Mondiali di rugby: finale sul filo del rasoio, vince il Sudafrica 12-11 sugli All Blacks

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In una partita dura, tattica e tirata sul pesante campo dello Stade de France gli Springboks si laureano campioni del mondo per la quarta volta, la seconda di fila dopo Giappone 2019

L'ALBO D'ORO DEI MONDIALI

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Davanti a 80065 spettatori assiepati sugli spalti dello Stade de France gli Springboks hanno conquistato la Rugby World Cup 2023. Sono la prima squadra a vincere il mondiale per quattro volte. La finale è stata una partita dura, tattica e tirata, giocata tra pioggia e fango su un terreno di gioco pesante. Gli All Blacks l’hanno giocata per la sua quasi totalità in 14 uomini: prima un giallo a Shannon Frizell per un fallo che ha costretto ad uscire Bongi Mbonambi dopo appena due minuti, poi per il rosso comminato al capitano Sam Cane per un chiaro placcaggio pericoloso ai danni di Jesse Kriel al 28’.

Il racconto del primo tempo

Il primo tempo ha visto il Sudafrica più bravo a mettere sotto pressione gli avversari: in superiorità ha saputo mantenere l’occupazione del territorio avversario con un paziente gioco tattico al piede che li ha portati prima sul 6-0 e poi sul 9-3 dopo i primi 20 minuti di partita. Da segnalare nel primo quarto un salvataggio di Damian Willemse su Ardie Savea, che si avventava su un calcetto a scavalcare di Jordie Barrett, e il piazzato da distanza siderale di Handre Pollard per arrivare a quota 9 sul tabellone. Dopo l’espulsione di Cane gli Springboks riescono a sfruttare la superiorità numerica ancora grazie al gioco al piede, dove si distingue Cheslin Kolbe, arma in più nella faretra sudafricana con caratteristiche diverse a quelle che gli abbiamo riconosciuto negli anni. Grazie alla pressione nei 22 metri avversari, i campioni in carica ottengono un altro calcio di punizione, messo tra i pali ancora da Pollard al 34’ per andare oltre il break. Gli All Blacks reagiscono e riescono a portare l’ovale palla in mano fino nei 22 avversari. Rieko Ioane sembra involarsi sull’out di sinistra, ma Kurt-Lee Arendse salva tutto con un gran placcaggio. Si torna comunque su un fuorigioco di Eben Etzebeth in precedenza, con Mo’unga che non può fallire da posizione facile per andare sul 12-6 con cui si va all’intervallo.

Il racconto del secondo tempo

L’inizio della ripresa sembra poter arridere alla squadra in superiorità numerica, con Siya Kolisi che si invola dopo un errore in ricezione di Beauden Barrett, ma il fratello Jordie salva su Damian De Allende lanciato in meta. Segue bella giocata da metà campo di Kolbe e Willemse al largo, con Arendse che raccoglie nell’angolino ma perde l’ovale subito prima di schiacciarlo. Sulla successiva rimessa laterale giallo a Kolisi per placcaggio alto su Savea. La parità numerica cambia le carte in tavola e gli All Blacks sembrano più brillanti degli avversari. Al 54’ magia di Richie Mo’unga, che esce dalla rush defence perfetta del Sudafrica battendo prima il placcaggio di Cheslin Kolbe e poi aggirando Damian de Allende in velocità. La meta segnata viene però annullata per un evidente in-avanti di Savea sulla maul da cui tutto era partito.

 

La pressione neozelandese però continua anche quando Kolisi torna in campo: al 58’ gli Springboks fermano con le buone o con le cattive il drive neozelandese a cinque metri dalla linea, ma dopo qualche fase di lotta tra pacchetti il pallone viene allargato. Qui Jordie Barrett inventa un passaggio impossibile per Mark Telea, che batte due difensori e in qualche modo ricicla da terra per Beauden Barrett. Il numero 15 segna la meta per gli All Blacks, l’unica del match, ma Mo’unga sbaglia però la trasformazione e i sudafricani rimangono a +1.

