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NBA, Rudy Gobert avversario degli Utah Jazz: sconfitto nella prima da ex

sfida persa
©Getty

Il centro francese chiude con 9 punti e 23 rimbalzi la sfida contro la sua ex squadra (e alcuni amici, con cui è uscito a cena la sera prima del match), ma non ha mostrato particolare nostalgia nei confronti dei Jazz. A preoccupare i T'Wolves infatti sono le parole di Anthony Edwards, che avverte: "Rendo al meglio quando giochiamo con il quintetto piccolo"

Dovevano essere la vittima sacrificale, la squadra che ha smobilitato tutto, rivoluzionato il roster e deciso di puntare alla Lottery e non al titolo NBA: invece gli Utah Jazz hanno bissato il successo dell’esordio e si sono tolti una discreta soddisfazione battendo il grande ex Rudy Gobert - trasferitosi a Minneapolis per andare a caccia di nuove soddisfazioni playoff. A esultare dopo 53 minuti di gioco però sono stati i Jazz, trascinati da Lauri Markkanen, Kelly Olynyk, Collin Sexton, Malik Beasley - tutti in doppia cifra e soprattutto tutti volti nuovi in una spogliatoio rivoltato da cima a fondo dai Jazz. Dopo quattro giorni di regular season, Utah si ritrova così ad avere più vittorie di Sixers, Heat, Mavs, Nets e Lakers messe insieme: si fa per scherzare, certo, ma è un motivo d’orgoglio in più contro l’ex All-Star francese.

A preoccupare non poco Gobert - autore di 9 punti (unico nel quintetto T’Wolves non in doppia cifra, con un doloroso 1/3 ai liberi) e ben 23 rimbalzi, di cui 10 in attacco - è una chimica di squadra che a Minneapolis fanno ancora fatica a trovare. La sera prima del match contro i Jazz ne avrà magari discusso anche a cena con Conley, Clarkson e Gay - amici anche fuori dal campo che ha accolto da “padrone di casa” nella sua nuova città; incontri che non hanno creato confusione: “Sul tabellone era un po' strano leggere “Utah Jazz” come avversario, ma era meglio di quanto pensassi. In nessun momento ho pensato di essere un componente dell'altra squadra”, spiega a fine gara, mentre Anthony Edwards - 30 punti per lui con 12/23 dal campo e 5 rimbalzi - lancia già il primo allarme della stagione: “Più piccolo sarà il quintetto che schieriamo in campo, meglio è per me e per le mie doti”. Non un messaggio casuale, visto che a Minneapolis l’obiettivo è quello di far convivere Gobert e Towns in attacco e soprattutto in difesa. “Come farò quando entrambi sono in campo? Devo capirlo, sono i dettagli a fare la differenza. Scoprirò il modo di affrontare la cosa, non ci vorrà molto”. Dopo quattro giorni di regular season è già il momento di iniziare a rispondere a queste domande, decisamente più preoccupanti di una partita da ex.

A mural of songwriter Bob Dylan by Brazilian artist Eduardo Kobra is on display in downtown Minneapolis, Minnesota on October 15, 2016. On October 13, 2016, Dylan was awarded the Nobel Prize in Literature. - Dylan is the second Nobel laureate in literature from Minnesota after Sinclair Lewis, whose biting satire of Midwestern life and the race to materialism won him the prize in 1930, a first by an American. Dylan's Nobel comes months after Minnesota's other musical luminary -- Prince, who proudly associated himself with the Minneapolis area -- died of an accidental painkiller overdose. (Photo by STEPHEN MATUREN / AFP) / TO GO WITH AFP STORY by Shaun TANDON, "For Dylan, aura of mystery extends to hometown"
RESTRICTED TO EDITORIAL USE - MANDATORY MENTION OF THE ARTIST UPON PUBLICATION - TO ILLUSTRATE THE EVENT AS SPECIFIED IN THE CAPTION (Photo by STEPHEN MATUREN/AFP via Getty Images)

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