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NBA, Draymond Green chiede scusa a Poole per il pugno, non salterà partite

WARRIORS
©Getty

Dopo il pugno in allenamento dato a Jordan Poole, Draymond Green ha chiesto scusa per il suo comportamento e non si è allenato con i compagni. Il General Manager della squadra Bob Myers ha spiegato che la punizione per il giocatore verrà gestita internamente, ma che non verrà sospeso per le partite di regular season

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L’indomani del "fattaccio" tra Draymond Green e Jordan Poole è il giorno delle scuse e delle spiegazioni. Secondo quanto detto dal General Manager dei Golden State Warriors Bob Myers, Draymond Green si è scusato con il compagno di squadra per il pugno tirato nell’allenamento di mercoledì, che ha portato all’allontanamento del quattro volte campione NBA, che neanche ieri si è allenato coi compagni ed è atteso per il ritorno in campo solo sabato. “Sono cose che succedono. Non piacciono a nessuno, nessuno le giustifica, ma succedono. Draymond si è scusato con la squadra e Jordan era presente. Per quanto riguarda sospensioni, punizioni e multe, gestiremo la cosa internamente”. Myers ha aggiunto che non si aspetta che Green venga sospeso per le partite di regular season (e quindi il susseguente stipendio diviso in 82esimi) per quanto accaduto, ma che di sicuro ha superato il segno: "Lui stesso vi dirà che è andato troppo oltre, ma torna sempre indietro. Nessuno sta dicendo che non lo vuole più attorno, ma quello che è successo mercoledì non è stato un buon momento. Non credo che gli piaccia ritrovarsi in certe situazioni. Ora ci è dentro, ma troverà un modo per guadagnarsi di nuovo il rispetto dei suoi compagni e di Jordan".

Il report su Poole che ha fatto arrabbiare Kerr e Curry

Ancor più di quanto successo in campo, all’interno degli Warriors non è piaciuta la voce riportata da Chris Haynes di Yahoo Sports secondo la quale Poole (a detta di "compagni di squadra" non meglio specificati) si sarebbe ripresentato con un brutto atteggiamento dopo il titolo dello scorso anno. Non solo Myers ha negato un cattivo atteggiamento da parte di Poole, ma anche Steve Kerr e Steph Curry hanno preso le difese della giovane guardia. "C’è stato un report secondo il quale Jordan si è comportato male al training camp e non potrebbe essere più lontano dalla verità. È stato fantastico" ha detto l’allenatore. "Poole è stato grande e non c’è niente che abbia potuto giustificare quanto accaduto ieri, questo lo voglio dire chiaramente" ha aggiunto Curry. A tirare le fila del discorso ci ha quindi pensato Myers: "È spiacevole, non voglio negarlo. Ci vorrà del tempo, ma ho fiducia che volteremo pagina. Non è la prima volta che abbiamo dovuto affrontare delle avversità, ci siamo già passati. Non mi piace doverlo fare, ma è parte della NBA ed è parte dello sport".

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