Introduzione
I 71 punti della coppia formata da Jayson Tatum (40) e Jaylen Brown (31) fermano la striscia di 8 successi in fila dei Lakers, che perdono LeBron James per infortunio nel finale di gara. Golden State supera anche Detroit grazie ai 32 punti di Steph Curry (a quota 25.000 in carriera nel corso del match) e continua a macinare vittorie. Milwaukee cade in casa per mano di Orlando, Atlanta supera Indiana e Chicago passa a Miami. Tutto facile per Houston contro New Orleans, pesante ko per Toronto con Washington e Charlotte torna alla vittoria dopo 9 sconfitte in fila: di seguito tutti i risultati e gli highlights delle otto partite della notte NBA
Quello che devi sapere
CHARLOTTE HORNETS-BROOKLYN NETS 105-102
È un parziale di 12-0 dei padroni di casa a indirizzare la partita nelle mani degli Hornets, che tornano a vincere dopo 9 sconfitte in fila. Miles Bridges è l’assoluto protagonista con 26 punti, 12 rimbalzi, 5 assist e una stoppata cruciale nei secondi finali, suggellando così una rimonta partita da -17 a inizio secondo tempo. Brooklyn perde così la settima partita in fila, senza riuscire ad approfittare dei 28 punti di D’Angelo Russell (15 nel solo quarto periodo, 5 di tutti i suoi compagni messi assieme) e i 19 di Ziaire Williams
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HOUSTON ROCKETS-NEW ORLEANS PELICANS 146-117
Nessun problema per i Rockets, che vincono la seconda partita in fila contro i Pelicans senza concedere nemmeno un quarto agli avversari e veleggiando anche sul +37 nel corso del match. I 27 punti di Dillon Brooks accompagnati dai 20 a testa di Alperen Sengun e Aaron Holiday suggellano una serata in cui l’unica cattiva notizia arriva da Amen Thompson, uscito dall’arena in stampelle dopo una distorsione alla caviglia nell’ultimo quarto che gli ha impedito di completare una tripla doppia da 15 punti, 9 rimbalzi e 11 assist. Ai Pelicans non sono serviti i 20 punti di Zion Williamson per evitare il quarto ko nelle ultime cinque
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TORONTO RAPTORS-WASHINGTON WIZARDS 117-118
Il sottomano vincente di Jamal Shead per i Raptors arriva con qualche frazione di secondo di ritardo rispetto alla sirena della partita e condanna così i padroni di casa alla sconfitta contro la peggior squadra NBA. Washington cavalca un Jordan Poole da 34 punti alla fine per conquistare il secondo successo in fila dopo quello su Utah in casa, rendendo inutili i 23 punti di RJ Barrett e i 21 di Jakob Poeltl per i canadesi, “invischiati” in una lotta a tre con Brooklyn e Philadelphia per chiudere col terzo peggior record stagionale
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ATLANTA HAWKS-INDIANA PACERS 120-118
Terza vittoria nelle ultime quattro per gli Hawks, che partono fortissimo chiudendo il primo quarto sul +20 ma devono subire la rimonta dei Pacers, capaci di riportarsi avanti nel quarto periodo grazie a un Bennedict Mathurin da 30 punti al rientro. I padroni di casa — alla quarta di sette partite consecutive davanti al proprio pubblico — hanno però ritrovato la lucidità per chiudere i conti, grazie alla doppia doppia di Onyeka Okongwu (16+16), i 26 di Caris LeVert e soprattutto Trae Young
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TRAE YOUNG DA 36 PUNTI GUIDA GLI HAWKS
La stella di Atlanta aveva fatto tremare tutto nel terzo quarto, uscendo a 2:58 dalla fine per un problema alla coscia, ma pur zoppicando per il resto del match è comunque riuscito a finire la partita in campo, realizzando 10 dei suoi 36 punti nel solo quarto periodo e guidando Atlanta al successo che permette loro di salire al settimo posto a Est, scavalcando Miami
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MIAMI HEAT-CHICAGO BULLS 109-114
