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NBA, Donovan Mitchell si presenta ai Cavaliers: "Pensavo di andare ai Knicks"

le parole
©Getty

"Sono stato molto vicino al trasferimento ai Knicks", spiega l'All-Star appena sbarcato ai Cavaliers - pronti a sfruttarne al meglio le doti per puntare a diventare competitivi anche ai playoff. Non prima però di aver messo in chiaro il suo passato con i Jazz: "Ora che è tutto finito a Utah, possiamo dire di aver fatto un ottimo lavoro per diversi anni"

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Parole di grande chiarezza da parte di Donovan Mitchell, sbarcato a Cleveland e presentato dalla sua nuova franchigia che è riuscita così ad aggiungere un pezzo pregiato a un roster giovane e di enorme prospettiva: con lui in Ohio sperano di diventare una squadra temibile e pericolosa anche ai playoff. Per tutta l’estate però non si era parlato d’altro che di un suo passaggio ai Knicks, ritorno a casa a New York per lui e definitivo addio ai Jazz - uno scenario che Mitchell non nega davanti ai microfoni dei cronisti: “Come ho detto, pensavo sarebbe stata New York la mia prossima squadra, non voglio mentire. Chi non vuole essere a casa accanto alla mamma? Non vivo lì da quando ero un ragazzino di terza media, sarebbe stato bello. Poi, una volta scoperto di essere stato ceduto [a Cleveland] e aver capito la direzione nella quale si sta muovendo questa franchigia, tutto è finito subito nel dimenticatoio. Sono entusiasta di essere qui e far parte di questo roster e di questa comunità”.

Resta il tempo di togliersi qualche sassolino dalla scarpa riguardo il passato e di fare chiarezza sul rapporto con Rudy Gobert: “Non penso che non avessimo fiducia uno nell’altro, a fine stagione avevo detto alla dirigenza Jazz di non scambiare Gobert e che avremmo trovato un modo di risolvere i problemi in campo. Lui invece ha voluto prendere una strada diversa, una decisione con cui non ero d’accordo”. Il primo di una lunga serie di tasselli crollati nel domino Jazz, che dopo aver salutato coach Snyder hanno anche ceduto Royce O’Neale - uno dei suoi migliori amici dentro e fuori dal parquet. La fine di una bella storia: “So che è ancora presto, ma guardando indietro a ciò che abbiamo fatto, potremo dire di essere stati una squadra competitiva e di grande livello per diverse stagioni”.

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