Nfl, Damar Hamlin dimesso dall'ospedale una settimana dopo l'arresto cardiaco

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Notizie positive da Cincinnati, dove era ricoverato da lunedì scorso Damar Hamlin, giocatore dei Bills, che aveva subito un arresto cardiaco durante il match con i Bengals. Sette giorni dopo la grande paura, il 24enne è stato dimesso dall’ospedale: non è più in terapia intensiva e da Cincinnati è tornato a Buffalo, dove continuerà a essere monitorato 

Dopo la grande paura, il sollievo di un’ottima notizia: Damar Hamlin, il giocatore dei Buffalo Bills che ha avuto un infarto in campo durante una partita di Nfl, è tornato a casa. Lo riferiscono i media Usa. Il 24enne, rianimato sul posto, ha lasciato la terapia intensiva dell’ospedale di Cincinnati, dove era stato portato subito dopo l’arresto cardiaco. Non essendo più in condizioni critiche, è stato quindi giudicato in grado di affrontare il viaggio per essere curato e monitorato nell’ospedale di Buffalo, nello stato di New York. L'atleta 24enne aveva mostrato continui segni di miglioramento, stupendo i medici, tanto che nei giorni scorsi aveva postato su Twitter una foto dal letto d'ospedale mentre guardava la partita vinta dalla sua squadra contro i New England Patriots. “Grato per le fantastiche cure che ho ricevuto -il messaggio in un tweet di Hamlin, dopo le dimissioni dall’ospedale di Cincinnati– Felice di essere tornato a Buffalo. I dottori e le infermiere del Buffalo General Hospital mi hanno già fatto sentire a casa”.

Hamlin, arresto cardiaco in campo e paura

Damar Hamlin, giocatore della squadra di football americano dei Buffalo Bills aveva subito un arresto cardiaco durante il 'monday night' contro i Bengals. Il giocatore nei giorni scorsi aveva poi scritto il suo primo post su Instagram. "L'amore che ho ricevuto è stato travolgente, sono grato per ogni persona che ha pregato per me e mi ha contattato - aveva scritto il giocatore 24enne - Se mi conoscete, sapete che quello che è successo mi renderà ancora più forte. La strada è ancora lunga, continuate a pregare per me!". Al giocatore, che era ricoverato all'University of Cincinnati Medical Center, era stato rimosso il tubo per la respirazione, stava facendo progressi tanto da essere stato in grado di fare una videochiamata con l'allenatore e i compagni di squadra. Quindi, l'ottima notizia: ha lasciato la terapia intensiva ed è tornato nella sua Buffalo, per essere monitorato nell'ospedale della sua città.