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Team USA, Dream Team o LeBron e Curry? Parlano i numeri di maglia, giocatore per giocatore

NBA

Introduzione

Team USA ha stregato tutti a Parigi e, come era prevedibile, i paragoni con il Dream Team del 1992, partiti già al momento delle convocazioni la scorsa primavera, continuano a impazzare. Ipotizzare una sfida tra generazioni così distanti è complicatissimo, ma partendo dai singoli numeri di maglia indossati è possibile confrontare le stelle di ieri e quelle di oggi. Quale delle due squadre è destinata a rimanere più a lungo nella memoria di tifosi e appassionati?

 

DREAM TEAM: LA DOCUSERIE SULLE LEGGENDE DI BARCELLONA 1992 È SU SKY E NOW

 

Quello che devi sapere

1992: DOVE TUTTO È INIZIATO

La nazionale americana di basket per come la conosciamo oggi ha origine con le Olimpiadi del 1992, quando per la prima volta Team USA decide di portare ai giochi le stelle della NBA invece della selezione dei migliori talenti del college. Da allora, agli Stati Uniti la medaglia d’oro è sfuggita una sola volta

1992: DOVE TUTTO È INIZIATO

DAL DREAM TEAM A PARIGI 2024, UNA QUESTIONE DI NUMERI

Le canotte indossate da LeBron James, Steph Curry e gli altri protagonisti di Team USA stanno andando a ruba, cosa che si ripete ormai ad ogni appuntamento con le Olimpiadi. Anche perché, al contrario di quanto fatto da praticamente tutte le altre nazionali, gli Stati Uniti hanno deciso negli anni di mantenere la classica numerazione dal 4 al 15, fattore che ha generato canotte poi diventate “cult” per la vasta platea di tifosi e appassionati

DAL DREAM TEAM A PARIGI 2024, UNA QUESTIONE DI NUMERI

IL CONFRONTO TRA LE VARIE VERSIONI DI TEAM USA

Non è certo la prima volta che una spedizione Olimpica a stelle e strisce piena di protagonisti della NBA viene paragonata al Dream Team del ’92, perché quella squadra è il modello originario con cui giocoforza ogni altra incarnazione si deve confrontare. E se l’ipotetico confronto sul parquet lascia il tempo che trova, quello tra i numeri indossati allora e oggi e i loro proprietari aiuta a dare un’idea complessiva di chi di volta in volta ha vestito la maglia di Team USA

IL CONFRONTO TRA LE VARIE VERSIONI DI TEAM USA

NUMERO 4 DEL DREAM TEAM 1992

Christian Laettner.

All’epoca unico liceale scelto, non senza polemiche, per i successi con la maglia di Duke

NUMERO 4 DEL DREAM TEAM 1992

NUMERO 4 DI TEAM USA A PARIGI 2004

Steph Curry.

Leggenda dei Golden State Warriors e unanimemente ritenuto il giocatore che ha cambiato il gioco del basket negli ultimi 15 anni. Alla sua prima esperienza olimpica a 36 anni compiuti, è andata piuttosto bene...

NUMERO 4 DI TEAM USA A PARIGI 2004

IL NUMERO 4 PIÙ ICONICO?

Non c’è partita, con Curry la squadra del 2024 segna il suo primo punto e va in vantaggio

IL NUMERO 4 PIÙ ICONICO?

NUMERO 5 DEL DREAM TEAM 1992

David Robinson.

Fuoriclasse assoluto dentro e fuori dal campo, che di lì a qualche anno vivrà parecchi giorni di gloria anche con i San Antonio Spurs

NUMERO 5 DEL DREAM TEAM 1992

NUMERO 5 DI TEAM USA A PARIGI 2024

Anthony Edwards.

La stella nascente della NBA, reduce da una grande stagione con Minnesota e da una prima avventura poco fortunata con la nazionale ai Mondiali 2023

NUMERO 5 DI TEAM USA A PARIGI 2024

IL NUMERO 5 PIÙ ICONICO?

Per attitudine e carattere Robinson e Edwards sono due giocatori distantissimi, ma il centro degli Spurs la spunta quanto d’un soffio anche solo per i tanti record personali già mandati a referto quando sbarca a Barcellona

IL NUMERO 5 PIÙ ICONICO?

NUMERO 6 DEL DREAM TEAM 1992

Patrick Ewing.

Uomo simbolo dei New York Knicks e uno dei lunghi più dominanti per tutti gli anni ‘90

NUMERO 6 DEL DREAM TEAM 1992

NUMERO 6 DI TEAM USA A PARIGI 2024

LeBron James.

Alla soglia dei quarant’anni, ancora uno dei migliori giocatori del pianeta. Carriera leggendaria, arricchita dal terzo oro olimpico dopo Pechino 2008 e Londra 2012

NUMERO 6 DI TEAM USA A PARIGI 2024

IL NUMERO 6 PIÙ ICONICO?

