Quanto emerso dall'investigazione indipendente compiuta in seno all'organizzazione dei Celtics complica la posizione dell'allenatore anche in ottica futura. Sembra "improbabile" il suo ritorno in panchina al termine dell'anno di sospensione, mentre i Celtics fanno sapere che "non intralcerebbero eventuali opportunità che potrebbero portare Udoka a candidarsi ad altre panchine"
"Un linguaggio crudo e volgare" utilizzato nelle conversazioni avute con la donna a lui subordinata gerarchicamente nell'organigramma dei Celtics (anche prima di iniziare la relazione considerata "impropria" dai regolamenti interni di squadra) potrebbe complicare il futuro di Ime Udoka a Boston. Quanto emerso dalla investigazione indipendente voluta dai Celtics - e filtrato ai media - va difatti ad aggravare la posizione dell'allenatore capace di portare Tatum e compagni fino alle finali NBA nel suo primo anno sulla panchina biancoverde. Fonti anonime avrebbero infatti dichiarato a ESPN che Boston si è detta disposta "a non intralciare eventuali opportunità che potrebbero portare Udoka a essere il candidato allenatore di altre franchigie", perché le nuove informazioni assunte renderebbero "con ogni probabilità sempre più difficile un percorso di reinserimento dello stesso Udoka nel suo ruolo precedente", ovvero sulla panchina dei Celtics. Al momento della sospensione per un anno inflitta al loro allenatore, proprietà e front office avevano fatto sapere che "il futuro di Udoka sarebbe stato deciso in un secondo momento", ma già ora appare davvero difficile che dalla stagione 2023-24 l'ex assistente di coach Popovich possa ritrovare il posto perduto.
Boston incassa il no di Larranaga: ora nel mirino c'è Frank Vogel
Nel frattempo i Celtics hanno anche incassato da Jay Larranaga - per anni loro assistente, oggi al fianco di coach Lue sulla panchina dei Clippers - un rifiuto su un possibile ritorno a Boston, a far da "guida" all'inesperto Mazzulla, allenatore ad interim per la prossima stagione. Un ruolo che ora i Celtics vorrebbero provare a offrire, dice qualcuno, all'ex Lakers Frank Vogel.
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