 

Tra l’ora di gioco e gli ultimi minuti di gioco è un lotta d’attrito fra le due squadre. La panchina del Sudafrica fa sentire il proprio impatto (Kwagga Smith entra e recupera due palloni in un minuto), ma gli Springboks hanno troppa fretta di tramutare in punti ogni occasione in cui si affacciano nella metà campo avversaria. Ne escono tentativi un po’ telefonati di segnare con un drop (Kolbe e Pollard) o con azioni individuali (due partenze folli di de Klerk dalla chiusa). Al 72’ il cartellino giallo per Cheslin Kolbe, colpevole di un avanti volontario su una pericolosissima azione degli All Blacks sull’out di destra, mette a rischio la tenuta degli Springboks. Dalla piazzola ci prova Jordie Barrett, ma fallisce di pochissimo il calcio del sorpasso dalla lunga distanza. La partita si chiude con il Sudafrica attaccato con le unghie e con i denti alla partita, con le energie al lumicino ma sufficienti a tenersi a galla quel tanto che basta per agguantare la vittoria al fischio finale.

du Toit MVP, All Blacks a testa alta

I campioni del mondo hanno giocato una partita imperfetta, soffrendo tantissimo in rimessa laterale (grave la perdita precoce di Mbonambi) e sembrando un po’ più stanchi degli avversari. Hanno ottenuto la vittoria grazie a una interpretazione costante e perfetta del piano di gioco, che prevedeva un utilizzo massiccio del piede per mantenere una costante pressione sugli avversari. Migliore in campo il numero 7 Pieter-Steph du Toit, inesauribile e onnipresente in ogni zona del campo e nelle due fasi d’attacco. Gli All Blacks sono stati battuti, ma escono a testa altissima dalla finale, giocata in maniera clamorosa malgrado il rosso subito. Merito della prestazione sensazionale della coppia di seconde linee e dei soliti Ardie Savea e Jordie Barrett, forse i migliori giocatori di questa edizione del torneo.

Il tabellino della finale

  • Nuova Zelanda: 15 Beauden Barrett, 14 Will Jordan, 13 Rieko Ioane, 12 Jordie Barrett, 11 Mark Telea, 10 Richie Mo’unga, 9 Aaron Smith, 8 Ardie Savea, 7 Sam Cane (c), 6 Shannon Frizell, 5 Scott Barrett, 4 Brodie Retallick, 3 Tyrel Lomax, 2 Codie Taylor, 1 Ethan de Groot
    A disposizione: 16 Samisoni Taukei’aho, 17 Tamaiti Williams, 18 Nepo Laulala, 19 Sam Whitelock, 20 Dalton Papali’i, 21 Finlay Christie, 22 Damian McKenzie, 23 Anton Lienert-Brown

Marcatori Nuova Zelanda
Mete: B. Barrett (58)
Trasformazioni:
Calci di punizione: Mo’unga (17, 38)

  • Sudafrica: 15 Damian Willemse, 14 Kurt-Lee Arendse, 13 Jesse Kriel, 12 Damian de Allende, 11 Cheslin Kolbe, 10 Handré Pollard, 9 Faf de Klerk, 8 Duane Vermeulen, 7 Pieter-Steph du Toit, 6 Siya Kolisi (c), 5 Franco Mostert, 4 Eben Etzebeth, 3 Frans Malherbe, 2 Bongi Mbonambi, 1 Steven Kitshoff
    A disposizione: 16 Deon Fourie, 17 Ox Nche, 18 Trevor Nyakane, 19 Jean Kleyn, 20 RG Snyman, 21 Kwagga Smith, 22 Jasper Wiese, 23 Willie le Roux

Marcatori Sudafrica
Mete:
Trasformazioni:
Calci di punizione: Pollard (3, 12, 19, 34)

 

A cura di OnRugby.it