Jannik Sinner: "Sorpreso e deluso da ricorso della WADA". VIDEO

la reazione

Dopo la notizia del ricorso al TAS dell'agenzia mondiale antidoping, contro l'assoluzione di Sinner per il caso Clostebol, il numero 1 del tennis mondiale ha parlato al termine del match vinto a Pechino contro Safiullin: "Lo sapevo da due giorni, sono molto sorpreso e deluso dalla mossa delle Wada. Non è semplice, ma non posso controllare tutto. Sono convinto che risulterò innocente". E in una nota ufficiale: "Continuerò a collaborare, nulla da nascondere"

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Il ricorso presentato al TAS di Losanna dalla WADA, l'agenzia mondiale antidoping, contro l'assoluzione di Jannik Sinner in relazione al caso Clostebol è stata la notizia che ha monopolizzato il post vittoria contro Safiullin che è valso al numero uno del mondo il passaggio del turno ai quarti di finale dell'Atp 500 di Pechino. L'azzurro ha commentato così la decisione della Wada: "Sono molto sopreso e deluso da questa decisione. Il tutto non e' molto semplice ma non posso controllare tutto. Sapevo privatamente della mossa Wada da un paio di giorni e che oggi la cosa sarebbe diventata ufficiale. Sono convinto che risulterò innocente, sarà la terza audizione. Parliamo sempre della stessa cosa. Forse vogliono solo assicurarsi che tutto sia nella giusta posizione. Sì, sono solo sorpreso che abbiano fatto appello"

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Poi una nota ufficiale di Sinner: "Nulla da nascondere, continuerò a collaborare"

Ulteriori di dichiarazioni del tennista azzurro sono state affidate a una nota ufficiale: "Non ho nulla da nascondere e, come ho fatto per tutta l'estate, collaborerò pienamente con il processo d'appello e fornirò tutto ciò che è necessario per dimostrare la mia innocenza ancora una volta". Sinner ribadisce poi la delusione per la decisione della WADA: "Sono deluso di sapere ha scelto di appellarsi al risultato della mia udienza Itia dopo che i giudici indipendenti mi avevano scagionato e ritenuto innocente. Negli ultimi mesi e nel corso di questo processo ci sono state tre distinte udienze che hanno confermato la mia innocenza. Diversi mesi di audizioni e indagini sono culminati con tre giudici di alto livello che hanno esaminato ogni dettaglio in un'udienza formale. Hanno emesso una sentenza approfondita che spiega perché mi hanno ritenuto non colpevole, con prove chiare e la mia collaborazione". 

Jannik: "Difficile capire cosa si possa ottenere chiedendo ad altri giudici di esaminare gli stessi fatti e la stessa documentazione"

"Sulla base di un processo così solido - prosegue l'altoatesino - sia l'ITIA che l'autorità antidoping italiana hanno accettato la sentenza e hanno rinunciato al diritto di appello. Capisco che queste cose vadano indagate a fondo per mantenere l'integrità dello sport che tutti amiamo. Tuttavia, è difficile capire che cosa si possa ottenere chiedendo ad altri tre giudici di esaminare nuovamente gli stessi fatti e la stessa documentazione. Poiché il caso è ora pendente davanti al TAS non intendo commentare ulteriormente".