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NBA Finals, Tatum come Garnett: 16 anni dopo la gioia per il titolo è incontenibile

NBA

A sedici anni esatti di distanza i Celtics tornano in vetta alla NBA, e subito dopo la conquista del titolo la gioia è incontenibile. Nel 2008 a riassumerla era stato Kevin Garnett con quel "Anything is possible!" urlato tra i coriandoli biancoverdi in caduta dal tetto del TD Garden, replicato nella notte dal "We did it!" con cui Jayson Tatum ha celebrato la vittoria in gara-5 contro Dallas. E la stella di Boston non si è fatta mancare nemmeno l'emozionante abbraccio con il figlio Deuce

 

L'attesa, come ovvio, era altissima a Boston così come per i tantissimi tifosi dei Celtics sparsi in giro per il mondo. E in gara-5 i ragazzi di Joe Mazzulla non hanno tradito, dominando la partita e chiudendo la serie con Dallas che ha regalato a Boston il 18° titolo della sua storia. Un titolo che arriva a 16 anni esatti di distanza dall'ultimo trionfo, quando il TD Garden esplodeva di gioia dopo la vittoria in gara-6 contro i Lakers. Corsi e ricorsi della storia che non paiono essere sfuggiti a Jayson Tatum, che dopo la partita ha in qualche modo voluto replicare l'ormai leggendario "Anyhting is possible!" allora urlato da Kevin Garnett, e riproposto dallo stesso KG su X pochi secondi dopo il fischio finale di gara-5, con un altrettanto liberatorio "We did it!" girdato a pieni polmoni nella baraonda dei festeggiamenti biancoverdi. Festeggiamenti che per Tatum sono poi proceduti con un compare davvero d'eccezione.

L'emozione e l'abbraccio con il figlio Deuce

Dopo aver dato sfogo alle emozioni con quell'urlo, per Tatum è arrivato il momento della comprensione dell'impresa appena compiuta. Una realizzazione che ha portato la stella dei Celtics a inginocchiarsi, forse anche perché sfinito dalla fatica di un'annata bellissima ma lunghissima. E mentre si accasciava sul parquet per ripendere un po' di energie, Tatum è stato raggiunto dal figlio Deuce, presenza immancabile alle partite del papà e autentico amuleto per l'ex Duke. L'abbraccio tra i due nel delirio della festa biancoverde, così come quel "We did it!" di poco prima, sembra destinato a rimanere tra i ricordi indelebili di questo trionfo targato Boston.