Gli Heat infatti subiscono una pesante sconfitta (la terza consecutiva) contro una possibile rivale al torneo play-in come i Bulls, ormai pressoché certi di essere decimi al termine della regular season. I padroni di casa vanno avanti di 17 nel primo tempo grazie ai 22 punti a testa di Bam Adebayo e Andrew Wiggins (al rientro dopo 5 gare di assenza), ma per la 16^ volta in stagione vanificano un vantaggio in doppia cifra facendosi riprendere dagli ospiti guidati dalla tripla doppia di Josh Giddey: 26 punti, 10 rimbalzi e 12 assist per l’australiano, in grandissimo spolvero dopo l’All-Star Weekend
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MILWAUKEE BUCKS-ORLANDO MAGIC 109-111
Orlando torna a vincere dopo 5 sconfitte consecutive, interrompendo a sua volta la striscia di 4 vittorie in fila degi Bucks. Sopra di 15 lunghezze a meno di 9 minuti dalla fine, i Magic subiscono la rimonta dei padroni di casa che si avvicinano fino al -2, ma la tripla della possibile vittoria di Damian Lillard è ben marcata dalla coppia Banchero (29 punti)-Wagner (18) e condanna Milwaukee al ko, rendendo inutili i suoi 26 punti per accompagnare un’altra prova eccellente di Giannis Antetokounmpo
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GIANNIS DA 37 NON BASTA AI BUCKS
Il due volte MVP le prova tutte per non far perdere i suoi, chiudendo alla fine con 37 punti, 11 rimbalzi e 15/23 al tiro con 7/11 ai liberi in 35 minuti, ma non riesce a evitare un ko interno pesante contro una squadra in grande crisi nel 2025. Per i Bucks era anche l’ultima opportunità di approfittare di un calendario favorevole: le prossime otto partite saranno tutte contro avversarie sopra il 50% di vittorie, testando le reali ambizioni della squadra di coach Doc Rivers
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GOLDEN STATE WARRIORS-DETROIT PISTONS 115-110
Per una volta la tripla che svolta la partita per gli Warriors non arriva dalle mani di Steph Curry ma da quelle di Draymond Green, autore del canestro del sorpasso a 35 secondi dalla fine e di un ulteriore tiro libero sul possesso successivo per dare ai suoi la nona vittoria nelle ultime dieci gare. Jimmy Butler segna 15 dei suoi 26 punti nel solo terzo quarto e porta a 11-1 il suo record personale da quando è arrivato sulla Baia, confermandosi come la spalla ideale per Steph Curry
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CURRY NE FA 32 PER SUPERARE QUOTA 25.000
Quella contro Detroit è una serata speciale per Curry, che con una tripla ha superato il traguardo dei 25.000 punti in carriera, il settimo di sempre a riuscirci giocando con una sola franchigia. Per lui alla fine ci sono 32 punti, sopperendo dalla lunetta (12/12) a una serata al tiro non entusiasmante (8/22 con 4/15 dalla lunga distanza). Curry si trova ora a 7 triple realizzate dal raggiungere quota 4.000 in carriera, traguardo raggiungibile nella notte tra lunedì e martedì contro Portland in casa
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CUNNINGHAM NE FA 31, FONTECCHIO A SECCO
Detroit si batte comunque fino all’ultimo e mette nelle mani di Malik Beasley la tripla del possibile pareggio a 7 secondi dalla fine, ma la sua conclusione viene ben marcata dalla difesa di Golden State e scheggia a malapena il ferro. È lui comunque il secondo miglior marcatore di squadra con 17 punti dietro ai 31 (seppur con 9 palle perse) di Cade Cunningham, mentre Simone Fontecchio sbaglia l’unica tripla tentata nei 10 minuti in cui è rimasto sul parquet chiudendo con 0 punti, 3 rimbalzi, 1 assist e 2 palle perse con 3 falli
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BOSTON CELTICS-LOS ANGELES LAKERS 111-101
