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NBA, Kerr mette in panchina Green nel 4° quarto: "Se mi toglie non sono mai contento"

NBA

Mauro Bevacqua

©Getty

Lo strappo decisivo i Golden State Warriors lo danno quando coach Kerr sceglie di togliere il suo n°23 per andare con Kevon Looney (+21 di plus/minus, il migliore dei suoi) e Jordan Poole nei minuti centrali dell'ultimo periodo. Da lì nasce il parziale decisivo di 11-4 per i californiani, ma la scelta nel post-partita fa discutere

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BOSTON - Steve Kerr richiama in panchina Draymond Green con 7'32" da giocare nell'ultimo quarto (per non rimetterlo più fino a tre minuti dalla fine) e la reazione del giocatore non nasconde la sua stessa insofferenza. Nel post-partita arrivano le due versioni, quella del diretto interessato ("Se vengo richiamato in panchina a 7 minuti dalla fine di una partita così importante non sono mai contento") e quella del suo allenatore, Steve Kerr ("La sostituzione fa parte delle rotazioni classiche: quello che è cambiato è che poi il gruppo con Looney e Poole stava giocando molto bene e allora ho scelto di insistere con loro"). Una spiegazione che Green accetta: "Per me era importante restare con la testa nella partita, e al rientro riuscire a contribuire con qualche giocata importante". 

Quelle che Klay Thompson gli riconosce: "Magari non ha avuto la sua serata migliore, però nel finale ha fatto giocate di un peso enorme, soprattutto in difesa". "Lo dice anche il boxscore", conclude Kerr: "Pur non segnando [1/7 e soli due punti, ndr] Draymond ha comunque avuto impatto: 9 rimbalzi, 8 assist, 4 recuperi", fa notare. Forse è una bugia, ma dopo una vittoria serve anche quella. Per avere un Draymond Green migliore in gara-5. 

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