
NBA, i risultati di oggi: Lakers battuti a New Orleans, vincono Warriors, Nets e Bucks
LeBron continua a inseguire il record di punti all-time (ne mancano 36), ma i Lakers affondano anche a New Orleans che interrompe una striscia di 10 sconfitte in fila. Brooklyn senza i titolari rimonta 23 lunghezze di svantaggio e batte Washington grazie ai 44 punti di Cam Thomas, Golden State vince contro Dallas ma perde Steph Curry per infortunio. I Clippers passano all'overtime a New York, tripla doppia di Antetokounmpo e Milwaukee supera Miami. Successi per Denver, Chicago, OKC e Phoenix

NEW ORLEANS PELICANS-LOS ANGELES LAKERS 131-126 | In una serata in cui LeBron James ha rosicchiato altro margine sul record di Kareem Adbul-Jabbar - distante ormai soltanto 36 punti - i Lakers inciampano anche contro i derelitti Pelicans (reduci da 10 sconfitte in fila) e perdono nonostante i 27 punti in 40 minuti di gioco raccolti dal n°6 gialloviola, che aggiunge nove rimbalzi e sei assist in un match da 10/22 al tiro e 1/7 dall’arco

Il miglior realizzatore in casa Lakers è il grande ex di giornata, Anthony Davis - autore di 34 punti con 13/25 al tiro, 2/5 dall’arco, 14 rimbalzi e tre assist - leader sia in attacco che in difesa di un gruppo che crolla nella ripresa, concedendo 42 punti nel solo terzo quarto ai Pelicans e non trovando le forze per replicare nell’ultimo quarto d’ora. Per la franchigia di Los Angeles, che resta ancora fuori dalla zona play-in, è la quarta sconfitta nelle ultime sette gare

New Orleans invece si gode la miglior prestazione di Brandon Ingram da quando è tornato sul parquet dopo l’infortunio: negli ultimi 10 giorni infatti l’ex Lakers aveva mostrato ancora poca confidenza sul parquet nel tiro e nella resa, ritrovando però tutto insieme in un match per lui da 35 punti con 15/28 al tiro, 5 rimbalzi e 4 assist, mentre CJ McCollum ne aggiunge 23 con la tripla che nel finale di gara chiude i conti in favore dei Pelicans - che tornano a respirare dopo tre settimane difficili e ricacciano indietro proprio la risalita Lakers a Ovest

BROOKLYN NETS-WASHINGTON WIZARDS 125-122 | Kyrie Irving dopo le parole delle scorse ore resta a riposo causa “infortunio”, ma Brooklyn riesce a farne a meno nella gara vinta in rimonta dopo essere stata sotto anche di 23 lunghezze grazie a un super Cam Thomas che, approfittando della drammaticità del momento, veste i panni del salvatore della patria in una ripresa da 70 punti segnati di squadra dai Nets che completano la più larga risalita di questa regular season e completano il cappotto stagionale agli Wizards

Protagonista indiscusso Cam Thomas, che firma il suo massimo in carriera da 44 punti in uscita dalla panchina e in soli 29 minuti di gioco: 16/23 al tiro, 4/5 dall’arco, cinque rimbalzi e cinque assist per un giocatore trascinante che ha dato la scossa decisiva a Brooklyn. Serata da record personale anche per Edmond Sumner - partito in quintetto in questa rotazione rivoluzionata da infortuni e richieste di trade: 29 punti con 9/19 al tiro, mentre sono 15 con 13 rimbalzi per Nic Claxton che aggiunge anche cinque passaggi vincenti e tre stoppate

Occasione persa per Washington che non riesce a battere Brooklyn nonostante l’assenza contemporanea in casa Nets di Irving, Durant, Warren Curry, Simmons e Morris. Kristaps Porzingis fa la voce grosse contro le riserve avversarie, autore di 38 punti con 11/20 al tiro e cinque rimbalzi, in una serata terminata in anticipo per lui causa raggiunto limite di falli. Nella volata finale però per gli ospiti pesa, non poco, anche la sua assenza (oltre a quella dell’infortunato Bradley Beal)

DETROIT PISTONS-PHOENIX SUNS 100-116 | Prosegue la risalita dei Suns che passano anche a Detroit e conquistano l’ottavo successo delle ultime dieci gare - speranzosi di rivedere finalmente Devin Booker sul parquet dopo settimane (assente dalla gara di Natale). Bastano due fiammate a inizio del primo e del terzo quarto per mettere le cose in chiaro, contro un avversario che continua a perdere e non va oltre i 25 punti in uscita dalla panchina di Saddiq Bey con 7/12 al tiro

