La superstar di Golden State è stato votato per la seconda volta in carriera "Persona dell'anno" dal prestigioso settimanale sportivo USA: solo LeBron James, Tom Brady e Tiger Woods hanno ottenuto tale riconoscimento più di una volta. I motivi della scelta
È diventato una sorta di mantra, quando si parla di Steph Curry: "What are they gonna say now?". E ora cosa diranno? Cosa diranno i critici? Dopo lo scorsa stagione non possono più dire nulla. Un giocatore già capace di vincere due volte il titolo di MVP NBA e tre anelli, se n'è messo al dito un altro venendo anche votato MVP delle finali, un riconoscimento che gli era sempre sfuggito. E nel mentre è diventato - anche numeri alla mano - il miglior tiratore da tre punti della storia del gioco (ha festeggiato cenando assieme a 75 amici da "Catch Steak" a New York. Poi, dal giorno dopo, si è rimesso subito al lavoro). Per questi traguardi - e per mille altri motivi (la laurea ottenuta a Davidson, l'impegno nella comunità con la sua Eat.Learn.Play Foundation...) - la superstar dei Golden State Warriors è stata votata come "Persona dell'anno" dal settimanale sportivo USA "Sports Illustrated".
Un premio che - in concerto con l'intera squadra degli Warriors - aveva già vinto nel 2018, dettaglio che lo rende uno dei soli quattro sportivi ad aver ottenuto questo riconoscimento più di una volta. Gli altri tre? LeBron James, Tom Brady e Tiger Woods. L'ennesimo attestato di stima per un giocatore - e una persona - che ormai da anni è di esempio in campo e fuori.