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NBA, Karl-Anthony Towns: "Con Rudy Gobert in squadra niente scuse: bisogna vincere"

le parole
©Getty

L'All-Star dei T'Wolves è convinto che con l'aggiunta del centro francese i T'Wolves siano diventati una squadra da titolo: "Il tempo è finito: bisogna vincere altrimenti sarà un fallimento". E su Anthony Edwards aggiunge: "Io e lui insieme dobbiamo diventare come Kobe&Shaq ai Lakers di inizi 2000"

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In un mercato meno scoppiettante del solito, c’è sicuramente chi come i Minnesota Timberwolves ha investito larga parte del suo futuro, rinunciando a scelte al primo giro al Draft pur di aggiungere alla propria squadra un tassello che si spera possa risultare decisivo come Rudy Gobert. Lui e Karl-Anthony Towns, coppia controcorrente in un mondo NBA che tende sempre meno a riempire l’area di lunghi, dovranno dimostrare di poter convivere sul parquet soprattutto in difesa (dove due giocatori di quelle dimensione c’è il rischio di pagarli sul perimetro): “Io sinceramente non ho dubbi su di noi: mi aspetto un sacco di successi, voglio vincere. Non sono qui per vendere fumo, l’obiettivo è quello di conquistare un titolo NBA e Rudy aggiunge una componente fondamentale a riguardo. Quelle che sono le sue debolezze rappresentano i miei punti di forza: siamo complementari. Ora il tempo è finito: bisogna vincere o sarà un fallimento”.

Oltre alle battute riguardo il fatto che, dopo la prima comunicazione riguardo la trade, Towns era convinto che il giocatore preso dai T’Wolves fosse Rudy Gay e non Gobert (per quanto sembrasse assurdo riuscire a completare uno scambio del genere), l’altra grande promessa per il futuro arriva quando l’intervista di Malika Andrews di ESPN ha toccato l’argomento Anthony Edwards: “Insieme dobbiamo scendere in campo e giocare a un livello che non si vede dai tempi di Kobe e Shaq, se possibile. Sicuramente fare del nostro meglio, senza snaturarci e facendo crescere il nostro gioco. Sia io che lui dobbiamo fare ancora tanto lavoro a riguardo, ma se restiamo uniti e lavoriamo nella stessa direzione anche con la franchigia, i risultati e le vittorie saranno solo una naturale conseguenza”.

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