Un successo doppiamente importante considerando il fatto che Chris Paul fatica a trovare il fondo della retina nei 33 minuti trascorsi sul parquet: due punti con 0/7 al tiro, a cui aggiunge però ben 14 passaggi vincenti - buona parte dei quali utili ad armare la mano di un Deandre Ayton per una volta protagonista con i suoi 31 punti e 16 rimbalzi con 13/15 dal campo, mentre Mikal Bridges chiude con 24 punti e 3/7 dall’arco. Phoenix sale così al quinto posto della Western Conference, a ridosso di Clippers e Kings

NEW YORK KNICKS-L.A. CLIPPERS 128-134 OT | I Clippers si fanno rimontare 17 lunghezze di vantaggio nel quarto periodo, ma trovano un provvidenziale canestro della parità con il buzzer beater di Nicolas Batum dopo un errore di Paul George e vincono al supplementare al Madison Square Garden. Per i Clippers si tratta della settima vittoria nelle ultime nove, evitando di subire un’altra rimonta clamorosa dopo quella già rimediata a Milwaukee due giorni fa. Ai Knicks non basta il parziale di 21-6 con cui aveva ribaltato la partita nel finale dei regolamentari

Il protagonista dell’overtime è certamente Kawhi Leonard, che segna otto tiri liberi nei cinque minuti supplementari chiudendo con un perfetto 12/12 per 35 punti finali. Paul George ne aggiunge 30 con 8 rimbalzi e 5 assist, mentre dalla panchina Norman Powell aggiunge una prestazione da 24 punti alla sua candidatura per il premio di Sesto Uomo dell’anno. “Avrei voluto chiuderla prima, ma ci siamo presi una vittoria con gli attributi” le parole di coach Lue

Dopo una gara saltata per malattia, Jalen Brunson ritrova il suo posto in quintetto e la vena realizzativa chiudendo con 41 punti sbagliando solo cinque dei 19 tiri tentati (5/7 dalla lunga distanza), accompagnato dai 28 con 11 rimbalzi e 7 assist dell’All-Star Julius Randle, i 14 di RJ Barrett (solo 6/21 al tiro) e i 13 di Quentin Grimes. Proprio quest’ultimo aveva dato ai Knicks il primo vantaggio della partita a 52 secondi dalla fine, ma nell’overtime i primi quattro punti realizzati dai Clippers hanno chiuso di fatto i conti

CHICAGO BULLS-PORTLAND TRAIL BLAZERS 129-121 | Il piano difensivo dei Bulls, cambiato più volte nel corso del match, fallisce miseramente nel provare a contenere Damian Lillard, che tuttavia però non riesce a segnare a sufficienza per evitare la sconfitta contro Chicago - che si gode i Big Three per una volta al loro meglio, in una sfida in cui è decisivo il terzo quarto da 33-17 di parziale in favore dei padroni di casa in una partita per i Bulls complessivamente da 60% al tiro (48/80) e condita con 32 assist

A prendersi la scena per Chicago è Zach LaVine, autore di 36 punti con 11/18 al tiro e 5/10 dall’arco - per una volta simile al giocatore che in passato ha meritato due convocazioni all’All-Star Game. Al suo fianco positivo anche DeMar DeRozan da 27 punti, sette rimbalzi e sette assist con 10/16 dal campo, mentre a completare l’opera sotto canestro ci pensa la doppia doppia di un convincente Nikola Vucevic da 23 punti, 11 rimbalzi e quattro assist - senza canestri dalla lunga distanza, ma con un 10/17 complessivo

Fuori Alex Caruso causa infortunio - miglior difensore perimetrale dei Bulls - diventa più facile per gli esterni dei Blazers colpire dall’arco e non solo: dimostra Damian Lillard, che gioca l’ennesima partita eccezionale di questo suo strepitoso momento di forma, chiudendo con 40 punti, 12/21 al tiro, 5/12 dall’arco, cinque rimbalzi e cinque assist, a cui si aggiungono i 27 punti di Anfernee Simons con 10/18 dal campo e cinque passaggi vincenti. Non basta però per interrompere almeno in parte il trend positivo dei Blazers

MILWAUKEE BUCKS-MIAMI HEAT 123-115 | Settima vittoria consecutiva per i Bucks, che da quando sono tornati Antetokounmpo e Middleton sembrano aver cambiato marcia. Il nuovo “sesto uomo” Middleton (ancora con minutaggio contingentato) segna il buzzer beater della parità alla fine del terzo quarto e di fatto i Bucks non si guardano più indietro vincendo l’ultima frazione 29-23, approfittando dei soli 9 giocatori a disposizione per Miami (assenti, tra gli altri, Lowry e Oladipo)

