Non c’è Darius Garland, protagonista alla vigilia con dichiarazioni pepate, e gara-3 della serie tra Miami e Cleveland in teoria dovrebbe rappresentare l’occasione di riscatto per gli Heat. Dopo un inizio promettente, però, i ragazzi di coach Erik Spoelstra soccombono ancora alla superiorità dei Cavs, che mandano ben sei giocatori in doppia cifra e con l’ennesima prestazione eccellente a livello di squadra si portano sul 3-0 e vedono vicinissimo il passaggio del turno
Gara-3 della serie tra Miami e Cleveland, la prima giocata in casa degli Heat, si apre con una notizia se non inattesa quantomeno sorprendente: Darius Garland, protagonista alla vigilia per le dichiarazioni pepate (“Il nostro piano partita? Attaccare Tyler Herro”) non è della partita per il problema all’alluce che ne aveva messo in forse la presenza già nella giornata di ieri. E a partire meglio sono i padroni di casa, con un 9-2 iniziale frutto dell’energia su entrambi i lati del campo e di un Kel’el Ware protagonista come non si era ancora visto in questi playoff. Dopo un time out chiamato da coach Kenny Atkinson, però, Cleveland rientra velocemente in partita, anzi, Miami non segna per quasi 4 minuti e mezzo. A segnare, invece, non hanno troppi problemi i Cavs, che chiudono avanti 33-20 il 1° quarto. A inizio del 2° quarto gli Heat provano ad alzare l’intensità in difesa, rinunciando momentaneamente a Herro. La mossa, però, paga dividendi modesti e con 4:55 da giocare prima dell’intervallo lungo è Erik Spoelstra a essere costretto al time out con i suoi sotto 50-32. Solo che lo spartito della partita non cambia nemmeno dopo l’intervento del coach di Miami, e il primo tempo si chiude con gli ospiti nettamente avanti 62-42.
Miami ci prova, ma non basta
La reazione di Miami al ritorno in campo passa prima di tutto da un maggior coinvolgimento in difesa e quando ci sono 7:53 sul cronometro la tripla di Ware riporta i suoi a -15 e Atkinson ferma nuovamente la partita. Come già successo a inizio gara, Cleveland esce dal time out con la faccia giusta e riprende subito il controllo della situazione. Ogni volta che gli Heat provano a darsi una scossa, infatti, i Cavs rispondono con una facilità nel segnare che trova buon gioco anche sulle prestazioni in uscita dalla panchina di De’Andre Hunter e Ty Jerome, autori alla fine di 21 e 13 punti. Avanti anche di 27 punti, Cleveland approfitta dell’evidente frustrazione di Miami, che sembra avere anche esaurito gli espedienti tattici per provare a compensare l’evidente deficit di talento che la separa dagli avversari, e gestisce senza problemi fino alla sirena finale. Il colpo del 3-0 regala ora alla capolista della Eastern Conference la possibilità di chiudere la serie già in gara-4 nella notte tra lunedì e martedì.