Shuai Zhang, la rinascita a Pechino dopo 24 sconfitte consecutive

Cadere e rialzarsi, non arrendersi alle difficoltà e alle sconfitte, anche quando queste arrivano a 24 di fila. È la storia della tennista cinese Zhang Shuai, n. 595 della classifica mondiale, rinata nella sua Pechino. Già perché il China Open ha segnato la rinascita della 36enne nata a Tientsin, città di 15 milioni di abitanti, distante 150 km dall'Olympic Green Tennis Centre. La data della rinascita di Shuai è il 25 settembre. Nel primo turno del torneo di casa, Zhang batte in due set la statunitense McCartney Kessler, n. 67 al mondo: doppio 7-6 in 2 ore di gioco. Testa bassa e un sorriso appena accennato verso il suo box che, invece, esplode di gioia. Già perché non è una vittoria qualsiasi, ma quella che pone fine alla striscia di 24 sconfitte consecutive subite da Zhang. The streak is over. Dal best ranking al crollo Seicentotre giorni senza successi, l'ultimo datato 31 gennaio 2023 sul cemento di Lione contro un'altra americana, Madison Brengle. Secondo turno e best ranking da n. 22 al mondo. Il momento migliore della carriera di Zhang segna l'inizio di un lento e inesorabile declino. Proprio come era accaduto a Vince Spadea, il tennista americano che tra ottobre 1999 e giugno 2000 perse 21 match di fila a livello ATP dopo aver raggiunto il best ranking . Zhang, però, di partite consecutive ne ha perse tre in più: 24. Dal 2° turno di Lione 2023 contro la belga Maryna Zanevska al 1° turno di Seoul 2024 contro la russa Veronika Kudermetova. In mezzo un lungo digiuno, fatto di dubbi, incertezze e momenti difficili da digerire. Come era accaduto al torneo di Budapest 2023, quando Shuai si ritirò per via di un attacco di panico dopo un punto rubatole dall'avversaria, l'ungherese Amarissa Toth, protagonista di un gesto totalmente antisportivo . Sconfitte, difficoltà, ma anche il crollo verticale nel ranking WTA, fino alla posizione 776 occupata a febbraio 2024. La svolta con il doppio e la rinascita a Pechino Shuai, però, non si è arresa anche grazie al...doppio. Se in singolare continuava a perdere, in doppio - dove è stata n. 2 al mondo e vanta due Slam vinti - ha ritrovato la strada giusta. Prima la finale a Birmigham con la giapponese Miyu Kato, poi quella agli US Open in coppia con Kiki Mladenovic. "La finale agli US Open mi ha aiutato molto, devo ringraziare Kiki - ha raccontato Zhang - Da lì ho iniziato a costruire la mia sicurezza giorno dopo giorno, partita dopo partita". Ritrovare certezze. Shuai c'è riuscita a casa, entrando in tabellone grazie a una wild card e diventando la giocatrice con il ranking più basso ad aver mai gareggiato nella storia del China Open. Prima la vittoria con Kessler, poi quella con la n. 8 al mondo Emma Navarro e, infine, contro la belga Minnen e la polacca Frech. Quattro successi consecutivi, come non le accadeva dal torneo di Birmingham 2022. Da zero alle migliori otto davanti al suo pubblico, quarta giocatrice di sempre fuori dalla top 500 a centrare i quarti in un WTA 1000 dopo Kim Clijsters, Sloane Stephens e Naomi Osaka. Il tutto, dopo aver pensato al ritiro dal singolare. "Prima del torneo di Pechino ero nervosa perché venivo da 24 sconfitte consecutive - ha spiegato Zhang in conferenza stampa dopo la vittoria con Frech negli ottavi - non avevo idea di come vincere una partita e non volevo perdere la 25esima davanti ai tifosi cinesi. Ci pensavo ed ero triste. Tornando negli spogliatoi, non sapevo se continuare o meno prima del torneo. Non avevo idea se continuare a giocare in singolare, fermarmi o perdere altre 10 partite". Con la sua resilienza Zhang ha scelto di continuare a giocare e i fatti le hanno dato ragione.