NBA, i risultati di oggi: Denver batte Memphis e blinda il 1° posto, Lakers e Celtics ko

Dejounte Murray infatti ritocca a quota 41 il suo massimo in carriera, frutto di una serata pressoché immacolata al tiro: 17/22 dal campo con 5/5 da tre punti e 2/2 ai liberi, a cui aggiunge anche 5 rimbalzi e 6 assist in poco meno di 34 minuti. Toccano la doppia cifra anche De’Andre Hunter con 17 e Clint Capela con la doppia doppia da 11+12, mentre Onyeka Okongwu invogliato da coach Snyder segna la seconda tripla della sua giovane carriera

Niente da fare per i Blazers, arrivati alla terza sconfitta consecutiva nonché quinta nelle ultime sei, riuscendo a vincere solo la partita da 71 punti di Damian Lillard. Stavolta il leader di Portland si “ferma” a 33 con 8 assist, a cui si aggiungono i 25 dell’ex di serata Cam Reddish, i 14 di Jerami Grant e poco altro. I punti da seconda opportunità sono la chiave di lettura di coach Billups: “Non ne possiamo concedere 24, sono troppi da recuperare”

BOSTON CELTICS-BROOKLYN NETS 105-115 | Una settimana dopo il -27 recuperato dai Lakers a Dallas, i Nets ritoccano a 28 la rimonta più ampia di questa stagione NBA, vincendo per di più sul campo di una delle migliori squadre della lega. I Celtics chiudono il primo quarto sul 37-15 e sembrano avviati a una facile vittoria, ma concedono 74 punti nel secondo e nel terzo quarto segnandone appena 47, toccando anche il -16 in un quarto periodo dominato dagli ospiti

Ancora una volta a guidare i Nets è Mikal Bridges, che realizza il suo terzo “trentello” in sei gare con la nuova squadra mettendone 38 con 10 rimbalzi, 13/22 al tiro e 4 triple a segno in 43 minuti. L’altro ex Suns Cameron Johnson ne mette 20 e i due ex di Dallas Spencer Dinwiddie e Dorian Finney-Smith ne aggiungono 17 a testa per un successo che interrompe una striscia di quattro ko in fila per i newyorkesi

I Celtics perdono Robert Williams III per un problema muscolare nel terzo quarto, ma la sua assenza non spiega la rimonta subita dalla squadra di coach Mazzulla, che si incaponisce in tiri dal palleggio senza aver mosso la difesa. Jaylen Brown è il migliore dei suoi con 35 punti, mentre Jayson Tatum nel giorno del suo 25° compleanno contribuisce al pessimo 9/29 di squadra dall’arco (oltre a 19 palle perse) sbagliando tutti i 7 tiri da tre tentati, chiudendo con 22 punti e 13 rimbalzi

MIAMI HEAT-NEW YORK KNICKS 120-122 | La squadra più calda della lega tolta Milwaukee sono certamente i New York Knicks, arrivati all’ottava vittoria consecutiva anche su un campo difficile come quello di Miami. Tyler Herro segna il canestro del sorpasso a 23.1 secondi dalla fine, ma Julius Randle con una tripla miracolosa risponde per il contro-sorpasso a 1.7 secondi dalla fine dopo aver rischiato la palla persa e Miami non riesce neanche a tirare sull’ultimo possesso, perdendo per la sesta volta nelle ultime sette partite

A prendersi le luci dei riflettori è ancora una volta l’All-Star dei Knicks, che chiude una super prestazione da 43 punti guidando i suoi a un primo tempo da 71 (record negativo per gli Heat, che ne avevano concessi 71 anche a Philadelphia nella partita precedente). Jalen Brunson ne mette 25 per festeggiare il premio di giocatore del mese e Immanuel Quickley 21 con 5/9 da tre: l’ultima volta che New York ha avuto due strisce da 8+ vittorie nella stessa stagione (ne hanno avuta una anche a dicembre) arrivò il titolo nel lontano 1972-73

Altra serata amara per gli Heat, che con questa sconfitta probabilmente vedono sfumare l’opportunità di agganciare i Knicks nella corsa a uno dei primi posti a Est, dovendosi guardare le spalle dalla rimonta di Atlanta. Jimmy Butler segna 33 punti di cui addirittura 18 arrivano dalla lunetta, con Herro che ne aggiunge 29 e Bam Adebayo 18, ma agli Heat non riesce la rimonta dopo essere stati sotto anche di 17

CHICAGO BULLS-PHOENIX SUNS 104-125 | Seconda partita di Kevin Durant con Phoenix e secondo successo in fila per i Suns che battono i Bulls a domicilio nonostante un DeMar DeRozan da 31 punti con 13/18 al tiro e uno Zach LaVine che ne aggiunge 27 ma con percentuali peggiori. Gli ospiti infatti non lasciano scampo sin dal primo quarto: doppia cifra di vantaggio e Phoenix continua così la sua lenta risalita a Ovest, ora al quarto posto “con vista” sui Sacramento Kings terzi

Partita sontuosa del quintetto dei Suns, con Devin Booker che chiude con 35 punti, 6/10 dall’arco (massimo in carriera eguagliato), cinque rimbalzi e sei assist, a cui si aggiungono i 20 punti con dieci tiri tentati di un Kevin Durant che allunga il suo boxscore con nove rimbalzi e sei assist, mentre Josh Okogie sfrutta al meglio lo spazio a disposizione e ne mette 25 con 5/10 dalla lunga distanza. A dirigere l’orchestra invece è Chris Paul: 11 punti e 10 assist, chirurgico nelle scelte e consapevole di avere finalmente una grande occasione di vincere il titolo

