In una sorprendente conferenza stampa il quarterback degli Indianapolis Colts ha annunciato il suo ritiro dalla NFL per i continui infortuni: "Negli ultimi quattro anni sono entrato in un circolo da cui non riesco a uscire. L'unica cosa che posso fare è lasciare il football: è la decisione più difficile della mia vita, ma è quella giusta per me". I tifosi lo hanno fischiato durante il match di pre-season
Andrew Luck ha detto basta. In una delle conferenze stampa più sorprendenti della storia dello sport americano, il quarterback degli Indianapolis Colts ha annunciato il suo ritiro dalla NFL. Alla base della sua decisione ci sono i continui infortuni che, per usare le sue parole, "mi hanno portato via l’amore per il gioco". "Negli ultimi quattro anni sono rimasto incastrato in questo processo di incessanti infortuni e riabilitazioni" ha detto fermandosi più volte per trattenere le lacrime. "Non ho potuto vivere la vita che voglio. Non provo più gioia per questo sport. L’unica cosa che posso fare per uscirne è lasciare il football. Non è una decisione facile. È la più difficile della mia vita. Ma è quella giusta per me". Luck compirà 30 anni il prossimo 12 settembre ed è considerato non solo uno dei migliori quarterback della NFL, ma anche il leader di una squadra che quest’anno si poteva giocare il Super Bowl: per questo la sua decisione avrà ripercussioni non solo sui Colts, ma su tutti gli equilibri della lega. Quando la notizia è stata anticipata dal giornalista di ESPN Adam Schefter durante la partita di pre-season dei Colts contro i Chicago Bears, i suoi tifosi lo hanno fischiato mentre usciva dal campo, prima di confermare la voce davanti alla stampa. "Mentirei se dicessi che non li ho sentiti e che non mi hanno fatto male" ha detto ai media.
La carriera e gli infortuni di Andrew Luck
Dopo essere stato selezionato con la prima scelta assoluta nel Draft del 2012 per prendere il posto di una leggenda come Payton Manning, Luck aveva guidato i Colts ai playoff nei suoi primi tre anni nella lega. La sua carriera ha subito una svolta nel 2015, quando si infortunò alla spalla saltando ben 26 partite – tra cui l’intera stagione 2017 – per problemi anche al rene e alle costole. “Nel 2016 ho affrontato la stagione giocando sul dolore e mi sono ripromesso di non affrontare più una cosa del genere” ha spiegato Luck. “Ora mi trovo in una situazione identica e ho scelto la cosa migliore per il mio futuro”. Nel 2018 Luck era riuscito a tornare ad alto livello, vincendo il premio di Comeback Player of the Year tirando per 4.593 yard e per 39 touchdown, ristabilendosi come uno dei migliori QB della lega. Quest’anno però gli infortuni hanno ricominciato a presentare il conto, con un problema al polpaccio che gli ha impedito di prendere parte a tutte le attività della squadra nella off-season e quasi tutto il training camp. “Ho dolori continui, sono quattro anni che soffro” ha spiegato Luck. “Ci sono svariati problemi – lo strappo al polpaccio, il retro della caviglia, una brutta distorsione. Parte del mio percorso sarà capire come posso tornare a sentirmi bene”. Un percorso che non prevede più il football professionistico, anche se è stata la cosa che ha amato di più nella sua vita.