Introduzione
Al centro del rifiuto da parte del giocatore e del suo agente la presenza di una "team option" per il terzo e ultimo anno dell'accordo. Continua così il braccio di ferro che sta bloccando il mercato di Golden State, che a due settimane dall'inizio dei training camp ha solo 9 giocatori a roster con contratti firmati (cinque in meno dei 14 richiesti dalla NBA). Di seguito la situazione tra Kuminga e gli Warriors con tutti gli scenari possibili
Quello che devi sapere
LA TELENOVELA DELL'ESTATE
Se non fosse che la stagione sta per finire, sarebbe la classica "telenovela estiva". Quello tra i Golden State Warriors e Jonathan Kuminga è infatti un braccio di ferro che pare interminabile, con le due parti (da un lato il GM californiano Mike Dunleavy e la proprietà, dall'altro il giocatore e il suo agente) al tavolo delle trattative ormai da mesi, e poco propensi a cedere alle richieste della controparte.

LA SCELTA AL DRAFT 2021
Kuminga è sbarcato nella NBA nel 2021, grazie alla chiamata degli Warriors che per lui hanno speso la 7^ scelta assoluta al Draft. Una scelta, si dice ora, frutto soprattutto dell'innamoramento per il giocatore del proprietario Joe Lacob, mentre in molti, all'interno dell'organizzazione, avevano messo gli occhi sul neo-campione europeo Franz Wagner, poi finito agli Orlando Magic con la scelta successiva.

LO SCAMBIO MANCATO
L'incrollabile fede di Lacob nel talento del giocatore congolese avrebbe portato due stagioni fa anche al rifiuto da parte degli Warriors di includere Kuminga in uno scambio con i Chicago Bulls che erano disposti a mettere sul piatto Alex Caruso (poi finito invece a Oklahoma City e dimostratosi determinante nella vittoria del titolo dei Thunder).

LA PRIMA OFFERTA WARRIORS
- 2 ANNI, 45 MILIONI DI DOLLARI
- Questa offerta da parte della franchigia californiana è stata sul tavolo da subito, ma prevedeva una team option per il secondo anno di contratto (in pratica quindi garantiva al giocatore solo un anno di stipendio) e avrebbe di fatto annullato la "no-trade clause" in possesso del giocatore, permettendo agli Warriors di cedere eventualmente il giocatore a qualsiasi altra squadra. L'offerta è stata subito rifiutata da Kuminga e dal suo agente Aaron Turner.

LA SECONDA OFFERTA WARRIORS
- 3 ANNI, 54 MILIONI DI DOLLARI
- Questa offerta è l'unica che non prevede una team option sull'ultima stagione dell'accordo, rendendo quindi l'intera cifra garantita, ma il valore annuo del contratto (18 milioni di dollari) è stato considerato insufficiente da parte del giocatore e del suo agente.

L'OFFERTA DI PHOENIX
- SCAMBIO CON ROYCE O'NEAL E SCELTE AL 2° GIRO
- Un sign-and-trade proposto dai Suns avrebbe visto Kuminga prima firmare un contratto da 80/88 milioni di dollari per 4 anni per poi essere ceduto in cambio di Royce O'Neale e alcune scelte al secondo giro in una trade tra la franchigia californiana e quella dell'Arizona. Ma non se n'è fatto nulla.

L'OFFERTA DI SACRAMENTO
- SCAMBIO CON MALIK MONK E UNA PRIMA SCELTA FUTURA
- Un altro scenario di sign-and-trade riguardava i Sacramento Kings, disposti ad accollarsi un eventuale triennale da 63/66 milioni di dollari firmato da Kuminga con Golden State, e scambiarlo per il loro sesto uomo Malik Monk e una prima scelta futura al Draft. Neppure questa opzione però ha finito per concretizzarsi.

LA RICHIESTA DI KUMINGA
- 3 ANNI, 82 MILIONI DI DOLLARI
- Presentata quest'estate durante la Summer League di Las Vegas ai vertici degli Warriors, la richiesta di Kuminga - espressa per lui dall'agente Aaron Turner - è per un contratto triennale da 82 milioni di dollari che preveda una player option per la terza e ultima stagione (spetterebbe quindi al giocatore, esauriti i primi due anni, scegliere se restare a Golden State anche per il terzo o rendersi free agent sul mercato). Ma a queste condizioni Dunleavy ha detto no.

LA NUOVA OFFERTA WARRIORS
- 3 ANNI, 75.2 MILIONI DI DOLLARI
- L'ultima offerta di Golden State, pur più ricca, continua a prevedere la team option per il terzo e ultimo anno di contratto, dettaglio sgradito al giocatore e al suo agente. Sarebbero garantiti quindi solo i 48.3 milioni di dollari dei primi due anni e se è vero che l'importo anno sarebbe vicinissimo ai 25 milioni annuali incassati da Giddey a Chicago, la durata sarebbe di fatto dimezzata (100 per 4 anni il rinnovo con i Bulls) e grazie alla team option Kuminga resterebbe un asset di mercato facilmente scambiabile dagli Warriors.

L'IPOTESI "QUALIFYING OFFER"
- 1 ANNO, 7.9 MILIONI DI DOLLARI
- Sembra essere l'ipotesi meno sensata, rischia di essere quella più probabile. Entrambe le parti hanno da guadagnare e da perderci. Kuminga viene sottopagato, si gioca tutto scommettendo sul prossimo campionato (coi rischi del caso) ma diventa free agent al termine della prossima stagione; Golden State paga poco un giocatore di valore sicuramente maggiore, risparmia quasi 70 milioni di dollari in tasse ma finisce con ogni probabilità per perdere a zero Kuminga la prossima estate.
