NBA, i power rankings per la Eastern Conference: tutti a caccia dei Celtics campioni

Le contender #1 - Boston Celtics Riconfermato il blocco della squadra campione i Celtics sono i favoriti anche per la corsa al titolo NBA 2025. Perché possono vincere Negli ultimi sei anni nessuno è riuscito a riconfermarsi e l’ultimo 'back to back' è datato 2018 per merito degli Warriors di Curry e Durant. Diventare i primi a ripetersi potrebbe essere uno stimolo sufficientemente forte per appendere il banner numero 19 sul soffitto del TD Garden. Perché non vinceranno Al Horford e Jrue Holiday con un anno in più, pur essendo due straordinari professionisti potrebbero cominciare a risentire dei chilometri macinati sul parquet e poi il dualismo Brown-Tatum. Entrambi ben pagati e protagonisti di una rivalità interna più creata ad arte dai media che reale. #2 - New York Knicks Con Minnesota sono i protagonisti dello scambio più importante di questo inizio di stagione. Osservando il roster è chiaro come abbiano costruito la squadra per battere i Celtics. Dopo aver accettato l’uso del tiro da tre, coach Thibodeau dovrebbe abbracciare il 'Five Out' con KAT da numero 5 destinato a colpire partendo dal perimetro, sfruttando il suo raggio di tiro e un’area presumibilmente aperta per attaccare il pari ruolo dal palleggio. Perché possono vincere Jalen Brunson riducendosi lo stipendio ha lanciato un messaggio a dirigenza, compagni e tutta la città: dimenticare gli ultimi 41 anni e riportare il titolo a New York. Se riusciranno a convincere Thibodeau a ruotare a 9 giocatori portando la squadra con meno logorio fisico ad aprile, allora i Knicks avranno le carte in regola per far saltare il banco. Perché non vinceranno Thibodeau non ascolterà nessuno e ruoterà a 7 giocatori. Gli infortuni saranno un fattore. #3 Philadelfia 76ers Tecnicamente hanno l’MVP della Lega, perché senza infortuni Embiid avrebbe certamente ri-vinto il Michael Jordan Trophy. Maxey è destinato ad alzare cifre e rendimento per il 5° anno consecutivo, ai due si è aggiunto Paul George. Perché possono vincere Se Embiid riuscirà a giocare come ha fatto nella prima parte della stagione passata, è il giocatore più dominante della NBA. Maxey è passato dagli 8 punti di media del suo anno da rookie a quasi 26, se la crescita continuerà a questo ritmo, la convocazione all’All Star Game sarà un processo naturale. Ad oggi nessuna contender ad Est ha la profondità dei Sixers e hai Paul George da terzo violino. Perché non vinceranno Il corpo di Joel Embiid non è in grado di reggere due mesi a quel livello richiesto nei Playoff e la pressione di una città dove i tifosi sono tra i più esigenti d’America potrebbe diventare corrosiva nella post season. #4 - Milwaukee Bucks Stagione precedente troppo condizionata dagli infortuni, il motivo per cui per il giudizio sui Bucks nella versione Giannis-Dame la giuria è ancora ritirata in camera di consiglio. Possibile stagione decisiva per il futuro di Giannis e di conseguenza della franchigia. O il campo lascia intravedere uno spiraglio di 2/3 anni in cui si può tornare a vincere oppure Milwaukee potrebbe disintegrarsi prima di quanto si possa pensare. Perché possono vincere Se parti con Lillard e Giannis nel suo prime l’obiettivo non può essere che il titolo NBA. Perché non vinceranno Middleton combatte da mesi i problemi al ginocchio e adesso è alle prese con il recupero dalla doppia operazione alla caviglia. Il fisico con gli anni si è logorato non poco e come ci ha raccontato il titolo del 2021, Khris è il vero ago della bilancia dei Bucks. Da testare anche la profondità di una squadra che oggi sembra avere una rotazione di qualità fatta di soli 6 giocatori. Le outsider #5 - Miami Heat Qualcuno storcerà il naso nel vedere Miami tra le outsider e