Con tutto il rispetto dovuto a Ewing, non c’è di nuovo confronto. LeBron piazza il colpo del 2-1 per la squadra del 2024

IL NUMERO 6 PIÙ ICONICO?

NUMERO 7 DEL DREAM TEAM 1992

Larry Bird.

Il Celtic per antonomasia insieme e forse persino più di Bill Russell. A Barcellona arriva quando la schiena l’ha già messo ko e recita quasi la parte di spettatore non pagante

NUMERO 7 DEL DREAM TEAM 1992

NUMERO 7 DI TEAM USA A PARIGI 2024

Kevin Durant.

Il miglior marcatore nella storia di Team USA, quattro ori olimpici e un mondiale in bacheca, una facilità di fare canestro mai vista prima

NUMERO 7 DI TEAM USA A PARIGI 2024

IL NUMERO 7 PIÙ ICONICO?

Questo è probabilmente il confronto più serrato. La spunta Durant, ma solo perché può a buon titolo definirsi il miglior giocatore di sempre con la maglia di Team USA

IL NUMERO 7 PIÙ ICONICO?

NUMERO 8 DEL DREAM TEAM 1992

Scottie Pippen.

Forse il miglior “secondo violino” di sempre, spalla ideale di Michael Jordan nei Bulls che dominano gli anni ‘90

NUMERO 8 DEL DREAM TEAM 1992

NUMERO 8 DI TEAM USA A PARIGI 2024

Derrick White.

Letteralmente l’ultimo arrivato, chiamato a sostituire l’infortunato Kawhi Leonard. Arma tattica e presenza nello spogliatoio apprezzata da compagni e coaching staff

NUMERO 8 DI TEAM USA A PARIGI 2024

IL NUMERO 8 PIÙ ICONICO?

Come per Curry e James in questo caso non c’è confronto, ma questa volta a favore della squadra del 1992 che si riporta sotto 3-2

IL NUMERO 8 PIÙ ICONICO?

NUMERO 9 DEL DREAM TEAM 1992

Michael Jordan.

Quando sbarca a Barcellona è il miglior giocatore del pianeta, secondo qualcuno è già il migliore di sempre, ed è la vera rockstar di un gruppo di leggende

NUMERO 9 DEL DREAM TEAM 1992

NUMERO 9 DI TEAM USA A PARIGI 2024

Tyrese Haliburton.

Anche lui come Edwards protagonista della deludente spedizione ai Mondiali del 2023, l’impressione è che il suo momento in maglia Team USA debba ancora arrivare

NUMERO 9 DI TEAM USA A PARIGI 2024

IL NUMERO 9 PIÙ ICONICO?

Segnare 3-3 e avanti il prossimo, c’è poco, anzi nulla da discutere in questo caso

IL NUMERO 9 PIÙ ICONICO?

NUMERO 10 DEL DREAM TEAM 1992

Clyde Drexler.

La nemesi di Michael Jordan, contro cui ha appena perso le Finals in maglia Blazers quando viene chiamato per unirsi al Dream Team

NUMERO 10 DEL DREAM TEAM 1992

NUMERO 10 DI TEAM USA A PARIGI 2024

Jayson Tatum.

Fresco del suo primo titolo NBA, anche per Tatum pare di poter dire che il ruolo in Team USA possa essere destinato ad allargarsi negli anni successivi

NUMERO 10 DI TEAM USA A PARIGI 2024

IL NUMERO 10 PIÙ ICONICO?

Altro confronto molto serrato, da cui esce vincitore Drexler, che al picco di carriera è stato un giocatore migliore di Tatum. Il Dream Team passa in vantaggio 4-3

IL NUMERO 10 PIÙ ICONICO?

NUMERO 11 DEL DREAM TEAM 1992

Karl Malone.

Un mostro di continuità e longevità, nonché uno dei pochi tra i protagonisti del Dream Team che prende maledettamente sul serio anche le sfide più scontate

NUMERO 11 DEL DREAM TEAM 1992

NUMERO 11 DI TEAM USA A PARIGI 2024

Joel Embiid.

Poteva scegliere di giocare con il natio Camerun o con la Francia, l’MVP 2023 della NBA ha invece scelto Team USA e in cambio ha ricevuto i fischi di disapprovazione del pubblico transalpino

NUMERO 11 DI TEAM USA A PARIGI 2024

IL NUMERO 11 PIÙ ICONICO?

Il confronto tra i due andrebbe fatto al termine della carriera di Embiid, che come Malone non ha (ancora) vinto un titolo NBA ma che insegue la leggenda dei Jazz quanto a numero di premi di MVP: 2-1 per The Mailman e Dream Team avanti 5-3

IL NUMERO 11 PIÙ ICONICO?