La striscia di 8 successi in fila dei Lakers si interrompe sul campo dei campioni in carica, che vendicano così il pesante ko subito a Los Angeles a fine gennaio. La coppia formata da Jayson Tatum e Jaylen Brown fa quello che vuole e spinge i padroni di casa fino al +22 in un terzo quarto vinto per 29-13, ma i Lakers tornano in partita fino al -4 nonostante un infortunio all’inguine costringa LeBron James a rimanere fuori negli ultimi 6:44 di partita. Le giocate nel finale dei campioni in carica però propiziano il quarto successo in fila dei biancoverdi, ritrovando Jrue Holiday dopo 4 gare di assenza ma sempre privi di Kristaps Porzingis
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TATUM DA 40 FA QUELLO CHE VUOLE
Il dominatore del match è senza dubbio Jayson Tatum, che ricorda a tutto il mondo di che pasta è fatto chiudendo una prestazione da 40 punti, 12 rimbalzi e 8 assist per avere la meglio sugli storici rivali. A dargli man forte ci sono anche i 31 punti di Jaylen Brown, con le due stelle dei campioni in carica che combinano per 25/53 dal campo sopperendo a una panchina (ridotta ai soli Pritchard, Kornet e Hauser) da appena 9 punti complessivi. Encomiabile la prova da 14 punti, 9 rimbalzi, 4 assist e 3 recuperi di Al Horford, esiziale alla veneranda età di 38 anni
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DONCIC NE FA 34 CON PROBLEMI ALLA SCHIENA
I Lakers escono dal TD Garden con l’impressione comunque di potersela giocare con tutti anche in una serata in cui non ha funzionato quasi niente. Luka Doncic ha chiuso con 34 punti, 8 rimbalzi e più palle perse (5) che assist (3) pur convivendo sin dal riscaldamento con una schiena non in perfette condizioni, realizzando comunque 11 dei 22 tiri tentati. Austin Reaves ha aggiunto 16 punti, ma nessun altro a parte LeBron James ha toccato la doppia cifra per i Lakers, che hanno pagato a caro prezzo i soli 13 punti realizzati nel terzo quarto
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LEBRON, INFORTUNIO ALL’INGUINE: QUESTIONE SERIA
I Lakers erano nel pieno della rimonta quando a metà del quarto periodo LeBron James — autore di 22 punti, 14 rimbalzi e 9 assist fino a quel momento — è uscito dal campo senza più rientrare per via di un infortunio all’inguine che si preannuncia serio. In attesa di esami più approfonditi, secondo quanto riportato da ESPN per il Re potrebbe trattarsi di una questione di settimane e non solamente di giorni, rendendo il suo infortunio di gran lunga la peggior notizia di serata a fronte di un calendario complicatissimo nelle prossime settimane per i gialloviola
TUTTO SULL’INFORTUNIO DI LEBRON JAMES

LA CLASSIFICA A EST
Boston prende il largo nei confronti di New York, mentre Milwaukee, Indiana e Detroit perdono tutte in zona playoff. Atlanta e Orlando approfittano del ko di Miami per prendersi rispettivamente settimo e ottavo posto, mentre la striscia peggiore della conference appartiene a Brooklyn (7 in fila)

LA CLASSIFICA A OVEST
OKC è già sicura di un posto nella post-season, mentre il ko dei Lakers riconsegna a Denver il secondo posto in classifica. Houston rimane in scia a Memphis, mentre Golden State mantiene il sesto posto con un ruolino di marcia impressionante

LA PROGRAMMAZIONE SU SKY SPORT
La supersfida tra Celtics e Lakers è in replica alle 11.30, 14 e 21.30 su Sky Sport NBA con il commento di Francesco Bonfardeci e Mauro Bevacqua, mentre stasera da non perdere il big match tra OKC e Denver, con il duello tra candidati MVP Shai Gilgeous-Alexander contro Nikola Jokic: alle 18 in diretta su Sky Sport NBA col commento di Flavio Tranquillo e Davide Pessina, anche in streaming eccezionalmente aperto a tutti qui sul sito di Sky Sport

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