OKLAHOMA CITY THUNDER-UTAH JAZZ 130-103 | I Thunder interrompono una striscia di cinque sconfitte consecutive trovando il primo successo dopo la pausa per l’All-Star Game in una partita in cui non vanno mai sotto nel punteggio, nonostante la perdurante assenza di Shai Gilgeous-Alexander. A farne le veci per una sera è Aaron Wiggins che segna 27 punti, a cui si aggiungono i 20 di Jalen Williams, i 19 di Lu Dort e i 18 con 13 assist di Josh Giddey in una serata in cui i padroni di casa tentano 104 tiri

Niente da fare per i Jazz, che perdono la bellezza di 26 palloni e di fatto non sono mai competitivi in campo, chiudendo il primo tempo già sotto di 15 lunghezze. Lauri Markkanen chiude con 20 punti e 10 rimbalzi, anche se la notizia migliore sono i 16 punti di Simone Fontecchio uscendo dalla panchina, a due dal suo massimo in stagione fissato a quota 18: per l’azzurro un ottimo 4/6 dalla lunga distanza in 26 minuti e 25 secondi sul parquet, secondo miglior realizzatore di squadra e giocatore più utilizzato dalla panchina

GOLDEN STATE WARRIORS-NEW ORLEANS PELICANS 108-99 | Quinta vittoria su cinque gare interne consecutive per i campioni in carica, che ora attendono solo il ritorno in campo di Steph Curry per dare l’assalto definitivo alla Western Conference. Klay Thompson è di nuovo protagonista con 27 punti e la tripla del definitivo sorpasso, con Jonathan Kuminga che aggiunge 19 punti per rimontare 17 punti di svantaggio (quarta gara consecutiva in cui rimontano da almeno -10). Ai Pelicans non bastano i 25 di CJ McCollum per evitare il quinto ko nelle ultime sei

SACRAMENTO KINGS-L.A. CLIPPERS 128-127 | Stavolta a Kings e Clippers bastano 48 minuti per risolvere la contesa, a differenza del doppio overtime di un paio di settimane fa, ma si risolve tutto negli ultimi secondi. I Clippers sono avanti di uno con la palla in mano a 15 secondi dalla fine, ma Westbrook si fa sfuggire un passaggio semplicissimo e regala ai Kings un ultimo possesso offensivo, sul quale Sabonis subisce fallo realizzando i due liberi del sorpasso. La tripla finale di Paul George si ferma sul ferro, decretando il quinto ko in fila dei Clippers

In una serata in cui mancano Kawhi Leonard e Norman Powell, Paul George si carica i suoi sulle spalle chiudendo con 28 punti e Russell Westbrook sbaglia appena 4 tiri finendo con 27 punti, 12/16 al tiro e 10 assist, ma commettendo quella palla persa pesantissima (la quinta sulle 7 di tutti i Clippers) lasciando campo ai Kings, che ringraziano ancora una volta un quintetto tutto in doppia cifra guidato dai 33 di De’Aaron Fox e i 23 con 10 rimbalzi di Domantas Sabonis

DENVER NUGGETS-MEMPHIS GRIZZLIES 113-97 | Tra le peculiarità dei Nuggets c’è sempre stato un grande vantaggio morfologico a dare una mano: la città di Denver infatti è in quota - oltre i 1.600 metri d’altezza - e questo spesso toglie letteralmente il fiato agli avversari che fanno visita a Jokic e compagni. È quanto accaduto anche ai Grizzlies ad esempio (non solo a causa dell’aria rarefatta), crollati nel secondo tempo e travolti nonostante un Ja Morant da 27 punti e 10 assist e un Desmond Bane da 19 con un paio di di triple

Il protagonista del successo Nuggets è neanche a dirlo Nikola Jokic, alla decima tripla doppia in fila in casa e soprattutto alla 25^ in stagione - coincise in tutti i casi con una vittoria per Denver: 18 punti, 18 rimbalzi e 10 assist, utili ad armare la mano di un Michael Porter Jr da 26 punti e quella di un Jamal Murray da 22 con 4/8 dall’arco, mentre il migliore a gara in corso è Bruce Brown che ne mette 15 con 7/12 al tiro. I Nuggets restano così prima forza a Ovest con sei gare di margine sui Grizzlies secondi

LOS ANGELES LAKERS-MINNESOTA TIMBERWOLVES 102-110 | Seconda sconfitta nelle ultime tre per i Lakers che perdono un’occasione importante per entrare in zona play-in a Ovest e permettono ai T’Wolves di risalire al settimo posto grazie ai 22 punti e 14 rimbalzi di Rudy Gobert e ai 19 con 5/8 dall’arco di Anthony Edwards, in una squadra che aspetta ancora il ritorno in campo di Karl-Anthony Towns (fuori da tempo immemore) e che nonostante tutte le difficoltà resta in corsa per un posto in postseason

Annaspano invece i Lakers, senza LeBron James e in campo come una pattuglia di giocatori senza grande logica o spirito di gruppo: Anthony Davis prova a togliere le castagne dal fuoco in un match da 38 punti, 12/22 dal campo, cinque rimbalzi e un paio di stoppate, ma tolti i 15 punti di Malik Beasley con 5/11 al tiro, nessuno riesce a tenere il passo dell’All-Star con Dennis Schröder che sbaglia di tutto in un match da 3/13 dal campo (nonostante i 12 assist). Per i gialloviola ora si fa sempre più complicata la strada per arrivare ai playoff