Alla data fatidica, l'8 febbraio, mancano ancora diverse settimane, ma "Bleacher Report" ha provato a immaginare uno scenario in cui la chiusura del mercato NBA è imminente. Cosa farebbero i general manager senza più tempo a disposizione per riflettere e valutare? Quali sarebbero le priorità e le mosse da mettere subito in atto? Ecco la risposta, squadra per squadra
- Rimodellare il roster attorno a Trae Young e Jalen Johnson. Gli Hawks hanno bisogno di dare uno scossone alla loro stagione e, al di là della stella della squadra e della giovane ala in grande ascesa, tutti gli altri giocatori a roster dovrebbero essere considerati cedibili
- Trovare un esterno "di stazza". I Celtics sono stati fin qui la miglior squadra della lega, ma per affrontare al meglio le sfide dei prossimi mesi potrebbe fare comodo un'altra ala dalle doti fisiche importanti
- Lasciare la porta aperta, sia in entrata che in uscita. La stagione sta scivolando via dalle mani dei Nets, che non possono permettersi di finire troppo in basso in classifica perché la loro scelta al prossimo Draft appartiene a Houston. Gli asset non mancano, così come i giocatori da poter scambiare, e una svolta appare tanto necessaria quanto urgente
- Scambiare Terry Rozier finché la sua quotazione è alta. Per Charlotte la stagione ha poco da dire, perché tra infortuni e casi giudiziari gli Hornets sembrano ormai aver detto addio a qualsiasi speranza di accesso anche solo al play-in. E allora tanto vale provare a cedere uno dei pochi pezzi pregiati a roster, peraltro autore di prove eccellenti nelle ultime settimane
- Evitare di svendere Zach LaVine. Il mercato attorno all'ex UCLA non è dei più scoppiettanti e, a meno di scovare una trade che porti a Chicago giovani di buona prospettiva o almeno un giocatore di pari livello, i Bulls non dovrebbero cedere alla tentazione di liberarsi di LaVine a tutti i costi
- Aggiungere un altro creatore di gioco. Gli infortuni a Darius Garland e Ty Jerome e il ritiro di Ricky Rubio hanno lasciato pressoché tutto il peso della manovra offensiva di Cleveland sulle spalle di Donovan Mitchell. Per evitare di sovraccaricare la loro stella, però, i Cavs potrebbero provare a cercare qualche nuovo innesto nel backcourt
- Provare a migliorare il frontcourt. Il rookie Dereck Lively II ha fatto molto bene, ma la fragilità fisica di Maxi Kleber e Dwight Powell, unita allo scarso impatto avuto dall'ultimo arrivato Grant Williams, dovrebbe spingere Dallas a cercare rinforzi tra le ali e i lunghi disponibili sul mercato
- Trovare un "vero" centro di riserva. Nessuno crede davvero che DeAndre Jordan sia la risposta alle esigenze dei Nuggets, che sembrano aver perso fiducia anche nell'opzione giovane rappresentata da Zeke Nnaji. E allora, per far un po' rifiatare Nikola Jokic, Denver potrebbe andare a caccia di centri sul mercato
- Riequilibrare il roster. La stagione fin qui a dir poco disastrosa dei Pistons è frutto anche di un organico costruito male, con il reparto lunghi e quello guardie sovraffollati e il resto praticamente privo di giocatori in grado di stare in campo in NBA. Il mercato potrebbe offrire qualche occasione di rimettere mano alle scelte errate fatte durante l'estate
- Trattenere Jonathan Kuminga. Cedere l'ala congolese sarebbe la via più semplice, nonché forse l'unica per portare sulla Baia un giocatore in grado di aiutare gli Warriors a far svoltare una stagione finora molto deludente. Kuminga, però, sembra avere margini di crescita ancora tutti da esplorare e, al netto dei dissapori con il coaching staff, potrebbe rappresentare il vero uomo in più per Steve Kerr
