La sconfitta degli azzurri contro gli All Blacks è stata comunque uno spettacolo di sport e colori. Ecco facce, incontri e scontri all'Olimpico di Roma

Una danza di guerra, la Haka, che è diventato il simbolo degli All Blacks fin dal 1884, quando fu eseguita per la prima volta durante una Tourneé nel Nuovo Galles del Sud -
All Blacks sempre più forti, azzurri ko 42-10 all'Olimpico
A seguire la partita, oltre 70mila spettatori, anche i sostenitori dei "Tuttineri". Con decina di cartelli a ricordare la loro "fede" rugbistica -
All Blacks sempre più forti, azzurri ko 42-10 all'Olimpico
E la bandiera con le quattro stelle che rappresenta la costellazione della Croce del Sud -
All Blacks sempre più forti, azzurri ko 42-10 all'Olimpico
Dopo i convenevoli di rito è stata subito battaglia. Come quella ingaggiata tra l'azzurro Andrea Masi e il neozelandese Liam Messam -
All Blacks sempre più forti, azzurri ko 42-10 all'Olimpico
O come quella in touche tra Brodie Retallick e l'italiano Francesco Minto -
All Blacks sempre più forti, azzurri ko 42-10 all'Olimpico
Uno dei fulcri della lotta è stata la mischia ordinata, dove gli azzurri e i neozelandesi hanno due dei "pacchetti" più forti del mondo -
All Blacks sempre più forti, azzurri ko 42-10 all'Olimpico
Una sfida per il possesso del pallone che spesso diventa uno scontro -
All Blacks sempre più forti, azzurri ko 42-10 all'Olimpico
Tra i migliori degli azzurri, come sempre, il pilone Martin Castrogiovanni -
All Blacks sempre più forti, azzurri ko 42-10 all'Olimpico
Negli All Blacks uno che ha fatto la differenza è stata la seconda linea Kieran Read -
All Blacks sempre più forti, azzurri ko 42-10 all'Olimpico