L'infortunio, secondo quanto raccontato dallo stesso giocatore dei Celtics, sarebbe occorso a due mesi dal termine della regular season e poi si sarebbe aggravato dopo una caduta durante la serie di playoff contro Milwaukee. "Nessuno dello staff dei Celtics ne era al corrente", dice. "Ma non voglio usarla come scusa"
Non è la prima volta che accade. Basta ricordarsi le finali 2018, Cleveland contro Golden State, e LeBron James che al tavolo della conferenza stampa dopo la gara-4 che ha appena assegnato il titolo NBA agli Warriors racconta di aver giocato con una mano "rotta" (infortunio - secondo il "Re" - riportato in gara-1). Ora è il turno di Jayson Tatum. In un'intervista con Taylor Rooks di Bleacher Report, la superstar dei Celtics ha rivelato di essere sceso in campo con una frattura composta al suo polso sinistro in tutte le gare di finale NBA contro i Golden State Warriors. L'infortunio - di cui lo stesso staff medico dei Celtics era all'oscuro - risalirebbe infatti a una gara di regular season, a circa due mesi dalla fine del calendario; Tatum poi avrebbe visto l'infortunio aggravarsi dopo una caduta a conclusione di una schiacciata (con fallo) effettuata durante una gara del secondo turno di playoff contro i Milwaukee Bucks.
Rivelando la notizia, il n°0 biancoverde ha anche voluto sottolineare di "non volerla usare come una scusa": "Se scendo in campo per la palla a due, nient'altro importa". Tatum avrebbe indossato a più riprese un tutore alla sua mano sinistra ma mai in presenza di giornalisti o membri dei media, riuscendo così a non attirare attenzioni non richieste attorno al suo infortunio.