non contender. Due finali NBA e tre finali di Conference negli ultimi cinque anni sono curriculum adeguato per considerarla tale ma… Butler potrebbe essere arrivato al capolinea e scambiato altrove. È partito per le vacanze sperando in un prolungamento che avrebbe trasformato i due anni e i 101 milioni di dollari rimanenti del suo contratto in un triennale da 162 milioni di dollari, ma Riley non si è mai fatto sentire. Con Bam Adebayo nel suo prime e Tyler Herro prossimo a raggiungerlo, difficile che Miami voglia esplorare una fase di rebuilding. Se Butler non dovesse muoversi da South Beach, la squadra resterà certamente competitiva ma non al livello delle prime 4. #6 - Indiana Pacers I Pacers sono reduci da una eccellente stagione probabilmente sopra le aspettative che li ha portati a giocare due finali: a Las Vegas a dicembre contro il Lakers e a maggio contro i Celtics. La riconferma ad alto livello ruota attorno a Myles Turner. Difficile che Indiana possa permettersi di rinnovarlo a fine stagione con il rischio di superare la soglia dell’Apron 2, possibile dunque una trade che ci dirà di più sulle ambizioni di una squadra che per diventare di altissimo livello deve trovare una diversa consistenza nella metà campo difensiva. #7 - Cleveland Cavaliers Sono gli stessi dell’anno scorso, la trasformazione a squadra di vertice della Eastern Conference passa dalla capacità di Donovan Mitchell di diventare leader della squadra e non solo miglior realizzatore. Sul taccuino del GM Koby Altman dovrebbe esserci scritto “Liberarsi di Jarrett Allen” per allargare il campo ed esplorare il potenziale di Evan Mobley. Riusciranno a cambiare ed entrare in una nuova dimensione? #8 - Orlando Magic La squadra forse più intrigante della Eastern Conference. Sono giovani ma con anno in più di esperienza, l’arrivo da Denver di KCP aumenta l’esperienza e la pericolosità sul perimetro di una squadra che lo scorso anno ha chiuso al 24° posto nella percentuale da 3 punti e al 29° per triple tentate a partita. Se avete due dollari da buttare scommettete sui Magic come possibile squadra rivelazione del 2024. Rebuilding team Detroit Pistons Fuori Monty Williams, a cui i Pistons pagheranno 65 milioni di dollari per stare a casa, dentro JB Bickerstaff, a Detroit è cominciata così l’era Trajan Langdon. L’ex guardia della Benetton Treviso dopo aver riconfermato Simone Fontecchio con un biennale da 8 milioni di dollari a stagione cercherà di capire nei prossimi mesi quali giocatori possano rappresentare il futuro della franchigia. Tobias Harris e Hardaway Jr. sono di passaggio nel ruolo di chiocce per i giovani, Cunningham ha già rinnovato long term, Thompson e Ivey sono destinati a seguirlo nei prossimi anni. I Pistons, in attesa di tornare vincenti, proveranno almeno ad essere divertenti. Atlanta Hawks Difficile non pensare ad una trade per modifcare una squadra che da troppi anni, a parte l’exploit del 2021, ristagna nella mediocrità della Eastern Conference. I presupposti per ricostruire ci sono a patto che si prenda coraggio. Capela in scadenza potrebbe essere l’indiziato numero uno a partire. I primi mesi di Risacher ci diranno se Atlanta vorrà puntare sul francese o aggiustare in corsa per circondare Trae Young di un 'core' adatto a competere a medio/alto livello ad Est. Forget about it Brooklyn Nets, Charlotte Hornets, Chicago Bulls, Washington Wizards In rigoroso ordine alfabetico sono destinate alle zone basse della classifica. Possibili scenari: Cam Johnson nei top 10 realizzatori della NBA, Ben Simmons che gioca almeno 30 partite, LaVine scambiato entro febbraio, la salute dei fratelli Ball per vederli finalmente in campo con continuità. Per il resto, come citava il commendator Borlotti, “Perdere e perderemo”, e magari qualcuno scambieremo!