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NBA, Draymond Green senza limiti: "Vinceremo tre dei prossimi quattro titoli"

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©Getty

Nel corso del podcast realizzato in collaborazione con JJ Redick, Draymond Green si è lanciato in un pronostico sul prossimo futuro dei suoi Golden State Warriors: "Sono abbastanza sicuro che vinceremo tre dei prossimi quattro titoli NBA". Il motivo? "Dal 2019 Steph Curry ha preso sul serio il lavoro da fare in palestra e si è reso conto che nessuno lo può fermare"

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Ogni volta che parla, Draymond Green non è certo uno da dichiarazione da zero a zero. Anzi. Specialmente ora che la sua carriera fuori dal campo sta prendendo il volo, ogni volta che parla regala un titolo a chi lo ascolta. E l’ultima occasione è stata particolarmente ghiotta, realizzando insieme a JJ Redick una puntata "crossover" dei due podcast su un palco a New York City. E proprio in quell’occasione la stella dei Golden State Warriors si è lanciata in una dichiarazione ad effetto: "Sono abbastanza sicuro che vinceremo tre dei prossimi quattro titoli NBA", mandando un messaggio al resto della lega. La frase di Green arriva al termine di un discorso più ampio riguardante soprattutto la figura di Steph Curry, ritenuto da Green la vera chiave di volta degli Warriors: "Dal 2019 ha cominciato a prendere davvero sul serio il lavoro in sala pesi. I frutti non si sono visti subito: nel 2020 facevamo schifo e lui si è infortunato alla mano, nel 2021 si sono visti un po’ di più ma facevamo ancora schifo per quanto Steph ci abbia trascinati di peso fino al play-in, che poi non abbiamo superato (che è stato un bene, altrimenti al primo turno ci avrebbero rifilato un cappotto per la prima volta nella nostra storia. Grazie a Dio non è successo). Ma ora siamo arrivati a un punto della sua crescita per cui nessuno lo può fermare e questo ha cambiato la nostra intera organizzazione. E per questo vinceremo tre dei prossimi quattro titoli".

Dray su Curry e Durant: "KD segnava quando voleva, Steph ci è arrivato dopo"

Green ha anche parlato a lungo del ruolo che ha avuto Kevin Durant per vincere i titoli nel 2017 e nel 2018: "All'interno della franchigia tutti sapevamo quanto fosse importante per noi; è fuori dalla franchigia che non gli si rendevano abbastanza meriti. Senza di lui non avremmo mai battuto i Cavs nel 2017 e nel 2018. Il motivo è semplice: le squadre avevano capito come batterci. E Steph, secondo la mia opinione, non aveva ancora capito che poteva fare canestro ogni singola volta che voleva. Non ne era ancora capace, ci è dovuto arrivare. Per questo le squadre avversarie avevano capito come metterci i bastoni tra le ruote, tipo OKC nel 2016 contro cui eravamo sotto 1-3”. Green è anche ritornato su un punto già espresso in passato, cioè che Durant riceveva meno raddoppi e meno attenzioni rispetto a Curry: "Steph crea caos ogni volta che si muove in attacco e viene raddoppiato ovunque si sposti, basta guardare le partite per capirlo. Anche Ty Lue lo ha ammesso pubblicamente. Quindi Kevin non veniva raddoppiato. La realtà però è che eravamo arrivati a un punto in cui dovevamo semplicemente avere uno a cui affidare il pallone e dirgli: vai e segna un canestro. Kevin era già a quel livello, Steph ci è arrivato dopo quando è diventato il giocatore più forte fisicamente della nostra squadra. Ora nessuno lo può spostare fisicamente e può segnare quando vuole".

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