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NBA, Derrick Rose parla da leader: e ha un messaggio per Randle senza nominare mai Randle

NBA
©Getty

Playoff ed entusiasmo ritrovato due anni fa a New York (con un Randle All-Star), delusione e ritorno in Lottery per i Knicks al termine della scorsa stagione. Dove nella Grande Mela ha fuzionato poco o nulla. A partire dall'atteggiamento spesso polemico della superstar della squadra. Un qualcosa che secondo Rose non può più accadere

Derrick Rose il nome di Julius Randle non lo pronuncia mai, nelle dichiarazioni di inizio stagione. Però non è difficile che il messaggio del grande veterano di coach Thibodeau sia diretto, più ancora che agli altri suoi compagni, proprio al prodotto di Kentucky, il giocatore che due anni fa ha riportato di peso i Knicks ai playoff (vincendo il premio di giocatore più migliorato, diventando un All-Star e finendo incluso nel secondo quintetto NBA) per poi deludere la scorsa stagione, in un'annata non priva di diverse polemiche. "Responsabilità. Credo sia questa la parole d'ordine per noi, quest'anno", ha detto Rose. "In una squadra che funziona, è come se ognuno dovesse rendere conto all'altro. Ed è fondamentale - ha aggiunto l'ex MVP NBA - che le critiche costruttive siano accettate e non vengano mai prese sul personale. Da professionista una cosa del genere la devi capire. Certo, ci possono essere scontri e litigi anche tra compagni, ma devono restare sul campo, e finire lì". In un concetto molto caro a un allenatore come Gregg Popovich, ad esempio, Rose aggiunge: "Se l'ultimo uomo del roster non può dire alla superstar che ha 'bucato' una marcatura c'è qualcosa che non va - e viceversa, ovviamente. E se sei il leader di una squadra devi capirlo, senza infuriarti". 

Come si vede, il nome di Julius Randle non compare mai nelle parole di Rose, ma è chiaro che i Knicks guardassero a lui come al leader della squadra, lo scorso anno. Proprio Randle, poi, nel mirino della critica quando i risultati di New York non sono stati all'altezza delle aspettative, aveva più volte dato segni di insofferenza (tra cui il famoso "pollice verso" rivolto al pubblico del Madison Square Garden che fischiava i Knicks). E certe cose il leader non le fa: parola di Rose. 

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