Wimbledon, Vondrousova-Jabeur sarà la finale femminile

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Michela Curcio

 La tennista ceca, in tabellone da numero 42 WTA, ha sconfitto l’ucraina Elina Svitolina in due set, con il punteggio di 6-3, 6-3 in un'ora e un quarto di gioco. La seconda finalista è Ons Jabeur che ha battuto Aryna Sabalenka in tre set (6-7, 6-4, 6-3). La finale è in diretta su Sky Sport sabato 15 luglio alle 15

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Marketa Vondrousova è la prima finalista a Wimbledon. La ceca, in tabellone da numero 42 WTA, ha sconfitto l’ucraina Elina Svitolina, in tabellone con una wild card dopo la pausa per maternità, con un doppio 6-3 in un’ora e un quarto di gioco.  Nel primo set l’equilibrio regge fino al 2-2. Vondrousova è la prima a mettere a segno un break, venendo immediatamente riagganciata da Svitolina. Dal 3-3, però, la ceca alza l’attenzione e inanella un parziale di tre game di fila, strappando il servizio all’ucraina altre due volte nel parziale. 

Vondrousova chiude al primo match point utile

Svitolina sembra affaticata dopo le maratone contro Azarenka e Swiatek, mentre Vondrousova è in fiducia, avendo ancora nella mente la rimonta clamorosa da 1-4, 30-40, nella partita di quarti di finale contro Jessica Pegula. In apertura di secondo set, la ceca vola sul 4-0 e sembra avviata a una vittoria facile. A un passo dal traguardo, però, la numero 42 WTA inizia a sentire il momento. Svitolina, d’altronde, ha dimostrato durante tutto il torneo che un match non è finito finché non è finito e recupera entrambi i break di vantaggio. La partita sembra riaperta e invece avviene un nuovo capovolgimento: al momento di completare l’aggancio sul 4-4, l’ucraina perde nuovamente il servizio. Vondrousova non trema più e chiude la partita al primo match point utile. Per la ceca questa è la seconda semifinale in uno Slam, dopo quella raggiunta a 19 anni al Roland Garros nel 2019.

Jabeur è la seconda finalista

A giocarsi il titolo con Vondrousova, la testa di serie numero 6, Ons Jabeur che torna a Wimbledon un anno dopo la prima volta. La tunisina ha sconfitto in rimonta la bielorussa Aryna Sabalenka, con il punteggio di 6-7, 6-4, 6-3 in poco meno di due ore e mezza di gioco. Il primo set è nervoso, ma palpitante: sia Jabeur che Sabalenka hanno palle break - una la bielorussa, tre la tunisina - ma l’equilibrio si spezza soltanto al tiebreak. Prima Jabeur si porta avanti di un minibreak grazie a un dritto in corsa vincente, poi, però si disunisce e consegna il parziale alla Sabalenka per 7 punti a 4. La tunisina sembra accusare la situazione di svantaggio e nel quinto game del secondo set perde il servizio a zero commettendo doppio fallo sulla palla break. Sabalenka sembra avviata verso la finale, ma dal 4-3 la bielorussa incomincia a sentire la pressione e subisce il controbreak che riapre la partita. Sul 4-4, la campionessa in carica agli Australian Open avrebbe anche una chance di andare a servire per il match, ma la finalista di Wimbledon 2022 si salva. L’episodio è indice di come l’inerzia sia cambiata: chiamata a servire per rimanere nel parziale, Sabalenka offre set point e Jabeur lo sfrutta con una risposta vincente di rovescio. 

Per la tunisina questa è la terza finale in uno Slam

Nel terzo set decisivo è il break subito da Sabalenka nel sesto game: la bielorussa salva due match point già sul 5-2, ma Jabeur non si lascia innervosire e chiude con il servizio nel game successivo. Per la tunisina questa è la terza finale in uno Slam dopo Wimbledon e US Open 2022, mentre Sabalenka manca l’aggancio alla vetta nel ranking WTA, che rimane a Iga Swiatek.

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