- Dare priorità alla crescita interna invece di cercare uno scambio clamoroso. I Rockets hanno già raggiunto il numero di vittorie mandate a referto durante l'intera stagione precedente e la strada intrapresa con l'ingaggio di coach Ime Udoka sembra quella giusta. A Houston servirebbe quindi avere pazienza e rifuggire la tentazione di provare a fare subito un salto di qualità passando dal mercato
- Trovare aiuti per la fase difensiva. I Pacers hanno per distacco il miglior attacco della lega, ma in difesa sono 26° su 30. Logico quindi che ogni miglioramento debba passare dalla metà campo amica e magari dall'innesto di qualche specialista in grado di alzare subito il livello per coach Rick Carlisle
- Aggiungere un altro elemento alle rotazioni. Dopo molte traversie e altrettanti cambiamenti, i Clippers sembrano finalmente aver trovato la quadratura dal punto di vista tattico e sono in un ottimo momento. Allungare un po' le rotazoni, però, aiuterebbe a conservare al meglio la salute notoriamente cagionevole delle due stelle della squadra
- Rifuggire la tentazione di fare un "colpo da prima pagina". I nomi in ballo sono quelli noti, Zach LaVine, DeMar DeRozan e Dejounte Murray, ma per portarli a Los Angeles i Lakers dovrebbero probabilmente rinunciare ad Austin Reaves e forse anche a parecchio altro. Non è certo che ne valga davvero la pena
- Cominciare già a pensare al prossimo anno. Tra squalifiche e infortuni la stagione di Memphis è abbondantemente compromessa, e allora tanto vale iniziare a pianificare in vista della prossima. Magari provando a cedere giocatori come Luke Kennard che non rientrano nei piani futuri dei Grizzlies e potrebbero avere un buon mercato
- Trovare soluzioni migliori nel ruolo di playmaker. Kyle Lowry compirà 38 anni prima dell'inizio dei prossimi playoff e sta mandando a referto medie decisamente in calo. Per puntare a tornare alle Finals, quindi, Miami potrebbe provare a mettere le mani su uno tra Tyus Jones, Terry Rozier o Malcolm Brogdon, giocatori in grado di arricchire il backcourt a disposizione di coach Erik Spoelstra
- Trovare un difensore sul punto d'attacco. Dopo i Pacers, tra le squadre attualmente in zona playoff, i Bucks sono quelli con la difesa peggiore (la 22° di tutta la NBA). Nomi come Alex Caruso, Marcus Smart o Matisse Thybulle potrebbero aiutare la squadra ad acquisire la solidità difensiva necessaria per puntare davvero al titolo
- Aggiungere un altro trattatore di palla. I T'Wolves stanno disputando una grande stagione, ma Mike Conley Jr., a 36 anni compiuti, sta giocando quasi 30 minuti di media. Un cambio affidabile, in grado di orchestrare l'attacco di coach Chris Finch, servirebbe parecchio anche in prospettiva playoff
- Liberarsi di Kira Lewis Jr. per alleggerire il monte salari. L'ex 13° scelta al Draft 2020 non trova spazio nelle rotazioni di coach Willie Green e trovare il modo di liberarsi del suo contratto (5.7 milioni di dollari in scadenza il prossimo giugno) aiuterebbe i Pelicans a evitare di pagare la luxury tax
- Trovare il sostituto di Immanuel Quickley. La trade per OG Anunoby sta già dando ottimi frutti, ma ai Knicks è costata un elemento importante come Quickley. New York dispone del contratto in scadenza (18.9 milioni di dollari) di Evan Fournier e di scelte al Draft da mettere sul tavolo per provare ad arrivare a uno tra Tyus Jones, Malcolm Brogdon e Jordan Clarkson
