NBA, Zion Williamson e le clausole assurde nei contratti dello sport made in USA
La notizia è arrivata ieri: Zion Williamson ha visto scattare una clausola molto particolare inserita nel ricco rinnovo quinquennale da 210 milioni sottoscritto nell'estate del 2022 con i New Orleans Pelicans. Avendo giocato solo 29 partite nella stagione 2022-23, il suo contratto non è più completamente garantito a partire dal giugno 2025. Quella delle clausole bizzarre, a volte anche molto bizzarre, è quasi una tradizione nello sport made in USA
- Nell'estate del 2022 i Pelicans hanno puntato forte sulla loro stella, estendendogli il contratto in essere fino alla stagione 2027-28 e concedendo al giocatore il massimo salariale allora previsto dal contratto collettivo della NBA: 210 milioni in 5 anni. Vista la fragilità fisica dimostrata fin lì, però, New Orleans ha fatto inserire la clausola relativa alle partite giocate, poi scattata, che rende non garantiti gli ultimi tre anni di contratto
- I contratti sottoscritti da Jordan con i Bulls comprendevano una clausola denominata "love of the game", che gli permetteva di giocare a basket come e quando voleva, anche al playground o in esibizioni che nulla avevano a che fare con la stagione NBA
- Appena passato agli allora San Diego Clippers, nell'autunno del 1979 Bill Walton sfruttava la calusola inserita nel suo contratto che gli consentiva di assentarsi per assistere ai concerti del suo beniamino, Bruce Springsteen, partecipando come spettatore a ben sette concerti del "Boss"
- Tiratore provetto, Bonner nell'estate del 2010 negoziava con la dirigenza degli Spurs una clausola che gli sarebbe valsa un bonus di 100.000 dollari se le sue percentuali dal campo e ai liberi sommate avessero dato più del 169% (per poi sfiorare solo il traguardo a quota 157%)
- Giocatore dotato di una struttura fisica massiccia e di un appetito vorace, ai Celtics Glen Davis guadagnava circa 550.00 dollari all'anno ma aveva a contratto una clausola che gli garantiva ulteriori 500.000 dollari se fosse stato in grado di restare sotto i 140 kg di peso. Obbiettivo raggiunto, e bouns extra incassato, per due anni di fila
- Steve Novak amava i cani ma i cani non amavano lui. O, meglio, il giocatore soffriva di una pesante allergia al pelo degli amici a quattro zampe, ragion per cui i Knicks avevano inserito nel suo contratto il divieto assoluto di avere un cane
- Nel suo contratto con i St.Louis Cardinals McGwire aveva preteso di ricevere un dollaro per ogni spettatore pagante una volta superata la soglia complessiva stagionale di 2.8 milioni. Nel 1998 si è portato a casa un guadagno extra di 400.000 dollari
- Ex quarterback di Seattle e Green Bay, Mirer pretendeva che le cifre previste dai suoi contratti fossero garantite anche "in caso di fine del mondo"