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NBA, Dinwiddie contro gli arbitri: "Insulti volgari da parte di Tony Brothers". VIDEO

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©Getty

Sorprendono le parole della guardia dei Mavs nel post-partita di Dallas-Toronto: "I miei compagni mi hanno riferito che mi ha chiamato 'un figlio di pu**ana che si lamenta in continuazione'. Non lo accetto: se ha qualcosa da dirmi, che me lo dica in faccia". All'origine dello screzio, un fallo tecnico fischiato da Brothers ai danni di Dinwiddie sul finire del secondo quarto

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Fuori programma nel post-partita di Dallas-Toronto. Mentre i giornalisti aspettavano la consueta conferenza stampa di coach Jason Kidd, a presentarsi davanti ai microfoni arriva per primo (a sorpresa) Spencer Dinwiddie. Che ha parole forti: "A un certo punto ho battuto le mani - lo faccio spesso per incitare i miei compagni - e Tony Brothers mi ha rifilato un tecnico perché pensava che il mio gesto fosse rivolto a lui, e gli dimostrasse una mancanza di rispetto", racconta la guardia dei Mavs, sanzionato sul finire del secondo quarto. "Non era nulla di personale - assicura Dinwiddie - e al rigaurdo voglio dire due cose: non solo rivorrei indietro i miei soldi [quelli della multa da 2.000 dollari che ogni fallo tecnico incassato comporta, ndr] ma soprattutto vorrei non essere chiamato 'un figlio di pu***ana che non fa altro che lamentarsi' di fronte ai miei compagni. Se qualcuno ha qualcosa del genere da dirmi, gradirei che me lo dicesse in faccia", ha concluso Dinwiddie, imbestialito dopo che un suo compagno - secondo quanto rivelato dal giocatore - gli aveva riferito dell'insulto pronunciato da Tony Brothers nei suoi confronti. 

Brother, alla 29^ stagione nella lega, è uno dei fischietti più conosciuti ed esperti di tutta la lega, con oltre 1.600 gare NBA arbitrate tra cui 15 partite di finale NBA. Al punto che il primo a sorprendersi per le parole di Dinwiddie è stato il suo allenatore Jason Kidd: "Devo parlare a Spencer - ha detto - perché Tony è uno degli arbitri più benvoluti e migliori di questa lega. Si tratta di un argomento davvero delicato". Brothers non è stato reso disponibile alla stampa nel post-partita, neppure su richiesta dei giornalisti di Dallas, perché "gli arbitri possono venire a rispondere pubblicamente solo di fischi legati al regolamento e al gioco".

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