
NBA, tutti i retroscena della cessione di Irving: le offerte di Lakers, Clippers e Suns
I Mavs sono stati i più bravi a offrire il giusto controvalore per convincere Brooklyn a "spedire" in Texas Kyrie Irving. Ma a Dallas sono arrivate anche le offerte delle due squadre di Los Angeles (Lakers e) Clippers e dei Phoenix Suns. Ecco cosa avevano messo sul piatto e perché l'accordo non è stato trovato

IRVING, ADDIO BROOKLYN (E DURANT) | Il movimento più atteso, che ha subito innescato il mercato - ben in anticipo sulla trade deadline di giovedì 9 febbraio - ha visto protagonista Kyrie Irving, subito accontentato dal front office dei Nets nel suo desiderio di essere ceduto una volta non raggiunto nessun tipo di accordo sull'estensione del contratto seguente al termine di questa stagione. E ora Kyrie si dice sia "felicissimo" dell'idea di giocare al fianco di Luka Doncic. Chissà come l'avrà presa Kevin Durant...

L'UNICITA DI KYRIE | Irving è il primo giocatore di sempre che, seppur titolare di statistiche oltre i 25 punti, 5 assist e 5 rimbalzi - viene ceduto nel corso della stagione. Per trovare l'ultima volta che un giocatore con lo status di titolare all'All-Star Game sia stato ceduto "in corsa" bisogna tornare a Carmelo Anthony e al suo trasferimento da New York a Denver nel corso della stagione 2010-11

L'OFFERTA VINCENTE DEI MAVS | Dallas è stata la più brava a mettere sul piatto l'offerta migliore, costruendo un pacchetto comprendente Spencer Dinwiddie (sotto contratto solo fino al termine della prossima stagione), Dorian Finney-Smith (in scadenza al termine dell'annata 2025-26), la prima scelta al Draft 2027 e altre seconde scelte

IL PROBLEMA DELL'ESTENSIONE | Kyrie Irving è un Maverick, ma il suo contratto è in scadenza a fine stagione. Dallas entro la fine di questo campionato può già offrire al giocatore un'estensione biennale da 83 milioni di dollari, oppure aspettare l'estate e proporgli un accordo di 4 anni e quasi 200 milioni di dollari che dia al giocatore maggiori garanzie economiche. Se i Mavs hanno vinto la corsa a Irving, non sono certo mancate le proposte di trade da parte di altre squadre: ecco quali

L.A. CLIPPERS | Mettere Irving al fianco di Kawhi Leonard e Paul George è stato un sogno che i tifosi dei Clippers hanno soltanto cullato: L.A. era pronta a offrire Luke Kennard, Terance Mann, una prima scelta futura e due seconde scelte (da invertire) per arrivare alla star dei Nets, ma Brooklyn non ha ritenuto sufficiente il pacchetto

ESORDIO A LOS ANGELES | Ora sarà curioso vedere la prima gara di Kyrie Irving in maglia Mavs con ogni probabilità proprio contro una delle squadre che ha "snobbato" nella scelta della sua destinazione. Dallas infatti si aspetta che Irving sia regolarmente in campo già mercoledì nella trasferta sul campo dei Clippers, dove ad attenderlo - sul parquet della Crypto.com Arena - ci saranno Kawhi Leonard e Paul George

PHOENIX SUNS | Più volte accostati al nome di Kevin Durant (a maggior ragione dopo l'addio di Irving), non è che i Suns non abbiano provato a mettere le mani anche su Irving. Per lui erano disposti a sacrificare il grande veterano, Chris Paul, aggiungendo poi sul piatto il contratto dello "scioperante" Jae Crowder e una scelta al primo giro. Se le scelte fossero state tre (tutte di primo giro) si pensa che Brooklyn avrebbe potuto dare il semaforo verde alla trade con Phoenix

LOS ANGELES LAKERS | Da tutti indicati come i "naturali" favoriti alla corsa a Irving (forse anche per la presenza di LeBron James), i Lakers non hanno esitato a offrire ai Nets le famose due prime scelte (2027 e 2029) sempre negate a Indiana per Turner e Hield. In aggiunta ai pick futuri, Rob Pelinka era pronto a sacrificare ovviamente Russell Westbrook, ma Brooklyn voleva molto di più (Austin Reaves, Max Christie e anche scelte future)

LA REAZIONE DI LEBRON JAMES | Un tweet criptico (come da tradizione...) da parte della superstar gialloviola ha accompagnato la notizia del passaggio di Kyrie Irving ai Dallas Mavericks: "Forse il motivo sono io", ha pubblicato LeBron sul suo account Twitter, ironizzando sul fatto che la sua presenza possa essere alla base della scelta di Irving di rifiutare l'offerta dei Lakers

LA SCELTA DI JOE TSAI | Molto più della presenza di LeBron James nel roster dei Lakers, a contare sul rifiuto da parte dei Nets di accogliere la proposta gialloviola pare sia stata la risoluta volontà del proprietario di Brooklyn Joe Tsai a non vedere Irving vestire la casacca gialloviola