NUMERO 12 DEL DREAM TEAM 1992

John Stockton.

L’altra parte della formidabile coppia dei Jazz, nonché l’unico del Dream Team a poter tranquillamente passeggiare sulle ramblas di Barcellona senza essere riconosciuto

NUMERO 12 DEL DREAM TEAM 1992

NUMERO 12 DI TEAM USA A PARIGI 2024

Jrue Holiday.

Vero e proprio equilibratore tattico e emotivo della squadra, insieme a James, Curry e Durant è stato fin da subito uno dei punti fissi della spedizione di Parigi

NUMERO 12 DI TEAM USA A PARIGI 2024

IL NUMERO 12 PIÙ ICONICO?

Salvo sorprese clamorose, Stockton è destinato a rimanere a lungo (forse per sempre) il miglior assistman nella storia della NBA. Come detto, però, non è che il playmaker per quasi vent’anni a Utah fosse proprio l’esempio massimo quanto a stile e popolarità dentro e fuori dal campo. Holiday, che può vantare anche due anelli di campioni contro gli zero di Stockton, riporta sotto 5-4 la squadra del 2024

IL NUMERO 12 PIÙ ICONICO?

NUMERO 13 DEL DREAM TEAM 1992

Chris Mullin.

Forse il miglior tiratore puro della NBA all’epoca, protagonista di una Golden State molto divertente ma molto meno vincente di quella che arriverà una ventina d’anni dopo

NUMERO 13 DEL DREAM TEAM 1992

NUMERO 13 DI TEAM USA A PARIGI 2024

Bam Adebayo.

Per evitare i passi falsi commessi ai Mondiali, gli Stati Uniti si sono portati una batteria di lunghi in cui la stella di Miami è l’elemento più versatile

NUMERO 13 DI TEAM USA A PARIGI 2024

IL NUMERO 13 PIÙ ICONICO?

Confronto impari sotto molti punti di vista, perché Mullin è una leggenda non solo sulla Baia, ma anche nella natia New York. Con buona pace di Bam il Dream Team va sul 6-4

IL NUMERO 13 PIÙ ICONICO?

NUMERO 14 DEL DREAM TEAM 1992

Charles Barkley.

L’unico nel roster del Dream Team a non aver paura di sgomitare davvero con Jordan per il ruolo di stella della squadra e probabilmente il miglior giocatore del torneo

NUMERO 14 DEL DREAM TEAM 1992

NUMERO 14 DI TEAM USA A PARIGI 2024

Anthony Davis.

A proposito di lunghi versatili, Davis, già oro olimpico a Londra nel 2012 e campione del mondo in Spagna due anni dopo, è il difensore a cui gli Stati Uniti hanno affidato la protezione del pitturato a Parigi

NUMERO 14 DI TEAM USA A PARIGI 2024

IL NUMERO 14 PIÙ ICONICO?

Sulle spalle (larghe, molto larghe) di Sir Charles il Dream Team scappa sul 7-4 e di fatto chiude la partita, anche qui con buona pace di Davis, che si può consolare mostrando quell’anello di campione NBA sempre sfuggito a Barkley

IL NUMERO 14 PIÙ ICONICO?

NUMERO 15 DEL DREAM TEAM 1992

Magic Johnson.

A Barcellona quasi per miracolo, dopo il ritiro avvenuto pochi mesi prima a causa dell’HIV. Il Dream Team è la squadra di Jordan, ma Magic è uno dei giocatori più celebrati dai tifosi a Barcellona e in tutto il mondo

NUMERO 15 DEL DREAM TEAM 1992

NUMERO 15 DI TEAM USA A PARIGI 2024

Devin Booker.

In una nazionale appena normale sarebbe la prima opzione offensiva, con Team USA a Parigi opera quasi da diversivo per i compagni. Un ruolo già svolto egregiamente a Tokyo

NUMERO 15 DI TEAM USA A PARIGI 2024

IL NUMERO 15 PIÙ ICONICO?

Anche qui, come ovvio, non c’è partita e Magic fissa il punteggio finale tra i numeri di maglia più iconici sull’8-4 in favore dei ragazzi che hanno stregato Barcellona e l’intero pianeta nel 1992

IL NUMERO 15 PIÙ ICONICO?

DREAM TEAM FOREVER

C’è poco da dire, per quanto James, Curry e Durant abbiano dato spettacolo tra Lille e Parigi, nella memoria collettiva il Dream Team del 1992 rimane la squadra dei sogni per eccellenza. E ora toccherà alle future versioni di Team USA tentare di nuovo di detronizzare quel gruppo di leggende immortali

DREAM TEAM FOREVER