Sei Nazioni, Irlanda-Scozia 26-5: gli highlights
Sei nazioniDopo la vittoria sulla Scozia, Sexton e compagni conquistano la Triple Crown ma chiudono il torneo dietro la Francia. Avvio nervoso e contratto, con i padroni di casa che si affidano agli avanti per spezzare l’equilibrio e trovano nel finale la meta del bonus con Murray
L’Irlanda fa il suo all’Aviva Stadium, ma non è sufficiente per chiudere in testa un comunque ottimo torneo Sei Nazioni, vista la vittoria conclusiva della Francia a Parigi. Per Sexton e compagni rimane la soddisfazione di aver messo in bacheca la Triple Crown, dopo i successi con le britanniche Galles, Inghilterra e Scozia. All’inizio, la partita è più nervosa e ostica del previsto, con la Scozia che non sembra per nulla intenzionata a recitare la parte della vittima sacrificale. I giocatori in verde la sbloccano con l’arma da sempre più efficace, il drive da lancio in rimessa laterale, conquistata a due mani dal rientrante Henderson. Il tallonatore Sheehan – giudicato alla fine player of the match - timona l’avanzamento e, quando il pacchetto si ferma, riparte in solitaria trovando la linea di meta. Nemmeno dieci minuti ed è un altro giocatore di prima linea e veterano della squadra allenata da Andy Farrell a raddoppiare. Stavolta a marcare è il pilone Cian Healy e l’Irlanda inizia a trovare la sua forma migliore.
La Scozia accorcia. 14-5 a fine primo tempo
Tuttavia, al 35’ è la Scozia che prova ad accorciare le distanze, da una palla recuperata che innesca la velocità di Graham. Serie di fasi con un riciclo di Watson e un passaggio all’interno di Kinghorn ancora per Graham. Dalla ruck successiva, Schoeman finta il passaggio e va da solo a schiacciare. C’è il consulto del TMO per verificare se il grounding è avvenuto in maniera corretta e viene di fatto concessa la segnatura al pilone di origini sudafricane. La trasformazione esce male a Kinghorn e si rimane sul 14-5, risultato con cui le squadre vanno al riposo al termine della prima frazione di gioco.
Terza meta in verde
Nella ripresa, il XV del cardo rischia quasi subito di riportarsi sotto break con un’azione personale dell’estremo Hogg, placcato fuori a pochi metri dalla meta. L’arbitro Wayne Barnes ferma tutto per tornare ad osservare un’azione fallosa precedente di Schoeman, che con il gomito va ad impattare sul collo del seconda linea Henderson, ma decide di lasciar proseguire poi il gioco senza alcuna decisione disciplinare. La Green Army entra nell’ultimo quarto trovando la terza meta dopo una serie di multifase, giocando sul vantaggio concesso dall’arbitro, con il passaggio interno di Gibson-Park per la velocità di van der Flier che arriva sparato, impatta contro Schoeman e Brown che non riescono a contenerlo, e schiaccia.
L’Irlanda per il bonus
Irlanda che si mette allora alla ricerca del quinto punto di bonus in altrettante partite, tra quelli offensivi in tutte le sfide vinte e l’unico difensivo nella sconfitta con la Francia, mentre Townsend prova a giocarsi la carta Russell, con opzione di doppio mediano, tenendo in campo pure Kinghorn, che lo aveva sostituito nella formazione di partenza. Gli animi si scaldano nel finale e la Scozia rimane con un uomo in meno per un fallo cinico di White, mediano di mischia di Leicester che commette un in avanti volontario. Dalle tribune di quello che una volta era il Lansdowne Road, i tifosi provano a sospingere i giocatori di casa al canto di Fields of Athenry e proprio appena alcuni istanti dopo il cartellino giallo arriva il punto supplementare con la meta di Murray, originata da una giocata di Lowe che resiste al placcaggio restando alto, per poi venire sospinto nel maul dai compagni e riciclare per il mediano subentrato che chiude la partita sul risultato di 26-5. Farrell in tribuna si complimenta con i suoi assistenti Easterby e Catt, mentre capitan Sexton esulta come fosse la vittoria più importante. Sarà solo un’illusione che durerà poche ore perché i “cugini-rivali” dell’Inghilterra non riusciranno nell’impresa sperata, ma per l’Irlanda, che chiude al secondo posto con miglior attacco e difesa del Championship, non può esserci davvero alcun rammarico.