Leggenda liceale nel Rhode Island, college a West Virginia (dove una volta venne anche sospeso), si è fatto le ossa in panchina tra oscuri college di Division II NCAA e un'esperienza da assistente nella squadra di G League controllata dai Celtics. Ed è qui che Brad Stevens se ne è innamorato cestisticamente
Le battute non sono mancate: l'ultimo avversario affrontato da Joe Mazzulla in panchina sono stati i Mercyhurst Lakers (un college di Division II NCAA, affrontato nel marzo 2019 alla guida di Fairmont State, il suo ultimo incarico da capo allenatore), il prossimo saranno i Philadelphia 76ers (contro i quali i Boston Celtics apriranno il loro campionato). Il dato è vero, e dà l'idea della portata della sfida che il nuovo allenatore ad interim dei Boston Celtics dovrà affrontare, chiamato dall'oggi al domani a sostituire Ime Udoka, sospeso per un'intera stagione dai Celtics. Legittimo quindi chiedersi chi sia Joe Mazzulla, e come sia arrivato su una delle panchine più prestigiose di tutta la NBA. Nasce a Johnston, nel Rhode Island, da una famiglia di sportivi (il padre, Don, ha a lungo allenato il liceo locale ed è nella Hall of Fame della Bryant University, un'università privata statale). A livello liceale Joe si afferma come uno dei più forti giocatori della storia del Rhode Island, guidando la sua Hendricken High School a tre titoli statali consecutivi e venendo incoronato per due anni col premio di miglior giocatore di high school dello stato (nel 2004 e nel 2005). Per lui si aprono le porte del college, a West Virginia, dove lo allena un coach leggendario (anche per la sua durezza) come Bob Huggins. Proprio Huggins nel 2009 sceglie di sospenderlo a seguito di un'accusa di comportamento violento in un bar della zona ma nel 2010 Mazzulla e i suoi Mountaineers tornano protagonisti per altri motivi. Eliminano la Kentucky di John Wall e DeMarcus Cousins alle élite eight del torneo NCAA (17 punti per lui) e alle Final Four affrontano Duke, con Mazzulla in quintetto. La sua carriera a West Virginia finisce dopo 145 partite e qui inizia la sua avventura in panchina.
Tanta gavetta in panchina, tra Division II NCAA e G League
Modesta, all'inizio, prima da assistente in Division II al Glenville State College e poi a Fairmont State, sempre in West Virginia, dove diventa capo allenatore dopo una breve parentesi da assistente per i Maine Red Claws, la squadra di G League controllata dai Celtics. Un bilancio di 43 vittorie e 17 sconfitte nelle 60 gare allenate a Fairmont State convincono però Brad Stevens a chiamarlo nel 2019 a far parte del suo staff tecnico a Boston, dove si mette subito in luce. Al punto che quest'estate c'è anche il suo nome tra i pretendenti alla panchina degli Utah Jazz, che poi però va sì a un Celtic, ma al suo collega (e primo assistente di Udoka), Will Hardy. Mazzulla viene comunque considerato un nome in grande ascesa tra i giovani allenatori NBA, e anche se forse neppure lui avrebbe potuto sperare di ritrovarsi in panchina ai Celtics, Stevens (stavolta dal front office) gli rinnova la fiducia e gli affida la squadra. Il campo dirà il resto.