Paralimpiadi, l'afghana Zakia Khoudadadi è in salvo in Australia

la storia
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Non è ancora certa la presenza a Tokyo di quella che diventerebbe la prima donna afghana a partecipare alle paralimpiadi, ma ora Zakia è salva grazie alla protezione offerta dal governo australiano. La notizia è stata riferita dall'Abc. Vito Dell'Aquila, oro nel taekwondo, all'Ansa: "Ora portatela in Giappone"

Zakia Khoudadadi, la prima donna afghana che avrebbe dovuto partecipare alle paralimpiadi, è salva e ora è al sicuro fuori dal suo paese. Dopo gli anni di preparazione ai Giochi nel taekwondo, la crisi in Afghanistan e la grande paura. Non è certa la sua presenza in Giappone ma, adesso, insieme a una cinquantina di altri atleti (soprattutto donne) la 23enne della provincia di Herat ha lasciato l'aeroporto di Kabul grazie alla protezione offerta dal governo australiano. Il loro aereo - come riferisce il sito dell'Australian broadcasting corporation (Abc) e come riporta l'Ansa - è decollato alla volta di Dubai. Poi il gruppo raggiungerà Sidney con visti umanitari. La missione di salvataggio è stata coordinata da un piccolo gruppo di ex sportivi, tra cui l'ex olimpionica canadese e avvocata a Sydney Nikki Dryden, che ha raccolto i dossier degli atleti a rischio. Quello di Zakia era stato seguito dalla Federtaekwondo italiana, con il presidente Angelo Cito, e dal Comitato paralimpico italiano, guidato da Luca Pancalli. Il lavoro in collaborazione con una ong svizzera, sotto la regia dell'Agenzia Onu per i rifugiati (Unhcr) - prosegue sempre l'Ansa - ha portato a chiedere ai governi di offrire tutto l'aiuto possibile. Si è unita anche la Fédération internationale des associations de footballeurs professionnels. E ora Zakia può guardare con più serenità al futuro e, magari, non farsi sfuggire la possibilità di disputare gli incontri di taekwondo, in programma a Tokyo tra il 2 e il 4 settembre.

Gli appelli

Nel gruppo di atleti, è in salvo anche il discobolo paralimpico Hossain Rasouli. Una settimana fa il Comitato paralimpico (Ipc) aveva annunciato che l'Afghanistan, dopo la caduta di Kabul, non avrebbe partecipato ai Giochi paralimpici. Il giorno seguente, il 17 agosto, Arian Sadiqi, capomissione del comitato paralimpico afgano, aveva lanciato un grido d'allarme. Poche ore dopo la ragazza, contattata dall'Ansa, aveva rivolto un appello alla comunità internazionale: "La mia famiglia è in una situazione molto brutta. Siamo tutti sotto il controllo dei talebani e questo è un grande incubo".

Dell'Aquila: "Spero possa essere a Tokyo"

"Sono troppo contento che siano riusciti a portare fuori da Kabul Zakia, ora spero che possa realizzare il suo sogno di andare a Tokyo e partecipare alle Paralimpiadi". Vito Dell'Aquila, primo oro olimpico italiano a Tokyo 2020 proprio nel taekwondo, esulta alla notizia: "Spero che tantissime altre ragazze riescano a salvarsi da questa bruttissima situazione. E per Zakia spero possa realizzare i suoi sogni, a cominciare da quello di partecipare a Tokyo".

Cito, presidente federazione italiana taekwondo: "Che gioia"

"È una notizia che ci riempie di gioia" - sono invece le parole di Angelo Cito, presidente della federazione italiana taekwondo. "È stata un'operazione riservata, con l'obiettivo di portare in salvo gli atleti senza mettere a rischio le famiglie", ha aggiunto riferendosi alle azioni intraprese dalla Fita e dal comitato paralimpico italiano. "Sono stati giorni terribili. E terribile è quello che stanno vivendo tutti in Afghanistan, donne e bambini soprattutto: tutti quelli che possono devono dare un contributo, e il mondo dello sport in questo ha saputo mobilitarsi".