- Passare al pranzo. Interrogato a proposito dell'eventualità di provare ad accelerare il processo di maturazione della squadra tramite l'innesto di un giocatore d'esperienza, il general manager dei Thunder Sam Presti ha risposto "Lasciateci in pace, abbiamo appena cominciato a fare colazione". Vista l'esaltante prima parte di stagione, però, potrebbe essere il caso di buttarsi velocemente verso il pranzo, magari passando proprio dal mercato
- Capire se Wendell Carter Jr. fa ancora parte del progetto. Non che ad Orlando abbiano dubbi sulle qualità tecniche di Carter Jr., ma i continui problemi fisici forzano la dirigenza dei Magic a farsi domande sulla sua reale importanza nei piani futuri della squadra. E, nel caso di risposta negativa, a valutarne l'appetibilità sul mercato
- Rimanere aggressivi sul mercato senza compromettere la flessibilità salariale. Daryl Morey, ora come ora, gioca su due tavoli: al primo si prova a capire come migliorare subito una squadra che è fin qui sembrata già molto competitiva, al secondo si valuta come ottenere il massimo spazio salariale possibile in vista della prossima estate. I Sixers dovrebbero quindi trovare il giusto equilibrio tra le esigenze immediate e quelle future
- Trovare il miglior giocatore possibile sul mercato e lasciare un posto per gli eventuali buyout. I Suns sono già abbondantemente andati all-in durante le ultime due sessioni di mercato e ora dovrebbero cercare di completare al meglio un roster che ha mostrato diverse lacune. Per raggiungere questo obbiettivo potrebbero cercare uno scambio oppure prepararsi per quando sarà il momento dei buyout
- Scambiare Malcolm Brogdon, essere pazienti con Jerami Grant. La priorità in casa Blazers è quella di affidare le chiavi della squadra al rookie Scoot Henderson, motivo per cui Brogdon appare di troppo. Mentre per quanto riguarda l'altro veterano a roster, Portland non dovrebbe avere alcuna fretta. Grant è infatti nel primo anno di un contratto quinquennale e il suo valore sul mercato potrebbe aumentare durante l'estate
- Migliorare il roster ma senza cedere Keegan Murray. Per puntare in alto i Kings hanno bisogno di rinforzi, e la dirigenza di Sacramento è la prima ad averlo ben presente. Arrivare a stelle come Pascal Siakam o Zach LaVine, però, significherebbe dover rinunciare con ogni probabilità a un giovane in rampa di lancio come Keegan Murray. E potrebbe non valerne affatto la pena
- Accelerare la fase di ricostruzione. In questa prima parte di stagione gli Spurs hanno potuto osservare da vicino le potenzialità di Victor Wembanyama, e quanto messo in mostra dal rookie dovrebbe spingerli ad accelerare il processo di ricostruzione della squadra attorno al francese. Magari anche riportando in Texas l'ex Dejounte Murray
- Valutare le eventuali offerte per Pascal Siakam. L'ala dei Raptors dovrebbe essere il vero pezzo pregiato del mercato e, considerato anche il contratto in scadenza a giugno, Toronto si trova giocoforza nelle condizioni di dover ascoltare le proposte che arriveranno dalle altre squadre. Nel caso in cui non ce ne fosse una davvero convincente, però, anche tenere il camerunese potrebbe diventare un'opzione
- Trattenere Lauri Markkanen, scambiare John Collins. Nell'ultimo mese i Jazz hanno cambiato passo e sono stati una delle migliori squadre della lega, a fare la differenza è sato il ritorno in campo di Markkanen. Il finlandese rimane il punto fermo del presente e del futuro di Utah, mentre Collins, innesto estivo per cui c'erano molte aspettative, potrebbe aver già terminato la sua avventura a Salt Lake City
- Trovare la miglior offerta per Kyle Kuzma. Gli Wizards hanno molti nomi da proporre sul mercato, da Danilo Gallinari a Delon Wright passando per Tyus Jones, ma Kuzma è quello che potrebbe portare a Washington la contropartita di maggior valore