Introduzione
Fino allo scorso 31 gennaio la stagione dei Mavs sembrava abbastanza tranquilla, anche se i tanti infortuni avevano un po’ limitato le prestazioni della squadra che sei mesi prima era arrivata fino alle Finals. Dalla trade che ha portato Luka Doncic ai Lakers in poi, però, a Dallas è successo letteralmente di tutto. Un percorso folle conclusosi nella notte con la vittoria alla Lottery partendo dall’1.8% di possibilità di ottenere la prima scelta con in palio un altro talento generazionale come Cooper Flagg
Quello che devi sapere
UNA STAGIONE (QUASI) NORMALE
Il 31 gennaio scorso i Mavericks perdevano in casa di Detroit, confermando qualche difficoltà dovuta alle tante assenze, in primis quella di Luka Doncic, infortunatosi nella partita di Natale. Dallas era comunque 9^ a Ovest con un record di 26 vittorie e 23 sconfitte e, con il rientro dello sloveno dato come probabile nell’arco di una settimana o al massimo due, i ragazzi di coach Jason Kidd parevano comunque avviati a una seconda parte di stagione con buone probabilità di provare a tornare alle Finals raggiunte nel 2024 e perse contro Boston

IL TERREMOTO DONCIC
A sconvolgere Dallas e un po’ tutta la NBA il 1° febbraio arriva la trade che porta Doncic ai Lakers in cambio di Anthony Davis, Max Christie e una prima scelta al Draft del 2029. Si tratta del più clamoroso colpo di scena nella storia del mercato NBA, tanto che quando la notizia comincia a diffondersi in molti pensano che si tratti di una fake news. Invece è tutto vero, i Mavs rinunciano al loro leader e uomo simbolo, accusato in maniera nemmeno troppo velata di non impegnarsi a sufficienza nel percorso di recupero dall’infortunio

LE PROTESTE DEI TIFOSI
La mossa dei Mavs, orchestrata e voluta in prima persona dal General Manager Nico Harrison, non viene affatto gradita dai tifosi di Dallas, che mettono in piedi una protesta dall’intensità vista raramente in NBA. Fuori dall’American Airlines Center e sugli spalti durante le gare interne, il pubblico di casa richiede a gran voce il licenziamento di Harrison e non si contano i cori e i cartelloni dedicati a Doncic e che sottolineano la nostalgia immediata per quello che era l’idolo da ormai diversi anni

UNA SEQUELA DI INFORTUNATI
Dopo un esordio molto promettente contro gli Houston Rockets l’8 febbraio, Davis si infortuna e da lì in poi l’infermeria di Dallas fa registrare il tutto esaurito. Tra Kyrie Irving, Dereck Lively II, Daniel Gafford e P.J. Washington si susseguono infortuni di varia natura e gravità, che influiscono giocoforza sui risultati della squadra, che chiude al 10° posto della classifica della Western Conference la sua regular season

IL RITORNO DI DONCIC
Nel frattempo, il 9 aprile il calendario, proprio sul finale della stagione regolare, regala ai tifosi di Dallas il ritorno di Doncic, per la prima volta avversario dei Mavs. L’accoglienza per lo sloveno è a dir poco calorosa, Luka di commuove prima della partita ma una volta entrato in campo non perdona e trascina i Lakers alla vittoria con una prestazione da 45 punti, 8 rimbalzi e 6 assist

UN PLAY-IN DOLCEAMARO
Partendo dalla posizione più bassa nel play-in a Ovest, Dallas vince la prima sfida contro Sacramento ma cede nettamente nella sfida contro Memphis che varrebbe l’8° posto ai playoff. A dieci mesi dalle Finals perse contro Boston, quindi, la stagione dei Mavs si chiude già a metà aprile, aprendo a una lunga offseason che si prospetta molto complicata

IL REPULISTI DI HARRISON
Mentre Dallas prima lotta per un posto al play-in e poi viene eliminata dai Grizzlies, il contestatissimo Harrison si alterna tra dichiarazioni in cui difende la scelta fatta su Doncic e un’opera di autentica epurazione dello staff medico e dei preparatori atletici della squadra, che vedono il licenziamento di quasi tutti i responsabili nei ruoli chiave e di molte figure che lavoravano per i Mavs da oltre vent’anni

LA LOTTERY E UN COLPO CALMOROSO
1.8%. È questa la percentuale assegnata ai Mavs di poter strappare la prima scelta assoluta al Draft nella Lottery avvenuta durante la notte a Chicago. Eppure, con un colpo di fortuna con pochissimi precedenti nella storia ormai quarantennale della lotteria che assegna l’ordine di scelta al Draft, Dallas si aggiudica la prima posizione. E dopo aver detto addio ad un talento generazionale, in Texas avranno così la possibilità di recuperare subito portandosene in casa un altro

DESTINAZIONE COOPER FLAGG
Posto che con gli attuali Mavs e Harrison alla guida le sorprese sono sempre dietro l’angolo, pare quasi del tutto scontato che con la prima chiamata i Mavs punteranno dritti su Cooper Flagg. Il ragazzo del Maine, reduce da un’annata a Duke in cui ha confermato ciò che di buono, anzi di buonissimo si diceva di lui in uscita dall’high school, dovrebbe quindi diventare il giocatore attorno a cui Dallas costruirà la squadra del presente a ancor più quella del futuro
