Mercato NBA, i New York Knicks non hanno trattato in prima persona per Mitchell
MERCATO NBAIl mancato arrivo di Donovan Mitchell ai New York Knicks non è stato preso bene nella Grande Mela. Il Boston Globe ha rivelato come le trattative con gli Utah Jazz non siano state gestite da Leon Rose, capo della dirigenza, ma bensì da Gersson Rosas, ex capo della dirigenza di Minnesota assunto come consulente lo scorso febbraio
Donovan Mitchell è un nuovo giocatore dei Cleveland Cavaliers, anche se quasi tutti in giro per la NBA si aspettavano che a spuntarla per l’All-Star fossero i New York Knicks. Sembrava tutto scritto per il ritorno del nativo di New York a casa, ma alla fine la franchigia della Grande Mela e gli Utah Jazz non hanno mai raggiunto un accordo. Un report da parte di Gary Washburn del Boston Globe ha svelato un dettaglio interessante: a gestire le trattative per i Knicks non è stato Leon Rose, capo della dirigenza, ma bensì Gersson Rosas, ex capo della dirigenza dei Minnesota Timberwolves (licenziato un anno fa) assunto come consulente lo scorso febbraio. E, ancor più sorprendente, neanche Danny Ainge, CEO di Utah, ha gestito le trattative per i Jazz: è stato infatti il General Manager Justin Zanik a parlare direttamente con Rosas, forti dei loro buoni rapporti costruiti negli anni. Alla fine però non si è giunti ad un accordo, anche per la mancata volontà da parte dei Knicks di mettere sul piatto tutti gli asset richiesti dai Jazz, in particolare le scelte non protette al Draft e la guardia Quentin Grimes. Il dettaglio che non siano stati Ainge e Rose a trattare direttamente non è così inconsueto, anche se di certo non aiuta a smentire la voce che i rapporti tra le due dirigenze fossero ai minimi storici: secondo quanto scritto da Ric Bucher, infatti, i Jazz avrebbero volontariamente spedito Mitchell a Cleveland per fare uno sgarbo a lui e ai Knicks, dopo che il corteggiamento da parte di New York era stato considerato eccessivo da parte di Utah — in particolare per la presenza di tutta la dirigenza al completo a bordo campo per gara-1 tra i Jazz e i Dallas Mavericks negli scorsi playoff. Una presenza che in molti hanno letto alla luce dell’interesse per Mitchell (e, col senno di poi, per Jalen Brunson) e che non piacque per niente ai dirigenti di Utah, esacerbando ancora di più gli animi tra le parti.