È uno dei veterani degli arbitri NBA con 26 stagioni alle spalle, ma Bill Kennedy negli ultimi anni è diventato anche un appuntamento imperdibile per le sue espressioni e il suo modo di comunicare alla telecamera le decisioni dopo le revisioni delle giocate al replay in campo. Sono personaggi come lui, dentro e fuori dal campo, a rendere la NBA una lega unica nel suo genere
Lo sguardo fisso in camera, un sorriso appena accennato, la cadenza delle parole ben scandita, qualche pausa scenica qua e là, e quel gusto particolare per la parola "however". La comunicazione per gli arbitri è sempre stata un’abilità assolutamente cruciale in campo, dovendo avere a che fare con giocatori e allenatori ultra-competitivi. Ma Bill Kennedy aggiunge anche altro: le sue comunicazioni al pubblico sugli spalti e a quello a casa dopo le revisioni delle azioni all’instant replay sono diventate un piccolo culto, spesso riprese e rilanciate sui social perché veramente fuori dagli schemi. Con 26 stagioni di NBA alle spalle, oltre 1.420 partite di regular season e 139 ai playoff, Kennedy è uno degli arbitri più longevi di tutta la NBA, uno di quelli che è in giro da talmente tanto tempo da diventare familiare agli spettatori e un personaggio che rende la NBA una lega unica nel suo genere. Eppure, stando alla sua pagina ufficiale sul sito della NBA, il suo talento segreto non è l’attorialità, come ci si aspetterebbe da un personaggio in grado di “recitare” in maniera così convincente davanti alla telecamera come un veterano di Hollywood, ma bensì il karaoke, come è stato raccontato in un lungo pezzo su ESPN nel quale si parla anche della sua omosessualità, resa pubblica nel 2015 a seguito di un insulto discriminatorio da parte di Rajon Rondo in campo. Di seguito trovate alcune delle sue espressioni più incredibili durante gli annunci in telecamera, prese dal video — assolutamente da vedere — nel player di questo articolo. Così, la prossima volta che lo vedrete in una partita sui canali di Sky Sport, saprete già la sua storia.