Partito in quintetto complici le assenze di Luka Doncic e Spencer Dinwiddie, Kemba Walker ha vissuto una serata magica dal punto di vista individuale, firmando 32 punti nella sconfitta dopo un tempo supplementare dei Dallas Mavericks sul campo di Cleveland. Il veterano aveva segnato il sottomano della parità a 3.5 secondi dalla fine: era da poco meno di un anno che non segnava così tanto
Il 2022 di Kemba Walker è stato indiscutibilmente un anno difficile, durante il quale è stato più fuori che dentro la NBA e rischiando anche di non tornarci del tutto. Anche se solamente un anno fa, il 23 dicembre 2021, segnava 44 punti con 9 rimbalzi e 8 assist contro gli Washington Wizards (replicando poi due giorni dopo con una tripla doppia da 10-10-12 nella partita di Natale), sembra passata una carriera intera per un giocatore che comunque nei suoi anni in NBA ha disputato per quattro volte l’All-Star Game. Walker ha poi giocato 13 partite a cavallo di gennaio e febbraio per i New York Knicks, superando solo due volte la doppia cifra, venendo messo fuori squadra complice un ginocchio che non lo lasciava in pace infiammandosi continuamente e poi scambiato ai Detroit Pistons, dove ha trovato l’accordo per il buyout appena prima dell’inizio di questa stagione. Anche tra ottobre e novembre però ci ha messo un paio di mesi prima di trovare qualcuno che gli desse una chance, firmando un contratto con i Dallas Mavericks per provare a togliere un po’ di peso dalle spalle di Luka Doncic.
Walker: 32 punti e canestro del pareggio nei regolamentari
Dopo il debutto del 10 dicembre con 8 punti e 5 assist contro Chicago e i 6 punti di due giorni fa contro Portland, Walker ha approfittato delle assenze di cinque giocatori di rotazione (Doncic, Dinwiddie, Powell, Kleber e Josh Green) per prendersi la prima partenza in quintetto della sua esperienza texana, sfoderando una prestazione imprevedibile. Il veterano ha chiuso con 32 punti sul campo dei Cleveland Cavaliers, la miglior squadra casalinga della NBA, firmando anche il canestro della parità a 3.5 secondi dalla fine battendo Jarrett Allen dal palleggio per arrivare a concludere in sottomano come ai bei tempi. Walker ha anche avuto tra le mani una delle tre occasioni in cui i Mavs avrebbero potuto riportarsi in vantaggio nell’overtime, ma la sua conclusione a 12.7 secondi dalla fine si è incastrata tra ferro e tabellone. Per lui alla fine ci sono comunque 12 canestri a segno su 25 tentativi (4/13 da tre) con 5 rimbalzi, 7 assist, una stoppata e sole due palle perse in quasi 42 minuti di gioco: dopo quasi un anno di inattività e con la concreta possibilità che i suoi giorni fossero finiti, rimane comunque una prestazione incoraggiante per un giocatore che — al netto di tutti i problemi cronici al ginocchio — ha solo 32 anni.