Introduzione
Al termine di questa stagione Jimmy Butler può diventare free agent e all'orizzonte non si prospetta un'estensione contrattuale con i Miami Heat, con l’ex Bulls e Sixers che potrebbe essere quindi sul piede di partenza. Golden State, invece, vorrebbe a ogni costo aggiungere una stella al suo roster per tornare ad essere competitiva ai massimi livelli. “Bleacher Report” ha quindi provato a immaginare la trade che porterebbe Butler agli Warriors, coinvolgendo anche Boston
Quello che devi sapere
JIMMY E MIAMI: MAI COSÌ LONTANI
Prima era arrivata la richiesta di estensione del contratto da parte del giocatore, a cui era seguito il no secco del front office degli Heat, e poi sono arrivate le critiche espresse in pubblico da Pat Riley, secondo il quale Jimmy Butler avrebbe dovuto pensare prima a giocare e poi a parlare. Il clima tra la stella di Miami e la franchigia, insomma, non è più idilliaco come un tempo, al netto di un atteggiamento sinora perfetto da parte del giocatore in questa preseason. Solo a fronte di una proposta giusta potrebbe però avvenire la separazione tra Butler e la franchigia della Florida
GOLDEN STATE A CACCIA DI STELLE
Durante l’estate gli Warriors hanno provato a portare sulla Baia Paul George e Lauri Markkanen, fallendo però in entrambi i casi. Ora la squadra uscita dal mercato non sembra poter garantire a Steph Curry la possibilità di competere davvero con le corazzate dell’Ovest, e l’unico modo per far fare ai ragazzi di Steve Kerr un salto di qualità immediato sarebbe aggiungere una stella di prima grandezza al roster. Magari pescando qualcuno dalle caratteristiche compatibili con Steph
LA TRADE CHE PORTEREBBE JIMMY A SAN FRANCISCO
Sia Heat che Warriors, però, hanno strutture salariali complicate e che di fatto impediscono anche solo di provare a imbastire uno scambio a due. La necessità è quindi quella di coinvolgere una terza squadra, o ancora meglio altre due squadre, che possano facilitare il compito non semplicissimo di far quadrare la trade dal punto di vista economico. E Boston e Detroit, per motivi e con obiettivi molto diversi, potrebbero fare al caso di Miami e Golden State
IN ARRIVO A GOLDEN STATE
Oltre a portarsi a casa Butler, complemento pressoché perfetto per giocare al fianco di Curry, nello scambio a quattro squadre gli Warriors prenderebbero anche Anton Watson, rookie appena scelto dai Celtics alle ultime posizioni del Draft 2024
IN USCITA DA GOLDEN STATE
La porta d’uscita di Golden State vedrebbe invece Andrew Wiggins e Jonathan Kuminga, diretti a Miami, Kevon Looney e Gary Payton II, destinati a Detroit, e due seconde scelte ai Draft 2026 e 2028, anche queste destinate ai Pistons (via Atlanta)
IN ARRIVO A MIAMI
Oltre ad aggiungere un giovane di buone prospettive come Kuminga e un giocatore d’esperienza come Wiggins, dallo scambio gli Heat guadagnerebbero una trade exception relativa al contratto di Butler di circa 14.9 milioni di dollari, preziosissima in prospettiva futura
IN USCITA DA MIAMI
Insieme a Butler, gli Heat non dovrebbero privarsi di altri giocatori, fattore non indifferente considerati i pochi asset a disposizione. A Riley e soci toccherebbe lasciare sul tavolo solamente una seconda scelta al Draft del 2026 che andrebbe a Detroit (via Lakers)
IN ARRIVO A DETROIT
Looney e Payton II, con la loro esperienza maturata in una squadra a lungo vincente come Golden State, approderebbero a Detroit. E i Pistons si porterebbero in dote soprattutto tre seconde scelte, due cedute da Golden State e una da Miami, oltre a compensazioni economiche sia dagli Warriors (2.5 milioni di dollari) che dagli Heat (1.5 milioni di dollari)
IN USCITA DA DETROIT
Più che rinunciare a qualche giocatore o a qualche scelta, per far quadrare la trade al punto di vista economico e renderla praticabile i Pistons dovrebbero tagliare dal roster Paul Reed, il cui contratto non garantito da 7.7 milioni di dollari servirebbe per poi accogliere le due new entry in arrivo da San Francisco
IN ARRIVO A BOSTON
In sostanza ai Celtics arriverebbe solamente la compensazione economica di 1.1 milioni di dollari da parte di Miami, facendo leva sulla necessità da parte di Golden State di portarsi nel roster due rookie con contratti al minimo garantito
IN USCITA DA BOSTON
Boston dovrebbe privarsi solo di Watson, rookie con pedigree molto modesto che in una squadra che punta decisamente a ripetersi come campione NBA non troverebbe comunque alcuno spazio durante la stagione
PERCHÉ AVREBBE SENSO PER GOLDEN STATE
Metter Butler accanto a Curry e Draymond Green e con attorno una squadra che sarebbe un mix tra gregari con la giusta esperienza e giovani dal talento ancora da scoprire potrebbe risultare la formula giusta per provare ad accreditarsi come la possibile sorpresa della Western Conference la prossima primavera
PERCHÉ AVREBBE SENSO PER MIAMI
Che gli Heat non siano più tanto convinti di affidare il loro futuro nelle mani di Butler è ormai palese, e l’arrivo di Kuminga fornirebbe a coach Erik Spoelstra un elemento decisamente più in linea con il resto del roster dal punto di vista anagrafico, oltre ad un giocatore su cui lo staff di Miami potrebbe provare a lavorare per ottenere quel salto di qualità che fin qui il congolese ha solo sfiorato
PERCHÉ AVREBBE SENSO PER DETROIT
In questa fase di radicale ricostruzione della squadra, peraltro appena iniziata, ai Pistons farebbero comodo tre seconde scelte da portare via senza pagare un prezzo eccessivo. E nel breve termine Looney e Payton II potrebbero rappresentare allo stesso tempo presenze preziose nello spogliatoio e pedine da rimettere sul mercato appena possibile
PERCHÉ AVREBBE SENSO PER BOSTON
I Celtics la loro squadra l’hanno costruita ormai più di un anno fa e, come ovvio, vogliono continuare a puntare sul gruppo che ha portato in città il 18° titolo nella storia della franchigia lo scorso giugno. Facilitare la trade tra Miami e Golden State significherebbe portare un minimo di sollievo economico al libro paga pesantissimo di Boston e soprattutto indebolire una delle possibili avversarie ai playoff a Est
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