La striscia di Milwaukee non potrebbe esistere senza le prestazioni mostruose di Giannis Antetokounmpo. Dopo i 54 punti rifilati ai Clippers, stavolta il due volte MVP si regala la terza tripla doppia stagionale realizzando 35 punti con 15 rimbalzi e 11 assist (massimo quest’anno) sbagliando appena sei dei 19 tiri tentati dal campo in 36 minuti. Middleton ne aggiunge 24 in appena 20 minuti e Grayson Allen pesca una serata da 19 con 4/7 dall’arco per allungare il momento positivo dei Bucks

Gli Heat rimaneggiati (solo 8 i giocatori scesi in campo, visto che il nono a disposizione era Udonis Haslem) si battono ma non riescono a resistere a Giannis e soci, nonostante i 32 punti di Jimmy Butler e i 24 del nativo di Milwaukee Tyler Herro, a cui la sera prima era stata ritirata la maglia nel suo liceo della zona. Bam Adebayo chiude con 16 punti, 11 rimbalzi e 8 assist e Caleb Martin chiude con 17, ma Miami chiude la sua trasferta da quattro gare in fila con una sola vittoria raccimolata

OKLAHOMA CITY THUNDER-HOUSTON ROCKETS 153-121 | Altra serata da 150 punti (153 per la precisione, nuovo record di franchigia) per i Thunder, che travolgono i Rockets con un primo quarto da 38-19 e aggiungono altri 85 punti nei due quarti centrali del match, prima di “limitarsi” a soli 30 in quello finale di puro garbage time dopo aver toccato anche il +45. OKC vendica così la sconfitta di due giorni fa a Houston, con i tre migliori realizzatori di Houston tutti dalla panchina (20 per Josh Christopher e TyTy Washington, 18 per Tari Eason)

Shai Gilgeous-Alexander in particolare è sembrato aver preso sul personale il ko rimediato in Texas, segnando 20 punti nel solo primo quarto e chiudendo alla fine con 42, frutto di un eccellente 14/23 al tiro (tra cui solo 0/2 da tre) e 14/15 ai liberi. Mike Muscala firma il suo massimo stagionale da 19 e Josh Giddey ne aggiunge 17 con 8 rimbalzi e 10 assist in una serata da 57.7% di squadra e 45.7% da tre (21/46) per rimanere in corsa per un posto al play-in nella classifica del selvaggio Ovest

GOLDEN STATE WARRIORS-DALLAS MAVERICKS 119-113 | Trattengono il fiato gli Warriors, che approfittano dell’assenza di Luka Doncic e battono Dallas in un match in cui perdono causa infortunio alla gamba sinistra uno Steph Curry da 21 punti, sette assist e sei rimbalzi in 26 minuti sul parquet. Soltanto gli esami dei prossimi giorni potranno chiarire i tempi di recupero, con Golden State trascinata da un Draymond Green da 17 punti, nove rimbalzi e nove assist. Disastro Mavs invece che senza Doncic non vincono mai: per gli ospiti 25 punti di Dinwiddie e poco altro

DENVER NUGGETS-ATLANTA HAWKS 128-108 | Nikola Jokic è ben contento di prendersi appena 8 tiri in tutto il match e di chiudere con 14 punti, pensando a tutto il resto tra cui 18 rimbalzi e 10 assist per la 18^ tripla doppia stagionale. E quando il due volte MVP va in tripla doppia i Nuggets non perdono mai, regalando a Denver il terzo successo consecutivo (19° nelle ultime 20 gare casalinghe) che permette loro di agganciare Boston col miglior record della lega

Atlanta prova anche a riaprire i conti portandosi fino a -8 a 5:49 dalla fine, spinta dai 28 punti di Dejounte Murray e i 20 di De’Andre Hunter, ma complice l’assenza di Trae Young per influenza non ha modo di opporsi al miglior Jamal Murray della stagione. Il canadese segna 11 dei suoi 41 punti all’interno del parziale di 15-2 che chiude la partita, a cui si aggiungono i 23 di Michael Porter Jr. e i 15 di Aaron Gordon. Fuori per scelta tecnica Bones Hyland, che potrebbe essere scambiato nei prossimi giorni

QUESTA LA CLASSIFICA DELLA EASTERN CONFERENCE A DUE MESI DALLA FINE DELLA REGULAR SEASON, CON LE SQUADRE VIRTUALMENTE QUALIFICATE PER I PLAYOFF E PER IL PLAY-IN

QUESTA LA CLASSIFICA DELLA WESTERN CONFERENCE A DUE MESI DALLA FINE DELLA REGULAR SEASON, CON LE SQUADRE VIRTUALMENTE QUALIFICATE PER I PLAYOFF E PER IL PLAY-IN