Per la quarta volta in carriera la stella di Denver chiude una gara di playoff con un ultimo parziale da almeno 20 punti: nessuno ha raggiunto un traguardo simile negli ultimi 25 anni. Contro i Lakers in gara-2 ne ha segnati ben 23 grazie ai quali ha condotto i suoi Nuggets al 2-0 nella serie, cancellando tre quarti con scarse percentuali al tiro
Jamal Murray ha studiato molto bene il Re e non ha paura di rubargli la corona. Lo dimostra la tripla che ha mandato a bersaglio superando la pur buona difesa proprio di LeBron James, portando i Nuggets a costruirsi un vantaggio in doppia cifra con meno di cinque minuti rimasti sul cronometro del quarto periodo, girandosi verso il telecronista di ESPN Mike Breen e gridando l'iconico "BANG!" che ha reso famoso il cronista negli anni. Quella tripla è solo la ciliegina sulla torta del quarto parziale del numero 27 di Denver. I suoi numeri infatti sono spaziali: 23 punti (37 in totale), superando quota 20 nell'ultimo periodo per la quarta volta in carriera ai playoff e diventando così l'unico giocatore a riuscirci negli ultimi 25 anni (Michael Jordan e Allen Iverson si fermano a due). Numeri da capogiro, soprattutto se contestualizzati all'interno di un parziale che ha visto i Los Angeles Lakers segnarne in totale 24 nella frazione finale. E poi le percentuali, strabilianti: 6 su 7 al tiro, 4 su 5 da tre punti e 7 volte su 8 a segno dalla lunetta.
La serata a due volti di Jamal Murray e le parole dei protagonisti
E pensare che la serata di Jamal non era partita nel migliore dei modi al tiro. Nei primi tre quarti, infatti, la stella dei Nuggets non aveva brillando, concretizzando solo 5 tiri su 17 tentati dal campo. Il coach di Denver, Mike Malone, non si stupisce affatto: "Lo conosciamo tutti, sappiamo che a lui basta vederne entrare uno e poi al posto di un canestro comincia a vedere un hula hoop". La metafora rende l'idea e per la difficoltà dei tiri tentati, e realizzati, da Murray, forse è persino riduttiva. Tanto che questa prestazione ha messo quasi in secondo piano l'ennesima tripla doppia di Nikola Jokic, che ha chiuso la partita con 23 punti, 17 rimbalzi e 12 assist. "È grandioso", ha dichiarato coach Malone, "Ma ogni grande giocatore ha bisogno di aiuto e per noi avere un'arma come Murray sicuramente ci aiuta tantissimo". A fine partita Jamal Murray ai microfoni ha fatto quasi fatica a rispondere dalla stanchezza ma ha trovato la lucidità per non esaltare la sua prestazione e si è concentrato solo sul 2-0 dei suoi Nuggets: "Mi sento meglio perché abbiamo vinto, una vittoria è sempre una vittoria e io son contento di questo". E sulla mancanza di rispetto, tema che ha infervorato coach Malone prima e dopo la partita, ha aggiunto: "Siamo i Denver Nuggets, perciò ci siamo abituati. Anche quando vinciamo si parla sempre dell'altra squadra. Dopo aver battuto i Clippers nella bolla si è parlato solo di loro. È sempre la solita storia. Ma ci dà ancora più benzina e renderà tutto più dolce quando vinceremo il titolo".