nel quarto periodo. Soffre a rimbalzo come tutti, ma poi è decisivo in un ultimo quarto che può definire una carriera. VOTO: 9
ROBERT WILLIAMS III | 8 punti, 6 rimbalzi, 4 stoppate, 4/4 al tiro in 24 minuti La scelta difensiva è quello di tenerlo a protezione dell’area anche a costo di concedere triple dal palleggio a Steph Curry, e per tre quarti è una scelta che non paga. Quando sale al livello del blocco però cambia la partita permettendosi anche di stoppare una tripla di Curry, e si fa trovare pronto su un paio di alley-oop alzati da Brown. VOTO: 6.5
DERRICK WHITE | 21 punti, 3 assist, 6/11 al tiro, 5/8 da tre in 32 minuti Insieme ad Al Horford, il protagonista inatteso del match. Sembra il lontano parente del tiratore esitante di poche settimane fa: dopo la paternità si è ripresentato con un altro spirito e ora ha fiducia enorme nel suo tiro, chiudendo con 5 triple di importanza capitale. E in difesa lavora su Curry meglio di tutti i suoi compagni, facendogli perdere ritmo. VOTO: 8.5
PAYTON PRITCHARD | 8 punti, 6 rimbalzi, 2 assist, 3/4 al tiro, 2/3 da tre in 15 minuti La squadra gioca talmente bene con lui nel quarto periodo che coach Udoka può permettersi anche di tenere Smart in panchina a lungo. Dà tutto quello che ha in difesa (ottimo il lavoro a rimbalzo) e si fa trovare pronto sugli scarichi in attacco. Impatto sottovalutato e utilissimo. VOTO: 7
GRANT WILLIAMS | 0 punti, 3 rimbalzi, 3 assist, 0/2 al tiro in 16 minuti Di fatto non entra mai in partita, e anche difensivamente non ha il solito impatto. Un passaggio a vuoto al debutto alle Finals ci sta, ma deve riprendersi in fretta perché c’è assolutamente bisogno anche di lui in questa serie. VOTO: 5
DANIEL THEIS | 3 punti, 1/1 al tiro in 6 minuti Entra in rotazione nel primo tempo e rimane seduto nel secondo per scelta tecnica, ma segna una tripla dall’angolo in un momento in cui Boston provava a rimanere a contatto e non annegare. VOTO: 6
IME UDOKA | La scelta difensiva di passare sotto i blocchi e lasciare il tiro dal palleggio a Curry è difficile da spiegare, così come l’incapacità di contenere Looney a rimbalzo. Ma corregge il tiro in corsa alzando la posizione del lungo sui pick and roll e l’aumento dell’intensità permette di ribaltare la partita, pescando anche il jolly della serata da 21 triple. VOTO: 7