In Evidenza
Tutte le sezioni
Altro

Per continuare la fruizione del contenuto ruota il dispositivo in posizione verticale

Sei Nazioni, l'Italia aspetta l'Irlanda: è la squadra da battere nel torneo

Rugby

L'Italrugby rinvia la prima vittoria contro gli inglesi, ma esce a testa alta e si prende il punto di bonus difensivo. Prossima avversaria a Dublino è l'Irlanda: spaventosa prova di forza della squadra di Andy Farrell, che in trasferta si regala il proprio successo più largo di sempre sulla Francia. Ancora da valutare Galles e Scozia, che la spunta 27-26 in una partita folle a Cardiff

IRLANDA-ITALIA LIVE

Il tuo browser non supporta HTML5

Condividi:

Non è arrivata neanche questa volta la prima vittoria della storia del rugby italiano contro l’Inghilterra. A Roma sabato pomeriggio è finita 24-27, un risultato abbellito dalla meta a tempo scaduto di Monty Ioane che vale un prezioso punto di bonus difensivo. Per tutti gli 80 minuti però, l’Italia ha giocato alla pari contro la terza squadra al mondo. Ha avuto momenti di supremazia e momenti in cui ha ceduto il passo, ma nel complesso la competizione è stata aperta fra due squadre che non sono apparse su due pianeti diversi. È questo il piccolo paradosso azzurro prodotto dalla prima giornata del Sei Nazioni 2024: l’Italia ha ottenuto un risultato per niente scontato, il migliore della sua storia contro l’Inghilterra, eppure la sensazione rimasta in bocca alla squadra e ai tifosi è l’amara consapevolezza che la partita poteva essere portata a casa. Anche questo è un progresso del percorso di crescita del movimento italiano, che non si accontenta più di riuscire a competere ma vuole ottenere risultati. Per l’Inghilterra una vittoria comunque importante che la mantiene in competizione con Scozia e Irlanda, le altre vincitrici del primo turno. Il XV della Rosa ha giocato una partita dove ha dimostrato di voler giocare con il pallone di più che nel recente passato, ma è grazie alle qualità nel gioco tattico di Alex Mitchell e George Ford che è riuscita a portare a casa la gara. Decisiva infatti la capacità dei due playmakers di costringere l’Italia nella propria metà campo nella parte centrale della gara, a cavallo dell’intervallo, e di mettere calci insidiosi in aria, dove le ali inglesi hanno continuativamente vinto i duelli con i trequarti azzurri. L’Italia dovrà migliorare in questo specifico frangente, ma anche nella qualità della rimessa laterale, dove i sei lanci persi hanno tolto possessi importanti all’attacco.

Impressionante Irlanda

Venerdì sera, nella prima partita del Sei Nazioni 2024, l’Irlanda ha travolto la Francia a Marsiglia per 38-17. Una performance devastante da parte della nazionale capitanata da Peter O’Mahony, peraltro uno dei migliori in campo nella gara d’apertura. Si tratta della vittoria più ampia della storia del rugby irlandese sulla Francia ed è clamoroso che avvenga sul campo di casa della nazionale transalpina, che è sembrata decisamente arrugginita sia in attacco che in difesa. I Bleus hanno sofferto in rimessa laterale e nel punto d’incontro, non riuscendo mai ad avere possessi di qualità. Solo la mischia ordinata ha funzionato e ha consentito loro di rimanere in partita più del dovuto. Con costanza, però, l’Irlanda ha continuato a giocare senza scomporsi, raccogliendo nel finale i frutti del proprio lavoro con la meta del bonus di Sheehan al 61’ e quella del definitivo trionfo di Kelleher al 77’. Con questa impressionante prestazione la squadra di Andy Farrell si conferma come la favorita principale per la vittoria finale del Torneo. Mancano ovviamente tante partite e il percorso è più che accidentato, ma l’Irlanda è ufficialmente alla caccia del secondo Grande Slam consecutivo: sarebbe il primo nella storia del Torneo da quando si gioca con sei squadre.

approfondimento

Sei Nazioni, il calendario dell'Italia

Thriller a Cardiff

Partita dai due volti se ce n’è una al Millennium Stadium di Cardiff, dove la Scozia ha dominato per 42 minuti prima di rischiare di farsi clamorosamente rimontare da un Galles giovane, sfrontato e dinamitardo. Galles che è sembrato non all’altezza del confronto nel primo tempo: indisciplina, rimessa laterale disastrosa e gioco tattico insufficiente hanno consentito alla Scozia di aprire piuttosto facilmente un divario di 20 punti, con Pierre Schoeman e Duhan van der Merwe a siglare le mete e Finn Russell ad aggiungere il resto dalla piazzola. La doppietta firmata dal trequarti ala di origine sudafricana a inizio ripresa sembrava sancire una vittoria in carrozza per il XV del Cardo. E invece non è stato così: Gatland ha messo in campo subito quasi tutta la panchina e ha dato ordine di giocare con la palla in mano. L’ostinato Galles non si è dato per vinto e ha trovato una Scozia che si è seduta dopo un primo tempo troppo facile. Gli ospiti hanno subito due cartellini gialli consecutivi e hanno ceduto per quattro volte consecutive, con il Millennium Stadium che ha incominciato a ruggire di passione. La partita è diventata una bolgia: divertente, spettacolare e un po’ pazza. Il break gallese di 26 punti in 22 minuti si è arrestato sul più bello. Negli ultimi minuti la Scozia ha resistito disciplinatamente, chiudendo l’incontro addirittura in attacco, con van der Merwe a sfiorare la tripletta a tempo scaduto. Il match lascia più punti di domanda di quanti ce ne fossero in precedenza sulle due squadre: qual è la vera Scozia e quale il vero Galles?  Fra una settimana una parziale risposta a questi quesiti.


A cura di OnRugby.it

approfondimento

L'Italia sfiora l'impresa: Inghilterra vince 27-24