Nella notte gli Warriors sono crollati in casa contro Miami, subendo la seconda sconfitta pesante consecutiva dopo la batosta di lunedì contro Sacramento. E nel finale, a risultato ormai compromesso, Steph Curry, l’unico a salvarsi tra i suoi con 31 punti, ha sfogato la sua frustrazione ignorando i compagni durante un time out. Un comportamento inusuale per la stella di Golden State, apparsa esasperata dalla pochezza della squadra che si trova attorno
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Ci sono segnali e comportamenti che, spesso, dicono molto più delle parole e delle dichiarazioni. Tra le tante cose per cui Steph Curry si è fatto conoscere nell’arco della sua ormai lunga carriera, infatti, non ci sono di fatto mai stati comportamenti poco rispettosi nei confronti dei compagni o sfoghi plateali. Anzi, Steph ha praticamente sempre rappresentato un modello di leadership positiva grazie alla sua capacità di coinvolgere chi di volta in volta si è trovato a giocare con lui. Nella notte, però, i suoi Warriors sono incappati nella seconda, pesante sconfitta casalinga consecutiva. Dopo aver subito un umiliante -30 da Sacramento, infatti, Golden State è crollata anche contro una Miami in piena burrasca per via delle vicende di mercato che coinvolgono Jimmy Butler, grande assente nella sfida del Chase Center. Il 114-98 finale in favore degli Heat è eloquente e Curry, unico a salvarsi tra i suoi con 31 punti e 7 rimbalzi, non ha preso affatto bene la prova della squadra.
La pazienza di Curry
Dopo la sconfitta con Miami, al momento, Golden State ha un record di 18-18 che basta a malapena per tenersi stretti un posto al play-in a Ovest e il calendario, che prevede ora quattro trasferte consecutive, non promette nulla di buono. Anche contro gli Heat, d’altronde, la squadra ha mostrato limiti ormai evidenti a tutti e che, infine, paiono aver fatto esaurire la pazienza anche a Curry. A 3:05 dalla fine della partita, infatti, con gli ospiti ormai a +18, Steve Kerr ha chiamato un time out e sostituito Steph con il panchinaro Gui Santos. La stella degli Warriors, sul momento, non ha saputo trattenere la frustrazione derivante dall’ennesima serataccia vissuta in stagione e si è estraniato dai compagni, ignorando pressoché completamente il time out. Un segnale, per l’appunto, della pazienza esaurita da Curry, che potrebbe forse spingere il front office di Golden State ad accelerare le trattative in corso sul mercato nel tentativo di portare qualche faccia nuova sulla Baia e provare a dare una svolta ad una stagione che pare volgere al peggio.