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NBA, che succede ai Lakers? Il tracollo dopo la vittoria nella NBA Cup: perse 4 su 5

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©Getty

Momento no per i gialloviola, sconfitti anche a Chicago contro una versione dei Bulls senza Zach LaVine (che molti vorrebbero proprio nel mirino dei Lakers come rinforzo di mercato). L.A. riaccoglie Gabe Vincent ma continua a perdere: e il calendario da qui a fine anno è difficilissimo

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Forse vincere il primo titolo stagionale, l'edizione inaugurale della NBA Cup, ha portato in casa Lakers un po' di rilassamento mentale. Perché dal trionfo di Las Vegas la squadra di coach Ham ha perso 4 delle 5 gare disputate, l'ultima nella notte a Chicago, quando i Lakers hanno riaccolto sul parquet Gabe Vincent, l'ultimo degli uomini di rotazione che era ancora in infermeria (solo la 5^ gara stagionale per lui). E il momento nero dei gialloviola potrebbe non avere presto un'inversione di tedenza, visto il calendario che attende LeBron James e compagni, attesi in trasferta sul campo di Minnesota (prima forza a Ovest), poi su quello di Oklahoma City (seconda), quindi in casa per la sfida natalizia contro la miglior squadra NBA (i Boston Celtics) per chiudere l'anno con una gara interna contro Charlotte (l'unica "semplice") e ancora in trasferta a Minneapolis. "Un calendario che ci obbligherà a dare il massimo", dice Anthony Davis: "Se non lo faremo queste squadre non avranno pietà di noi. Si inizia già da domani, sono ottimi test soprattutto per la nostra difesa, che poi innesca il nostro attacco". Ed è proprio la difesa, che sta facendo più fatica: la 7^migliore di tutta la NBA fino alla finale dell'In-Season Tournament, la 19^ da quel momento in poi (incassando 10 punti su 100 possessi in più a partita). 

E Davis e i Lakers sanno che il resto della lega non avrà certo "pietà" per loro: "Non si può mai tirare il fiato, nessuno ci aiuterà, ma non è un calvario: dobbiamo restare uniti in spogliatoio e ripartire da lì". Un sentimento condiviso anche da LeBron James: "Stiamo un po' faticando, dal punto di visto emozionale ma anche fisico, per via di una stagione lunga, che non si ferma mai. E quando non vinci, ovviamente, subentra anche la frustrazione". 

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