NBA Finals, i migliori giocatori per le statistiche avanzate: Tatum è il 2° dei Celtics
Bleacher Report ha raccolto le metriche relative a tipologie diverse di statistiche avanzate e, mettendo insieme i valori ottenuti dalla valutazione delle gare di finale disputate finora, ha ottenuto una classifica con tutti i migliori giocatori della serie: sono 16 quelli che hanno disputato un numero di minuti minimo per dare un senso alle statistiche rilevate. Ecco la lista completa - con Tatum che deve accontentarsi del terzo posto sul podio, scavalcato da un compagno di squadra
Giocare meno di 12 minuti a partita non gli permette di trovare il giusto ritmo al tiro: lo dimostra il 41.2% dall’arco in regular season in carriera che crolla invece al 20% se si guardano alle ultime gare di questi playoff. La mano trema, ma non per questo Pritchard non potrebbe rivelarsi lo stesso decisivo nella prossima sfida contro Golden State
Contro Milwaukee è stato a dir poco fondamentale, adesso invece è spuntato e incapace di incidere: i Celtics con lui in campo vanno sotto, specialista difensivo spuntato quando si tratta di limitare gli avversari - con Draymond Green che non è un pericolo e troppo piccolo per provare a contenere Kevon Looney
Qualche lampo sul parquet per un giocatore che ha abituato compagni e tifosi a ben altre prestazioni: incapace di incidere, sfidato in attacco, spuntato quando si tratta di mettere energia a protezione del ferro. Draymond Green è una delle più grandi delusioni di queste Finals e sembrano sottolinearlo anche i numeri
Una serie in altalena per lui: fondamentale in gara-1, poi scomparso dai radar e incapace di fare male in attacco come avrebbe voluto. In difesa poi correre dietro a Steph Curry sui blocchi è un lavoro complicato - e spesso non riuscito del tutto: un testa a testa tra Boston e Golden State frustrante per Derrick White
Le due triple più spettacolari della serie portano la sua firma, ma guardando a fondo il suo impatto e la sua resa ci si rende facilmente conto che da lui ci si aspettava ben altro: Jordan Poole è stato un fattore soltanto in alcuni sporadici frangenti, nulla più. Troppo poco per un talento che punta a essere l'erede degli Splash Brothers
Le statistiche raccontano soltanto in parte quello che è il figlio del leggendario Gary Payton è riuscito a fare in una stagione da film con Golden State: dal rischio taglio a ottobre ad avere un ruolo fondamentale in uscita dalla panchina per gli Warriors nella corsa al titolo NBA. Che storia!
Per alcuni è ancora uno dei principali candidati al titolo di MVP (soprattutto nel caso dovesse vincere Boston), ma le statistiche - viziate soprattutto dai tanti errori al tiro - raccontano un'altra realtà: la mancata efficacia in gara-4 e gara-5 ha condannato i Celtics a ritrovarsi sotto 3-2 nella serie. Riuscirà Brown a invertire la rotta?
In attacco il suo contributo è altalenante, in difesa no, a livello di esperienza ed energia ancora meno: Al Horford è un fenomeno che, nonostante l'età, sta provando a stringere i denti e incidere anche oltre le sue possiblità. Meglio non scommettere contro di lui (e neanche pensare di "misurarlo" soltanto attraverso le statistiche)
Nel mondo degli umani, dei giocatori "terrestri", è il migliore della serie in casa Golden State: nonostante le sbavature, Wiggins ha tirato fuori le unghie nel momento più importante degli ultimi tre anni della squadra di San Francisco, rispondendo con canestri, rimbalzi e difesa nel passaggio cruciale della sua carriera. Se gli Warriors vinceranno il titolo NBA, buona parte del merito sarà anche di Wiggins
A guardare le percentuali di tiro e le palle perse, si direbbe di una serie disastrosa per Jayson Tatum, che invece ha trovato il modo di incidere con passaggi, visioni, playmaking, difesa e canestri dall'arco: il n°0 dei Celtics è chiamato in gara-6 a disputare la miglior partita della sua carriera (arrivata finora proprio in gara-6, ma contro Milwaukee al 2° turno). Ci riuscirà? Nel frattempo a Boston c'è chi, dati alla mano, fa meglio di lui
Nessuno in casa Celtics ha un impatto migliore sul match di Robert Williams III - diventato nel corso degli ultimi 18 mesi un giocatore fondamentale per la difesa di Boston, poi per la chimica di squadra e ora anche per l'attacco di una squadra che resta in piedi grazie alla sua presenza sotto canestro e alle sottovalutate doti da passatore: un talento assoluto che i biancoverdi sperano di poter sfruttare al meglio (nonostante l'infortunio) anche in gara-6