Lontano dai parquet da oltre sei mesi, solo 114 partite disputate in quattro stagioni NBA, al centro di diverse voci di mercato, il futuro di Zion Williamson appare sempre più incerto. Ma un suo compagno alza la voce e interviene in sua difesa: "Patetico come certi giornalisti mettano in giro storie false solo per screditarlo"
L'ultima apparizione di Zion Williamson su un campo NBA è di inizio 2023, il 2 gennaio per l'esattezza, nella gara giocata dai suoi Pelicans a Philadelphia. In tre quarti scarsi aveva già segnato 26 punti (dopo averne messi 43 solo una settimana prima): poi però l'infortunio al bicipite femorale, e l'inizio dell'ennesimo calvario. Il n°1 di New Orleans da allora non ha più messo piede in campo e il suo nome è emerso alle cronache solo per presunti scandali e voci sempre più insistenti di una possibile cessione da parte dei Pelicans (disposti, pare, a lasciar andare l'ex prima scelta assoluta del Draft di fronte alla "giusta offerta"). E se il diretto interessato rimane silente, a prendere le sue difese arrivano prima il general manager della squadra, David Griffin, e poi un suo compagno, Larry Nance Jr.: "La nostra relazione non è mai stata migliore di quanto sia oggi", ha fatto sapere Griffin, aggiungendo di aspettarsi di vedere il giocatore a Las Vegas (così come altri nomi del roster dei Pelicans, da Brandon Ingram a Herb Jones) a supportare i compagni in campo alla summer league.
Nance Jr., invece, ha scelto Twitter per rispondere pubblicamente a una serie di voci che davano Williamson "disinteressato ad aggiungere alle sue armi offensive un floater o l'arma del palleggio-arresto-e-tiro": "Questa gente deve smetterla di mettere in giro storie completamente false solo per fare clicks: è patetico", ha tuonato l'ala dei Pelicans. "Io sono stato in palestra per tutta la stagione con Zion e non smette mai di allenarsi sul suo tiro, sul tocco e su ogni soluzione possibile. Non capisco davvero questo costante tentativo di screditare il suo nome", conclude Nance.
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