Coni, Malagò: "Nessuna eccezione per me, i risultati non sono bastati"

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Le parole del presidente al Consiglio Nazionale del Coni sull'impossibilità a ricandidarsi: "Conti ok, abbiamo portato due Olimpiadi, risultati sportivi straordinari e prestigio internazionale, ma prendo atto che non cambierà la legge per avere un mandato in più. Io mi inchino, ma avrebbe dovuto restare tale sempre. Invece negli ultimi anni è cambiata due volte". E prospetta: se verrà cambiata la norma che regola la Governance di Milano-Cortina, allora è la prova che non si sono volute fare eccezioni solo per lui

"I conti sono ok, abbiamo portato due Olimpiadi, i risultati sportivi sono stati straordinari e abbiamo prestigio internazionale, ma siamo arrivati ad oggi e prendo atto che non è giusto avere un mandato in più per completare quel percorso iniziato quando l'Italia era ridotta male e dopo aver ricostruito la nostra credibilità". Lo ha detto il presidente del Coni Giovanni Malagò, in Consiglio Nazionale, a proposito della sua impossibilità a ricandidarsi dopo il terzo mandato, opportunità concessa ai presidenti federali e non a quello del Coni. "La risposta per cui non si è potuta fare un'eccezione è sempre stata: "c'è una legge che lo impedisce" . E io mi inchino alla legge, ma deve restare tale sempre. Invece negli ultimi anni è cambiata due volte". Il riferimento è alla norma sui presidenti di Federazione, che è cambiata consentendo la rielezione dopo il terzo mandato.

Malagò, la ricandidatura e la legge 

Il presidente Malagò rivendica dunque i risultati ottenuti, che sono sotto gli occhi di tutti, si vede costretto ad accettare sia pure con amarezza che non sia cambiata la legge che gli consentirebbe di ricandidarsi, cosa che considera una sorta di soluzione "ad personam". A testimonianza di questo, prospetta un'altra eccezione, un'altra legge che potrebbe invece cambiare, a differenza di quella che riguarda la sua presidenza. Il riferimento è alla legge n.115 del 9 agosto del 2022 che regola la governance della fondazione di Milano-Cortina a 14 membri. "Il mio rammarico è che non si siano aspettati altri sei mesi come era nelle carte, era tutto pianificato e invece non è stato concesso nemmeno l'onore delle armi -spiega il n.1 del Coni- Come sono cambiate due volte le leggi si poteva cambiare quel numero di 14 membri del CdA, prolungato per altri sei  mesi". Malagò infatti è presente nel Cda con il duplice ruolo di presidente del Coni e membro Cio. Dunque con l'elezione di nuovo presidente del Comitato Olimpico Nazionale Italiano, andrebbe, secondo Malagò, cambiata la legge alzando il numero di membri oltre i 14. Inoltre per lo stesso motivo bisognerebbe prevedere l'ingresso del nuovo presidente paralimpico al posto di Luca Pancalli nella governance della Fondazione di Milano Cortina. "Se cambiano questa legge è la prova provata di un torto che devono riconoscermi -spiega poi Malagò- Se non la cambiano invece sono seriamente preoccupato per l'organizzazione di Milano-Cortina".

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