Era il 27 marzo 1998 quando al Georgia Dome accorsero in 62.046 per assistere all'ultima recita in maglia Chicago Bulls di Michael Jordan ad Atlanta. Rimane a oggi la partita che ha attirato più spettatori nella storia della NBA. Un record che sembra destinato a infrangersi il prossimo 13 gennaio, quando gli Spurs ospiteranno i Golden State Warriors all'Alamodome, per celebrare i 50 anni di storia della franchigia
La data da cerchiare sul calendario è quella del 13 gennaio. San Antonio, Texas. Gli Spurs ospitano i Golden State Warriors, ma non lo faranno al consueto AT&T Center bensì alla loro vecchia casa, l'Alamodome. Dove coach Gregg Popovich, ad esempio, ha allenato la sua prima partita sulla panchina degli Spurs, nel 1996: "L'Alamodome ha un posto speciale nel cuore dei tifosi di San Antonio - ha detto coach Pop - e questo sarà un evento unico, ed è bello che i nostri fan abbiano risposto in maniera entusiasta a questa iniziativa". Per festeggiare la stagione n°50 nella storia della franchigia, infatti, gli Spurs hanno scelto di organizzare una partita - quella contro i campioni in carica, i Golden State Warriors - nella loro vecchia arena casalinga, un "dome" che può contenere oltre 65.000 persone, con un obiettivo chiaro in testa: infrangere il record di pubblico per una singola partita NBA. Bisogna tornare al 1998 e all'ultima apparizione di Michael Jordan in maglia Chicago Bulls ad Atlanta: allora fu il Georgia Dome il teatro di quella sfida, che richiamò 62.046 persone, accorse per vedere l'ultima recita del 23.
Ora - a una settimana dalla data della partita tra Spurs e Warriors - a San Antonio fanno sapere di avere già venduto 57.000 biglietti: ne mancano solo 5.000 per stabilire il nuovo primato e 8.000 per riempire l'Alamodome. Come ai tempi di Robinson e Duncan, anche se stavolta (forse) più per veder giocare Curry (atteso al rientro proprio in quella partita) e Thompson che per esaltarsi per i canestri di Keldon Johnson o Tre Jones.