NBA, Phoenix ko in 15 delle ultime 20: dentro la crisi dei Suns senza Devin Booker
Dopo aver vinto 15 delle prime 21 partite stagionali arrivando fino al primo posto a Ovest, i Phoenix Suns sono crollati nel secondo quarto di stagione, precipitando fino all’ottavo posto dopo aver vinto appena 5 delle ultime 20 gare disputate accumulando sei sconfitte consecutive. Tra problemi di infortuni e un attacco inceppato, un’analisi del momento della squadra che lo scorso anno vinse 64 partite in regular season
SPIRALE VERSO IL BASSO | Contro i Cleveland Cavaliers stanotte è arrivata la sesta sconfitta consecutiva dei Phoenix Suns, che hanno perso nove delle ultime dieci, 14 delle ultime 18 e 15 delle ultime 20 dopo che nelle prime 21 partite ne avevano vinte 15, salendo fino al primo posto nella Western Conference
CLASSIFICA CHE PIANGE | Phoenix è così scivolata sotto il 50% di vittorie per la prima volta in questa stagione, precipitando fino all’ottavo posto a Ovest a pari-record con Portland e Minnesota che le stanno dietro solo per i tie-breaker. Dietro questo terzetto spingono forte i Los Angeles Lakers, che li tallonano a sola mezza partita di distanza forti delle loro cinque vittorie consecutive
ATTACCO INCEPPATO | I problemi più grossi per i Suns sono nella metà campo offensiva: nelle prime 21 partite avevano il terzo rendimento offensivo della lega con 117.7 punti segnati su 100 possessi; nelle ultime 20 gare sono crollati a 112, davanti solamente a Houston, Milwaukee, Charlotte e LA Clippers
IL CROLLO DELLE LONG 2s | Complice la presenza di due specialisti del tiro dalla media distanza come Chris Paul e Devin Booker, i Suns sono sempre stati tra le squadre che hanno usato di più il mid-range in tutta la NBA. Le loro percentuali nelle cosiddette long 2s (i tiri tra i 5 metri e l’arco del tiro da tre) sono però controllate dal 42.3 al 36.8% su un volume rimasto intatto, contribuendo ai problemi dell’attacco
MIRAGGIO QUOTA 100 | In una lega nella quale i punteggi sono a livelli mai visti per produzione ed efficienza, i Suns non riescono a superare quota 100 punti segnati da quattro partite consecutive — una striscia negativa che la franchigia non viveva da marzo 2018
UN PROBLEMA CHIAMATO TIRI LIBERI | I Suns sono storicamente una squadra che tira pochi liberi, ma in questo secondo quarto di stagione è diventato un problema ancora peggiore. Nelle ultime 21 partite sono ultimissimi per tiri liberi guadagnati e, purtroppo per loro, sono primi per tiri liberi concessi agli avversari. E in una lega in cui si tira a cronometro fermo col 78% (record ogni epoca), è un vantaggio che non si può concedere
NEANCHE LA DIFESA SI SALVA | Il rendimento dei Suns è crollato anche nella metà campo difensiva, oltre a quella offensiva. Quella che a inizio stagione era la sesta miglior difesa della NBA è diventata la 26^ per punti concessi su 100 possessi, subendo tantissimo in particolare a rimbalzo difensivo (erano nella media NBA, sono scesi al 25esimo posto)
INFORTUNI | Ovviamente gli infortuni hanno giocato un ruolo fondamentale nei problemi dei Suns. Cam Johnson non vede il campo dal 4 novembre, Cam Payne ha giocato solo due partite nell’ultimo mese e soprattuto sia Chris Paul (dolore all’anca) che Devin Booker (problema all’inguine) sono attualmente ai box, per non parlare di Jae Crowder che rimanere lontano dalla squadra in attesa di uno scambio
QUANTO È IMPORTANTE BOOKER | Tra tutte le assenze pesanti, quella di Booker è certamente quella determinante: il loro record con l’All-Star è di 18-11, che crolla a un misero 2-10 senza. Booker ha giocato solo tre partite nell’ultimo mese (di cui una da 58 punti prima di farsi di nuovo male a Natale) e ne potrebbe avere ancora fino a fine gennaio, acuendo ulteriormente i problemi dei SUns senza di lui
IL CROLLO OFFENSIVO SENZA D-BOOK | Più ancora che Paul o chiunque altro, la mancanza di Booker si sente enormemente nella metà campo offensiva: senza di lui l’attacco di Phoenix crolla di 14.4 punti su 100 possessi, che sono numeri non lontani da quelli di Luka Doncic (+15.7) o Nikola Jokic (+16.7). Senza il loro candidato MVP, i Suns non sono competitivi — e se ne sono resi conto nell’ultimo mese
UN AIUTO DAL MERCATO? | Il passaggio di proprietà da Robert Sarver a Mat Ishbia è ufficioso ma non ancora ufficiale, motivo per cui ogni trade deve essere ancora approvata dal proprietario in uscita. Prima della deadline i Suns devono necessariamente risolvere la grana Crowder, ma potrebbe essere necessaria una riorganizzazione più profonda del roster, visto che ora come ora i Suns non sembrano in grado di competere per il titolo come hanno sempre dichiarato di voler fare
CROWDER NON VA VIA DAI SUNS PER "COLPA" DI SARVER