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NBA, Dallas tiene fuori per scelta per tre quarti Luka Doncic: Mavs ko e niente play-in

NBA
©Getty

Il GM Nico Harrison e il proprietario Mark Cuban hanno deciso di far giocare soltanto per un quarto l'All-Star sloveno, comunicandolo a coach Kidd e portando così Dallas a incassare un ko che vale l'eliminazione dalla corsa al play-in, ma che permette di scavalcare proprio Chicago nell'inseguire una scelta in top-10 al prossimo Draft (unico modo per evitare di perderla dopo gli accordi presi con New York anni fa nella trade per Kristaps Porzingis)

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Una serata e una stagione da dimenticare per i Mavericks che nel match decisivo in casa contro Chicago da vincere a ogni costo (successo che sarebbe potuto comunque non bastare) tengono fuori causa infortunio ben cinque giocatori fondamentali per la rotazione - tra i quali Kyrie Irving, che secondo molti potrebbe già aver giocato la sua ultima partita con Dallas - e decidono di limitare al minimo l’utilizzo di un acciaccato Luka Doncic, alle prese con un problema alla coscia sinistra: le indicazioni annunciate da coach Kidd nel prepartita, in quella che l’allenatore ha definito “una scelta da parte dell’organizzazione”, hanno fatto riferimento all’utilizzo per un solo quarto sul parquet del talento sloveno. E così è stato: Doncic ha iniziato la gara giocando tutta la prima frazione, per poi uscire e non fare più ritorno a inizio secondo quarto. Per lui 13 punti in 13 minuti con cinque rimbalzi e 4/11 al tiro, poi panchina e stagione finita per lui e per Dallas.

Meglio tenersi una scelta al prossimo Draft che puntare al play-in

Una decisione presa con un intento molto chiaro: perdere per mantenere buone opportunità di essere selezionati tra le prime dieci scelte alla prossima Lottery e mantenere così la chiamata che altrimenti - stando all’accordo fatto con i Knicks nella trade per Kristaps Porzingis di qualche anno fa - finirebbe a New York perché protetta soltanto per la top-10 (con Chicago che aveva lo stesso identico record dei texani e ora scalzata dopo questo successo). “Stiamo lottando per provare a restare a galla in questo complicato finale, ma l’organizzazione vuole andare in una direzione diversa”, ha raccontato coach Kidd, che non ha nascosto il suo disappunto per quanto accaduto. “I giocatori che scenderanno in campo faranno di tutto per vincere”, raccontava prima della palla a due e come puntualmente accaduto, anche se potrebbe non bastare ai Mavericks per evitare una multa per tanking da parte della NBA. Difficile immaginare una situazione più “limpida” da applicare, scegliendo di proposito di perdere.

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La chiosa migliore a una situazione che finirà sotto la lente d’ingrandimento della NBA sono le parole di coach Kidd, che risponde a chi chiede conto della reazione di Doncic a una scelta del genere: “Non posso parlare a nome suo, ma penso che tutti vogliono avere un’opportunità di essere in campo in ogni match e in ogni situazione. Oggi invece è il giorno in cui faremo qualcosa di diverso: sa che resterà sul parquet per un quarto e poi la sua stagione sarà terminata”. Una decisione in continuità con le parole di Cuban che nelle scorse ore aveva sottolineato come fosse difficile comprendere che questa è la strada più intelligente per andare a caccia di una scelta al Draft - non negando quindi in maniera indiretta l’intenzione di perdere e rischiando così di ottenere un’altra multa dopo i 600.000 dollari sborsati nel 2018 sempre parlando di ko “programmati”. Indicazione che dunque è arrivata dal proprietario e dal GM Nico Harrison, ma non da Jason Kidd: “Mi chiedete se abbiamo fatto bene? Loro sono i miei capi, quindi assolutamente sì”.

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