NBA, Klay Thompson ricorda Kobe Bryant: "I miei ricordi migliori sono legati a lui"
ESPYSNel discorso di accettazione del premio come "Miglior ritorno dell’anno", Klay Thompson ha ringraziato compagni e dirigenza dei Golden State Warriors, ma ha concluso parlando soprattutto di Kobe Bryant e dell’impatto che ha avuto sulla sua carriera e sul suo ritorno in campo
Klay Thompson non ha mai nascosto la sua enorme ammirazione per Kobe Bryant. Per questo non deve sorprendere che nel discorso di accettazione del premio come “Best Comeback of the Year” (miglior ritorno dell’anno) agli ESPYS della scorsa notte il numero 11 dei Golden State Warriors, tornato campione NBA dopo due anni di assenza dai campi per due gravi infortuni, abbia voluto pubblicamente ringraziare il suo idolo. Dopo aver citato i suoi compagni di squadra, da Steph Curry ("Vivo nella sua ombra da un decennio, ma mi ha permesso di portare a casa un po’ di argenteria" ha detto ridendo) ai proprietari degli Warriors (“Chi mai pagherebbe un giocatore dopo che si è rotto il crociato? È senza precedenti”) fino alla sua famiglia, la parte finale del suo discorso è stata tutta dedicata a Kobe e alla famiglia Bryant. “Ho avuto un’infanzia privilegiata: mio padre faceva il commentatore per i Lakers e potevo andare allo Staples Center quando volevo. I miei ricordi migliori dell’infanzia erano quando potevo andare a vederlo presto, quando cominciava a mettersi al lavoro prima delle partite. Voglio ringraziare la famiglia Bryant, da Vanessa alle loro tre splendide figlie: penso a Kobe e a Gigi continuamente, durante la riabilitazione leggevo il suo libro ogni giorno. I miei ricordi più belli sono stati vederlo giocare. Non sarei l'atleta che sarei oggi senza la sua ispirazione".